Elio Colleoni
AULA
La confessione di Morgan mi lascia letteralmente senza parole.
Esterrefatto, lo guardo allontanarsi di corsa, ma non riesco a dire nulla per fermarlo. D'altra parte, che dovrei dire?
Beh, questo è un ottimo momento per fumarsi una sigaretta. Tiro fuori una paglia dalla tasca dei pantaloni e me l'accendo.
La prima boccata aspirata è troppo ampia e mi va di traverso, facendomi tossire come un dannato, ma presto l'effetto calmante del tè si fa sentire, portandomi a stravaccarmi sulla sedia.
Fisso il soffitto, pensieroso.
"Ma... perché?" è la prima cosa che mi viene da pensare.
Confesso di essere sempre stato un disastro in questo contesto. Ho sempre fatto estremamente fatica a capire queste dinamiche: nelle pochissime esperienze di relazioni che ho avuto, mi sono reso conto all'ultimo di cosa stava succedendo. Le ho sempre vissute con grande incertezza e ansia, anche perché io stesso non sapevo bene che cosa volessi. Poi, crescendo, ho capito: per essere veramente la persona che voglio, preferisco stare per conto mio. Che poi in realtà veramente per conto mio non sono mai. Ho i miei amici, i miei studenti, la mia musica...
E comunque io non ho mai preso l'iniziativa, quindi boh veramente. Meno male che Morgan non mi ha chiesto un consiglio, perché sarebbe stato un bel casino rispondergli. Ma rimane ancora il quesito fondamentale: perché?
In realtà forse è la domanda sbagliata. Non ha senso chiedere alle persone perché gli piace chi gli piace. L'ho capito prima con mia mamma e poi conoscendo Mic. Ma forse qua una risposta c'è.
- Bah, saranno gli ormoni - mi dico da solo a voce alta.
Ad ogni modo, Morgan non ha fatto niente che fosse contro il regolamento: le uniche relazioni sentimentali che non si possono avere sono tra studenti e insegnanti (e vorrei ben dire), nulla si dice sullo staff, quindi di fatto non posso dirgli niente. Mi pare che comunque l'appassionato estro di Morgan sia stato stoppato sul nascere; probabilmente è questo che gli ha causato tanta rabbia. Certo, non molto elegante, ma (immagino?) comprensibile.
Ripenso ad Ylla. Quella donna è enigmatica e non sono riuscito bene a capirla, dalle poche volte che l'ho vista, ma non mi è sembrata scossa quanto il ragazzo, quindi tutto sommato forse non c'è da preoccuparsi...
Non mi sono nemmeno accorto di aver lasciato cadere tutta la cenere sulla maglia.
Ancora abbastanza basito, mi pulisco alla bell'e meglio e mi incammino per tornare nella mia stanza.