Ylla
cucina

-Disturbo? nessun disturbo per me, anche perchè....- continuo guardando il prof in modo insolente e provocatorio,- di certo chi entra in questa cucina, non sta di certo con le mani in mano- e con questa risposta sibillina mi dirigo verso il frigo, mi soffermo a sbirciare dentro e infine tiro fuori il contenitore con su scritto, sofritto del giorno prima e gongolante lo apro portandolo ad altezza di cane- questo è per te, pronto in pochi minuti- il profumo è delizioso, freddo è freddo ma qualche minuto in forno e no nel microonde perchè ne farebbe perdere i succhi e sarà pronto, alla giusta temperatura per il mio amico a quattro zampe. Nel frattempo do avvio al mio proposito di coinvolgere il prof, nella preparazione di un buon primo piatto e per farlo devo necessariamente per legge, far indossare quantomeno il grembiule d'ordinanza. Gli risparmio al momento ma solo al momento la cuffia perchè non piace anche a me intanto infilo il mio. Il contaminuti del forno da il segnale, appena in tempo aver allacciato il mio grembiule alla vita. Prendo veloce un piatto da portata perchè il mio amico peloso merita il meglio e verso il contenuto del tegame appena sfornato. Il profumo è inebriante e invitante.- <<ecco a te, bello, mangia traquillo- e dopo aver adagiato il piatto  su un piccolo sgabello ad altezza cane lo accarezzo nuovamente sul capo e infine lesta mi dirigo verso il cassetto della dispensa e tiro fuori il grembiule candido e immacolato- al lavoro prof- e lancio quasi con leggerezza quel pezzo di cotone bianco verso il viso del pover'uomo

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Elio Colleoni
CUCINA

Non capisco l'atteggiamento della responsabile, ma quando di dice che non si sta con le mani in mano tutto diventa chiaro. Apparentemente dovremo cucinare.
E io che pensavo che ci fosse già qualcosa di pronto. A questo punto valeva la pena finire il torrone elfico che mi ha spedito mia madre. Vabbè, tanto fortunatamente esiste la magia.
Poi Ylla mi lancia un grembiule, stavolta bianco. Non faccio a tempo a capacitarmi della cosa e ad alzare mentalmente gli occhi al cielo (di nuovo?), che lo afferro automaticamente. Lo osservo un attimo e lo metto senza fare una piega, mentre con la coda dell'occhio guardo la reazione del cane lupo. Probabilmente la cuoca mi ha fatto un favore.
- Mi dica - le dico in tono piatto, con i crampi che mi attanagliano lo stomaco.

Ultima modifica di Nietzsche (Il 09-10-2021 a 17h27)

Kokoro Taira
CUCINA

Mi fiondo sul piatto che Ylla ha preparato per me.

"Come pensavo, è ottimo." mi dico, mentre mangio con gusto il manicaretto offertomi.

La mia soddisfazione aumenta ancora quando la cuoca passa un grembiule a Colleoni, facendo chiaramente intendere che, se vuol mangiare, dovrà dare una mano.
Rido internamente per l'espressione messa su dal professore, attenta a non far trasparire neanche il minimo segno di ilarità.

"Non mi tradirò di certo ora, dopo tutta la fatica fatta."

Quindi osservo di soppiatto un affamato e scocciato Colleoni seguire le istruzioni della cuoca.

"Dovrei rientrare in dormitorio: ho da studiare, visto che in due giorni non ho toccato libro...
Ma credo che me ne starò qui ancora per un po'" penso, prendendo a mangiare il mio cibo più lentamente.

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Elio Colleoni
CUCINA

Vedo il cane lupo rallentare nella sua sbafata di soffritto mentre mi infilo il grembiule e il mio dubbio si tramuta in sospetto vero e proprio. Nessun cane si lascerebbe soffiare davanti una prelibatezza, mentre questo contempla silenziosamente la scena. Sembra quasi che si voglia godere lo spettacolo, lo splendido.
O la splendida?
Non ci vorrà molto per scoprirlo.
- Comunque, una volta che hai finito di mangiare da terra, forse è il caso che tu vada a studiare, Taira. Non metterei mai un compito a sorpresa di lunedì, ma chi può dirlo? -
Me la rischio così. Non so se la frecciatina improvvisata colpirà, ma penso che qualsiasi studente (e potrebbe essere veramente chiunque in realtà, dato che tutti mi hanno visto conciato in maniera molto simile al concerto) a questo punto scapperebbe via con la coda tra le gambe, che sia in forma lupina o meno.
Ma anche se non sortisse alcun effetto, non la passerà liscia. Non voglio comunque passare per il cattivo di turno, quindi proseguo:
- Una buona trasformazione, ad ogni modo. Hai un bel controllo della forma ferale. Devi solo non essere così plateale nell'emozionarti quando mi vedi in certe... tenute - strascico l'ultima parola apposta.
- A proposito, se mi ricordi dov'è la tua camera ti riporto il grembiule -

Ylla

cucina

Non comprendo cosa stia accadendo ma d'improvviso quel grambiule è diventato quasi il pomo della discordia..non va bene dovrei intervenire in un qualche modo, ma va a capire con chi ce l'ha? Il tono sembra quasi minaccioso e di bonario ora ha ben poco. Il problema grosso è che sembra avercela col mio amico peloso, ma le sue parole sono rivolte piu' ad un' altra persona. Sta dando di matto forse? Devo intervenire, anzi no! tutto sommato la scenetta è fin troppo spassosa e quindi me ne sto zitta e buona e aspetto cosa accade. Forse gli effetti postumi della sigaretta?

