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Forum- My Fashion girl.it, gioco di moda! Gioco di ragazze e per ragazze!

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#26 Il 13-10-2021 a 20h20

Prezzemolina
Clio79
Quello di cui ho bisogno per sopravvivere è il dente di leone che fiorisce a primavera.
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Kokoro Taira
PRATO


Mi avvicino ai due ragazzi e sorrido ad entrambi con allegria.

- Mi sento benissimo, Jasmine, grazie.
E sì, Nik, sto giusto rientrando dal campo sportivo: oggi allenamento con la spada. - dico soddisfatta, accentuando un po' la stretta sull'arma.

- Voi come state, invece? Come avete trascorso il pomeriggio? - chiedo, ascoltando con interesse il racconto delle loro ore pomeridiane.

A questo punto, comprendendo che non sono attualmente impegnati in alcuna attività (inizialmente, la vista dei libri mi aveva fatto pensare ad una sessione di studio), propongo:

- Che ne direste di rientrare e cenare insieme? -

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#27 Il 13-10-2021 a 20h27

Chiacchierona
Verinise
Rainbow Flower! *-*
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Adriel Morgan

PRATO

Alla fine avevo passato tutta il pomeriggio a studiare. Dovevo recuperare assolutamente le lezioni perse. Mi ero fatto prestare un pappagallo parlante da un compagno del mio anno. Un gran chiacchierone veramente. Avevo provato l'incantesimo Zitto su di lui. All'inizio non riuscii a fare nulla. Lanciavo l'incantesimo ma il pappagallo continuava a parlare e parlare. Quando ero quasi al limite e con il mal di testa finalmente ci riuscii. L'incantesimo durava pochi secondi, ma già che non sentivo quel suono fastidioso ed ero riuscito mi tiró su di morale. Provai per almeno altre 10 volte finché stanco riportai il pappagallo al legittimo proprietario. Dopodiché mi resi conto che era arrivata sera e non avevo ancora parlato con Nikolas. Perciò andai a cercarlo in giardino. Sapevo che era molto tardi e che probabilmente non lo avrei trovato lì però al limite avrei preso un po' d'aria che non faceva mai male. Per mia sorpresa una volta raggiunto il prato trovai non solo Nikolas, ma anche Jasmine e Kokoro. Procedetti verso di loro con passo incerto. Sarebbe stato più difficile scusarsi con due persone in una volta sola anche se così mi sarei liberato in una volta sola di due pesi. Due piccioni con una fava insomma.
Una volta ad un passo da loro timidamente feci:
-Salve... Bella serata vero?-
Che saluto stupido. Non potevo dire qualcosa di più intelligente?


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#28 Il 13-10-2021 a 20h32

Moderatore
Artemis97
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Nikolas Axel Fox-Lombardi

PRATO



Koko conferma la mia idea sul suo allenamento, aggiungendo che oggi è stato il turno della katana. È davvero brava, le ho sempre detto un po' ironicamente che se mi dovessi trovare in pericolo saprei chi chiamare.

-Io ho studiato un po' storia dopo le lezioni, nel pomeriggio ho incontrato per caso Jasmine e ci siamo messi a parlare un po' di libri- rispondo alla sua domanda.

E poi aggiungo -Beh sì, perché no. In fondo si è fatto un po' tardi, sarebbe davvero il caso di rientrare-

Mi sto per alzare, ma sento un'altra voce che ci saluta. Mi volto ed è Adriel, che non vedo dalla sera della festa. -Ehi Adriel- lo saluto -Beh sì, anche se sta iniziando a fare un po' freddino... Stavamo valutando di rientrare per cenare insieme, vieni anche tu? - aggiungo.


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#29 Il 13-10-2021 a 20h40

Moderatore
Calliope98
"L'eleganza è la sola bellezza che non sfiorisce mai"
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Jasmine Alfieri

PRATO


Nik disse che avrebbe dato un’occhiata al mio blog e poi salutò anche lui Koko, la quale ci raggiunse ci raccontò di essere stata ad allenarsi con la spada. Nik rispose raccontando a Koko quello che avevamo fatto

-Già! A quanto pare abbiamo scoperto che siamo entrambi due lettori accaniti con il vizio di accumulare libri che probabilmente non leggeranno mai.-

Risposi a mo di battuta per poi osservare di nuovo il cielo che era ormai diventato scuro, anche il vento si era fatto più pungente, la proposta di Koko mi sembrava più che adeguata e dato che anche Nikolas era d’accordo non potei che esserli anche io

-Ottima idea, una bella cena ci vuole proprio-

Mi alzai e iniziai a raccogliere le mie cose e metterle a posto, appena finì di mettere tutto nella borsa senti qualcuno salutarci, mi voltai e vidi il ragazzo della festa, era da quella sera che non lo vedevo

-Ciao, sei Adriel giusto? È dalla festa che non ti vedo, spero tu stia bene-

Avrei voluto invitarlo con noi, ma Nik mi aveva già preceduta chiedendogli se voleva venire con noi così.


