Kokoro Taira
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- Beh, hai comunque fatto dei progressi.
Sono sicura che, se ti scuserai sinceramente, anche queste altre persone ti perdoneranno. - dico, cercando di tirarlo un po' sù.
Vedo chiaramente il suo tentativo di cambiare argomento e lo assecondo, perché non voglio metterlo a disagio o in difficoltà.
- Conoscevo Jasmine di vista, ma ho potuto parlare con lei alla lezione speciale tenuta da Colleoni; in questa occasione e anche in quelle che sono venute dopo, ho pensato che fosse una ragazza molto gentile.
Per quanto riguarda Nikels, ci siamo conoscouti durante il primo anno qui alla Splendente - rispondo, tranquillamente.
Mi prendo un minuto per pensare, poi continuo:
- Sto per parlarti di una mirabolante impresa che deve assolutamente rimanere top secret o, quanto meno, non giungere all'orecchio di nessun insegnante.
Prometti che non la racconterai in giro. - chiedo, il volto serio per la prima volta da quando ci conosciamo.
Aspetto che il ragazzo mi rassicuri circa la sua discrezione, poi continuo:
- Al mio primo anno, mentre stavo uscendo da non ricordo quale lezione, la mia attenzione è stata attirata da due studenti più grandi che trasportavano una teca piena di rane.
Vedi, io amo profondamente questi animali, perciò non ho resistito alla tentazione di andare a guardarli più da vicino e mi sono avvicinata ai due senpai*; all'inizio erano un po' straniti per essere stati abbordati così da una primina, ma poi, trascinati dal mio entusiasmo (credo), hanno iniziato a chiacchierare.
Eravamo praticamente arrivati all'aula di Alchimia in cui dovevano sistemare la teca (e sì, li avevo seguiti durante il tragitto), quando si sono lasciati scappare che quelle povere ranocchiette sarebbero divenute ingredienti per pozioni.
Non potevo permetterlo, capisci? Così la sera, violando il coprifuoco, sono uscita dal dormitorio per liberarle; Nik, che si trovava nella sala comune, mi vide e decise di seguirmi.
Il resto puoi immaginarlo - dissi, sorridendo.
Presi un attimo fiato, poi cercai di spiegargli meglio:
- Sai, io e Nik ci siamo ritrovati seduti allo stesso banco nel corso della lezione di mate, il primo giorno di scuola.
Ricordo che non riuscivo a trovare una penna (sì, avevo preso tutto meno che quella) e lui fu così gentile da prestermane una; nell'ora successiva, vendendolo da solo al banco, decisi di sedermi di nuovo con lui.
E continuammo così nei giorni a seguire, anche se non ci parlavamo mai molto, entrambi estremamente timidi all'inizio.
Perciò, sai, tutto mi sarei aspettata fuorché mi seguisse e aiutasse in una tale violazione del regolamento.
Da quel momento, non ci siamo più divisi e la nostra amicizia si è rafforzata nel tempo.
Sono sicura che anche voi potreste divenire buoni amici: è una persona estremamente leale e gentile, rara di questi tempi - dico, sorridendo.