Ultima modifica di albanera (Il 09-10-2021 a 18h29)

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Kokoro Taira
CUCINA

"Tsk, evidentemente non sono riuscita a controllarmi come avrei dovuto." penso, continuando tuttavia a mangiare tranquilla per non avvalorare i sospetti dell'uomo.

Perché di questo si tratta: sospetti.
È un trucco, di sicuro; molti studenti hanno visto il prof. aggirarsi per la scuola e poi sul palco con indosso il mio grembiule: non può sapere che sono io, perché qualsiasi studente al mio posto avrebbe avuto la mia stessa reazione.
Inoltre, la Splendente vanta altri mutaforma e anche migliori di me, dunque sta cercando di provocarmi per farmi reagire.

Convinta di questo, continuo a mangiare fino a finire il piatto, poi sbadiglio a piena bocca e saltello verso un angolo della cucina, sdraiandomi.

"Credo che farò un altro pisolino.
Del resto, posso affrontare un compito a sorpresa in tutta tranquillità: non saranno un paio di giorni di studio mancato a nuocermi, visto che sono avanti col programma.
E poi fuggire sarebbe un'ammissione di colpa e una specie di sconfitta.
Ho sempre pensato che Colleoni fosse un prof. che apprezza l'intraprendenza e io non sono un tipo che molla: se devo perdere questa battaglia, lo farò continuando a combatterla." penso, rimanendo dove mi sono sdraiata.

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Elio Colleoni
SALA

Le mie parole non sortiscono alcun effetto: il cane finisce di mangiare il suo soffritto, sbadiglia e con gran noncuranza si accuccia in un angolo, mettendosi a sonnecchiare. Un vero attore. O più probabilmente attrice.
Io però a questo punto sto cominciando a spazientirmi. Purtroppo la fame mi rende irritabile, cosa che non mi piace molto - tendo ad essere una persona pacifica, se posso -, ma d'altra parte nessuno è perfetto.
Beh, se è così che vuole giocarsela la presunta ragazza volpe, allora non vedo perché non approfittarsene. D'altra parte ormai non ho più niente da perdere. E poi voglio proprio vedere a chi lo andrà a raccontare.
- Oh, si vede che mi sono sbagliato, è un vero cane. Ma allora non può stare qui. Chissà da dov'è spuntato, così Di punto in bianco -
Attorno al collo del canelupo appare un collare di cuoio nero con tanto di borchie e un lucido guinzaglio sempre in cuoio lungo qualche metro, che acchiappo al volo. Lo lego stretto alla maniglia della finestra, dimodoché non possa essere sciolto facilmente, e dico alla cuoca. Visto così, sembra molto più minaccioso di quanto non lo sia in realtà.
- Sarà meglio indagare di chi appartenga, dato che evidentemente NON è uno studente come pensavo - dico alla cuoca, che fissa la scena abbastanza allibita. - D'altra parte, ho sempre desiderato un cane, quindi se non lo reclama nessuno potrei tenerlo io -
La mia espressione piatta non lascia presagire quanto stia godendo silenziosamente: Mic la troverebbe una scena molto divertente, ma probabilmente per le ragioni sbagliate.

Ylla
cucina

Mantengo la calma a stento. Non nel mio luogo, Mai!  . Potrebbe essere davvero un cane smarrito ma non in questo posto, come ci sarebbe arrivato senza la magia? a quel punto che fosse un cane per davvero o altro, era lampante che qualche briciolo solo di magia l'avesse. Avrebbe fatto qualcosa e cosa?- io credo che abbia fatto una mossa sbagliata- la mia voce è ferma e poco conciliante.- ci pensi bene, allo stato delle cose è un cane ma le è sembrato minaccioso tanto da mettergli il collare? le è sembrato che volesse fuggire? e in ultimo, crede davvero che sia un cane qualunque? sappiamo bene che qui di normale c'è ben poco se non nulla...io mi guarderei bene dalla sua azione, anche se a fin di bene, come asserisce lei- respiro a fatica e ingoio amaro ma spero davvero non finisca male.

Ultima modifica di albanera (Il 09-10-2021 a 19h51)

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Kokoro Taira
CUCINA

La sensazione del collare intorno al collo mi fa destare.

"Cosa diamine... Oh, che uomo astuto." penso, sentendo la spiegazione che il prof. dà alla cuoca.