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#30 Il 13-10-2021 a 20h55

Prezzemolina
Clio79
Quello di cui ho bisogno per sopravvivere è il dente di leone che fiorisce a primavera.
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Kokoro Taira
PRATO

Nik e Jasmine accolgono bene la mia idea di andare in sala mensa e cenare insieme: del resto, l'ora è quella giusta e poi all'esterno inizia a far freschetto.
Stanno entrambi raccogliendo le loro cose, quando una voce che ci saluta richiama la nostra attenzione.

- Ciao, Adriel.
Come stai? È andato bene lo studio degli incantesimi di cui abbiamo parlato? - chiedo, sinceramente interessata.

"Probabilmente è qui per scusarsi.
Beh,ha fortuna: potrà farlo con due persone contemporaneamente" penso nel frattempo, mentre anche gli altri due ragazzi lo salutano e chiedono come sta.
Nik lo invita anche ad unirsi alla nostra cena: bene, sarà l'occasione propizia per tirar fuori l'argomento festa.

"Con lo stomaco pieno sono tutti più buoni" rifletto con un pizzico di divertimento, mentre aspetto di sapere se Adriel accetterà o meno l'invito.


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#31 Il 13-10-2021 a 21h04

Chiacchierona
Verinise
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Adriel Morgan

PRATO

Rimasi un po' basito da quella assoluta gentilezza e mancanza di rancore da parte di Nikolas, ma soprattutto da parte della ragazza mora. Le avevo risposto male eppure eccola lì che mi chiedeva come stavo con un'allegria e uno spirito che finora a scuola non avevo mai avuto. Accennai un sorriso sentendomi in colpa per averli evitati tutto questo tempo e risposi sia alla mora che a Kokoro.
-Sto bene grazie... Voi?-
Mi strofinai le mani un po' nervoso.
-Lo studio è andato abbastanza bene-
Dico rivolgendomi alla rossa per poi guardare la mora.
-Io...non so ancora il tuo nome scusami.-
Dopodiché non mi rimaneva che parlare con Nikolas.
-Se non disturbo volentieri. Ho una certa fame.-
Non mangiavo nulla dal pranzo e lo stomaco mi brontolava assai.
-Vorrei chiedervi scusa per come mi sono comportato.-
Decisi di intavolare subito il discorso per togliermi il pensiero, almeno sarei stato più tranquillo.


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#32 Il 13-10-2021 a 21h16

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Calliope98
"L'eleganza è la sola bellezza che non sfiorisce mai"
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Jasmine Alfieri

PRATO


Adriel disse di non conoscere il mio nome e in effetti non ero riuscita a presentarmi né durante la mattinata in cucina né durante la festa.

-Mi chiamo Jasmine e penso di parlare a nome di tutto quando dico che ci farebbe molto piacere se ti aggiungessi a noi, non recheresti alcun disturbo-

Iniziammo ad incamminarci verso l’interno dell’edificio quando Adriel si scusò per il suo comportamento alla festa

-Non devi scusarti, qualsiasi cosa ti fosse successa penso che anche io avrei reagito in quel modo se fossi stata al tuo posto-


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#33 Il 13-10-2021 a 21h18

Moderatore
Artemis97
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Nikolas Axel Fox-Lombardi

PRATO



Adriel mi sembra un po' in imbarazzo, ma è a che vero che mi è sembrato un ragazzo piuttosto timido, quindi non ci faccio molto caso. Chiede a tutti come va, strofinandosi un po' le mani. -Tutto bene, grazie... A parte forse un po' il freddo, oggi pomeriggio si stava decisamente meglio- gli rispondo con una risata, finendo di raccogliere le mie cose e alzandomi finalmente da terra.

