Vilde Revven
BIBLIOTECA
Oggi mi era sembrato che il professor Colleoni stesse un po' meglio. Prima dell'attacco dei troll, apparentemente aveva l'influenza; dopo la sua convalescenza successiva all'attacco, invece, aveva avuto dei momenti di vuoto a lezione e sembrava distratto, oltre che più trascurato del suo solito. Di norma apprezzavo il suo modo di fare didattica, ma se l'avesse visto mio padre, mi avrebbe trasferita in un'altra scuola seduta stante.
Insomma, alla fine oggi si era ricordato di dare i compiti, perciò stavo studiando le poesie di Leopardi, un poeta che apprezzavo, pur essendo un Normale. L'arte però non conosce confini: anche una persona non magica può apprezzare la bellezza e il dolore del mondo. Mi ero messa così in biblioteca. Le ore erano passate senza accorgermi e, dopo la pausa per la cena, ero tornata lì fino a tardi. Non mancava molto alla chiusura e la biblioteca era quasi deserta, se non per un paio di studenti, tra cui una ragazza che stava ordinando dei libri. Forse, però, non li stava davvero ordinando, dato che li fissava con aria inebetita. In mano, aveva lo Zibaldone, proprio ciò che mi serviva.
Alzai mentalmente gli occhi al cielo nel vederla così e mi avvicinai, dicendo in tono neutro:
- La sezione Classici è di là - Poi per l'ordine preciso si sarebbe dovuta arrangiare, non ero mica la bibliotecaria. - Questo però mi servirebbe per un compito, potrei prenderlo? - le chiesi.
Ultima modifica di Nietzsche (Il 17-11-2021 a 23h44)