Risponde a Koko sullo studio e chiede a Jasmine come si chiama, evidentemente in cucina non si erano presentati per bene.

-Non disturbi, tranquillo- gli dico -dobbiamo tutti rientrare, tanto vale cenare insieme già che ci siamo-.

Inizio ad incamminarmi verso la scuola, stringendomi un po' di più nella giacca della divisa. Ho un freddo incredibile e non vedo l'ora di essere al caldo, possibilmente con un piatto davanti. Sento Adriel dire qualcosa su delle scuse che ci deve e aggiungo -Scusarti? Per la sera della festa? Non ti preoccupare, non è successo niente di grave- concludo.


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#34 Il 15-10-2021 a 21h39

Che classe
albanera
La mia forza è la mia assolutà fragiltà...
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Ylla
casa di Ylla alla fine del parco

Finalmente la sera…è la parte del giorno che piu’ preferisco. La giornata lavorativa è terminata, sono riuscita anche a mettere in tavola una frugale cenetta e ora avvolta nel mio paltò che ho da anni e che ha visto giorni e tempi migliori, mi concedo una buona tazza di caffè(tanto dormo uguale) e la mia sigaretta speciale il cui interno da buona strega quale sono(qui sogghigno divertita perché non ci credo nemmeno io), ha al suo interno la mia “erbetta speciale esicatta, coltivata nel mio giardinetto . In genere che sia estate o inverno o qualunque delle altre due stagioni rimanenti , mi concedo la possibilità di distendermi sulla mia poltrona esterna, appoggiando l’aromatica tazza fumante sul tavolino accanto alla poltrona, spengo le luci esterne di modo chè nessuno possa vedermi, anche se sul retro di questa casetta nessuno sguardo puo’ raggiungermi e distendo le gambe in lungo ,incrociandole fra loro, su una seggiola di legno col fondo sgarruppato in corda i cui intrecci che lo disegnano sono ormai logori i per via del tempo e dell’usura. Ecco ,questa è una di quelle sere che preludono alla notte, in cui sebbene imbaccuccata posso ancora concedermi questo lusso,  con lo sguardo perso all’insu’ guardando ora un cielo stellato ora un cielo appena velato con la mia sigaretta tra le mani(non voglio chiamarla in altro modo perché ancora non voglio considerami una viziosa, ma il fumo già di per sé non è un vizio?) assaporando   tra un tiro e l’ altro, la mia calda bevanda e mi perdo nei miei pensieri e nei miei ricordi, ricordi di una vita passata che molte volte sembra ancora ben presente, dalla quale ho tentato di fuggire rintanandomi ormai da un anno in questo luogo ma che ancora mi “perseguita”. “Posso fuggire quanto voglio, ma sarò mai al sicuro?” aggrotto la fronte quasi inconsapevolmente a quel pensiero che si è fatto strada senza esser stato evocato, respiro profondamente e lentamente, socchiudo gli occhi nel tentativo di sfuggirvi ma loro si insinuano pian piano prepotentemente nella mia mente. I miei occhi rimangono ancora socchiusi ma i ricordi non hanno bisogno di esser visti, sono li dentro di te e non vanno via nemmeno con uno schiocco di dita. “Se solo loro sapessero che cosa sono…”


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#35 Il 24-11-2021 a 21h40

Che classe
albanera
La mia forza è la mia assolutà fragiltà...
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Ylla
casa di Ylla

Fa sempre più freddo. Quest’autunno si sta dimostrando più “crudele” dei precedenti. Forse è una delle ultime sere che potro’ ancora restare qui fuori, presto non basterà un cappotto e un plaid sulle gambe a riscaldarmi abbastanza da permettermi di restare qui, nel mio giardino. Cio’ non di meno, data l’ora non ancora troppo tarda, e dopo una cena veloce e leggera fatta solo di frutta, non posso fare a meno di fumare la mia ultima sigaretta, seduta sulla mia seggiola, con solo le stelle ad illuminare le mie mani tremanti e fredde che si stringono nel comfort delle tasche del mio paltò. La mia sigaretta la lascio al lato delle labbra, di tanto in tanto ne assaporo un tiro e scruto fin dove la luce me lo permette ,l’orizzonte. Il silenzio regna sovrano ed è per questo che quasi mi stupisco del suono emesso di un grillo. Povero, quanto potrà resitere ancora? C’è ancora chi ostinatamente contravvenendo ad ogni logica della natura, si ostina a vivere in un ambiente ormai ostile. Ha tutta la mia ammirazione quel grillo. Quanto vivrà ancora mi è difficile comprenderlo, ma ha deciso che sarebbe andata così. Inspiro lentamente l’aria umida e fredda ,la trattengo per un po’ e la rilascio insieme all’ultimo tiro della mia ultima sigaretta della giornata. Il grillo solitario continua a frinire ancora per un po' ,poi smette all’improvviso cosi come aveva cominciato.


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#36 Il 05-12-2021 a 15h39

Che classe
albanera
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Ylla
CASA DI YLLA

La domenica la passo in generale nel piu’ completo relax, mi sveglio tardi, ciondolo per casa con il mio bel pigiamone in pile, faccio una colazione abbondante  mi dedico alla cucina(in genere preparo pietanze per tutta la settimana che tengo in frigo o nel frezeer e in genere rimando alla sera prima di concedermi un buon bagno caldo, prima di andare a letto. Per me è il giorno ideale per estraniarmi da tutto il resto, resettare ogni genere di pensieri e concentrarmi sul dolce far nulla. Ma quest’oggi è un po’ diverso. Nell’aria c’è sentore di Natale( non sono avezza a grandi festeggiamenti, tanto rimango sempre sola) ma ho preso l’abitudine che dovunque mi trovi e questo per me è il primo anno in una nuova casa, addobbo il mio alberello di Natale. Piccolo, magari plastificato, qualche lucina e nulla più. Ma qui davanti casa ho nel mio piccolo giardino quest’anno diversi alberi di abeti vivi ai quali non torcero’ nemmeno un ago, ma che posso utilizzare al mio scopo. Cosi’ di buon mattino ho preparato vari impasti e tra un’infornata e l’altra preparo le diverse glasse. Il timer squilla ogni mezz’ora piu’ o meno e vengon fuori le palle di Natale, i biscotti pan di zenzero, le stelle, gli alberelli e perfino un Babbo Natale bello grande che usero’ come puntale al posto della stella. E’ tutto un andiriviene, tra impasti, infornate, sfornate, preparazione glasse. Il viso e le mani impiastricciate di pasta reale e glassa al cioccolato. Ne assaporo il gusto infilando un dito in bocca e accenno un si con la testa, che va bene. E’ così che deve essere. Ora che ho tutto pronto. Ore ed ore a preparare e a raffreddare, passo alla decorazioni dell’albero. Porto fuori i miei scatoloni(per la verità semi vuoti) di festoni e cianfrusaglie varie e incomincio con estrema delicatezza a inserire le lucine di un dorato caldo, piccole, semplicemente dei punti luce , Mi aggroviglio tra il primo e il secondo giro, rido di gusto mentre cerco di liberarmi con in bocca un biscottino pan di zenzero( infondo ne ho fatti piu’ che a sufficienza) e intanto continuo, con l’addobbo fatto con i miei biscotti,” uno, due tre…quello va piu’ in alto, no forse c’è troppa distanza dall’altro…” e intanto continuo a decorare e a mangiucchiare…alla fine il mio albero è completo. Un’ ultima occhiata piu’ da lontano per avere l’idea nel complesso e intanto è calata la sera.E luce fu  l’albero si illumina davanti ai miei occhi

Ultima modifica di albanera (Il 05-12-2021 a 15h40)


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#37 Il 07-02-2022 a 20h49

Chiacchierona
Verinise
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Soledad Esposito

Quella scuola non era poi così noiosa come avevo creduto all'inizio. A quanto pare accedevano cose che per me erano assolute novità. Ad esempio il fatto che prima del mio arrivo uno studente era stato rapito da dei troll (mi sembrava assurdo anche solo pensarlo). Per non parlare del fatto che una professoressa era sparita da un giorno all'altro. Ovviamente la preside aveva dato una motivazione ufficiale ma io non ci credevo affatto. Mi sembrava fin troppo sospetto dopo quello che avevo saputo...e possibile che la vecchia nonna della prof non avesse altri parenti che si potessero prendere cura di lei? Forse semplicemente non avendo genitori o familiari ero fin troppo cinica. In ogni caso se mi fossi concentrata di più in Storia Della Magia avrei certamente saputo che i troll, almeno la maggior parte, sono creature malvagie. Avrei evitato di fare una pessima figura. Infatti appena saputo del rapimento avevo detto qualcosa tipo "I troll esistono davvero?!" ricevendo in cambio sguardi increduli e risatine piuttosto umilianti. Ovviamente poi mi ero vendicata. Mai prendersi gioco di me. Sta di fatto insomma che anche a scuola la situazione non era tutta rose e fiori e non si poteva stare completamente al sicuro nemmeno lì. Ed è per quello che avevo cominciato ad impegnarmi di più nello studio, per evitare che qualcosa di brutto potesse capitarmi. Ormai avevo capito che mentre nel mondo dei "normali" (quelli senza poteri magici) la mia magia bastava a proteggermi nel vero mondo magico ero pressoché una novellina e non sarei stata in grado di salvarmi. Questa era una triste verità che però mi diede appunto l'energia e la voglia di mettermi a studiare. Per la prima volta in vita mia mi stavo sforzando in qualcosa. Anche nel trovare i miei genitori, non mi ero mai impegnata veramente negli ultimi mesi. Si, avevo letto e cercato una miriade di informazioni, senza però capirne appieno il significato. L'aiuto del Professor Colleoni poi aveva di certo aiutato anche. Nell'ultimo mese mi era stato particolarmente di aiuto nello studio. Ero però molto orgogliosa sotto alcuni punti di vista e volevo farcela da sola. Perciò in un freddo giorno di Febbraio invece di andare a chiedere sempre aiuto ad Prof. mi misi sotto un albero nel prato della scuola con una coperta sulle gambe e un maglione pesante. Il mio sguardo concentrato che seguivano ogni riga del libro di studio, la fronte corrucciata e i miei orecchini sempre addosso.

Ultima modifica di Verinise (Il 08-02-2022 a 00h44)


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#38 Il 23-02-2022 a 17h59

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albanera
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Ylla

Era questa la mia vita? A questo ero ormai condannata?...
22febbraio 2022. Era passato del tempo,molto tempo dacchè la mia voce era rimasta chiuso in barattolo di conserve. “Zitta Ylla,stai zitta!” questo mi ripetevo per quieto vivere, come se una sola mia parola potesse sovvertire l’ordine delle cose. Non era cosi, naturalmente ma le storture le vedevo anche io, anche se ero una piccola cosa tra tante eccellenze. Infondo la genialità non era la mia peculiarità ma ci mettevo l’anima in ogni cosa che facevo. Un tempo ,in barba ad ogni convenzione non avevo mai avuto paura di espormi, sbagliando e facendo del giusto, non sempre nell’ordine esatto, ma tanto ero semplicemente Ylla, ma guardandomi allo specchio mi piacevo. Ora no, ingoiavo seppur a malincuore ogni atteggiamento ,ogni frase, ogni pensiero che non sentivo appartenermi, senza agire piu’ di tanto ,senza esprimermi fino in fondo, per il bene comune del quale ironia della sorte, non ero che solo una pedina. L’avevo voluto io, mi ero punita da sola, di questo non davo colpe a nessuno. Ma ormai tutto cominciava ad andarmi stretto. Avevo voglia di rivendicare il mio stato di esistenza, se c’ero qualcosa potevo ancora dire, che mi si ascoltasse oppure no, che mi si vedesse oppure no. Che contassi qualcosa oppure no.

La pioggia battente e il vento sferzante di quel giorno,(colpa di un anomalia atmosferica che stava flaggelando metà Europa) era la rappresentazione più appropriata della tempesta silenziosa che aleggiava in me. Nella scuola ,erano tutti impegnati a far lezione, fuori ,nel prato vi era solo silenzio accompagnato da raffiche di vento e pioggia battente, fu semplice guardarmi attorno e infilare la porta d’uscita. Respirai l’aria drammatica di quel di’. La respirai affondo e in un moto liberatorio, corsi a perdifiato fino al punto piu’ remoto del parco, la’ dove pensavo di essere al sicuro e urlai. Urlai piu’ e piu’ volte il mio nome, girandomi su me me stessa piu’ e piu’ volte, fino quasi a perdere i sensi e infine come atto liberatorio mi distesi sul prato bagnato, assaporando sul mio viso ogni singola goccia di quella tormenta che agitava anche il mio animo. Chiusi gli occhi e rimasi li’ sdraiata , incurante di un qualunque accidenti che ne sarebbe venuto fuori. Quella ero io, pazza, scellerata eppure mai cosi lucida.


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