Ma è ancora presto per arrendersi; guardo i due umani con occhi umidi e grandi, piegando la testa sulle zampe anteriori.
Inizio ad uggiolare.
È vero che Colleoni non dà l'idea di un uomo che si faccia intenerire facilmente, ma mai dire mai.

Comunque, sembra un altro modo per farmi uscire allo scoperto, inducendomi al panico.

"Ma perché dovrei, in fondo? Se vuole portarmi con sé, ne approfitterò per scappare: non sa quanto davvero sono forte, soprattutto in forma aninale.
E anche se riuscisse a bloccarmi in qualche modo, potrei chiedere aiuto a Nik; certo, sarebbe un po' come ammettere che sono io, ma d'altro canto non potrà mai esserne davvero certo.
Chi gli dice che Nikels non ha un cane?" penso, continuando a fare gli occhioni da cucciolo bastonato.

Spoiler (clicca per vedere)

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Nikolas Axel Fox-Lombardi

SALA, POI CUCINA


Sto cercando Koko da tutto il pomeriggio, ma non la trovo da nessuna parte. Le ho mandato un messaggio, ho provato a chiamarla e ho anche bussato in camera, ma la sua compagna di stanza mi ha detto che è uscita questa mattina presto e non è più rientrata. Non vorrei che si fosse cacciata in qualche guaio, ma non sarebbe da lei.
Ormai mi sono girata tutta la scuola, mi è rimasta solo la sala da pranzo. Entro e ovviamente non c'è nessuno.

"Froggy, che fine hai fatto?" penso, ormai anche un po' preoccupato, quando sento delle voci e dei guaiti provenire dalla cucina. Mi affaccio e vedo un cane al guinzaglio, Ylla e il professor Colleoni, con un altro grembiule addosso (questa volta un normalissimo bianco).

-Buonasera, scusate se vi disturbo. Per caso avete visto...?- Inizio, dato che voglio chiedere se hanno visto Koko in giro. Mi fermo però a guardare meglio il cane, che nel frattempo si è girato verso di me e ha un'espressione da cucciolo bastonato. Mi viene quasi da ridere: riconoscerei Koko probabilmente in qualsiasi forma, ma questa la conosco fin troppo bene. -Ah ecco dove ti eri cacciata!- esclamo -È tutto il giorno che ti cerco-. Ma se Koko non si è ritrasformata in essere umano (e si è ritrovata con un collare al collo) un motivo ci sarà. Starò al gioco, anche perché ho letto qualcosa negli occhi di Colleoni quando mi ha visto riconoscere il cane. Slego il guinzaglio dalla finestra e, inginocchiandomi per accarezzarle la testa, aggiungo -Scusate, vi ha disturbati? E avete anche dovuto metterle il guinzaglio per farla stare buona, immagino...-. Chiaramente non posso chiamarla Koko, devo inventarmi un nome e anche alla svelta. "Pensa Nikolas, pensa. Che nome daresti ad una cagnolina?" mi chiedo. Mi passano per la mente decine di nomi, dai più comuni ai più strani. E poi, uno decisamente degno della mia famiglia e di tutti i nomi complicatissimi che abbiamo. Se non sbaglio, rientrava tra uno dei papabili per il secondo nome di una delle gemelle, giusto per intenderci.

-Giuro che Amaris di solito è bravissima, non so cosa le sia preso oggi- aggiungo, con uno sguardo di rimprovero verso il "cane" in questione.

Spoiler (clicca per vedere)

Il nome Amaris esiste realmente, ma non so come faccio a conoscerlo. Forse davvero l'ho incrociato mentre cercavo i vari secondi nomi xD

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Elio Colleoni
CUCINA

Guardo sia Ylla che il cane con sufficienza. Non sono impressionato in nessun modo né da una né dall'altra, anche perché ho tutto sotto controllo.
- Stia tranquilla, Ylla, questo cane è uno studente e ci sta prendendo per i fondelli - Avrei preferito dire per il cu*o, ma la signora mi sembra abbastanza suscettibile. D'altra parte pare che sia necessario spiegarsi, quindi non mi tiro indietro.
- Non ho nessuna intenzione di fare niente di strano, se non ha intenzione di uscire allo scoperto lo libererò appena abbiamo finito qui. Se è uno studente, imparerà che è meglio non farsi i fatti di un prof sotto mentite spoglie. Dopotutto ognuno ha diritto alla sua privacy, no? -
Mi auguro che la cuoca capisca, mi pare una molto attenta a non dare nell'occhio e a tenere il completo riserbo sulla sua vita, cosa che io rispetto completamente. E gradirei che fosse reciproco.
Scuoto le spalle: - D'altro canto, nel caso mi sbagliassi, un cane non può andare in giro da solo per la scuola. Un cane dei Normali non potrebbe mai entrare da solo, quindi dovrebbe per forza essere sotto effetto di qualche magia e bisognerebbe indagare. In ogni caso, stia tranquilla, non sente nessun male o fastidio - ribatto.
- Nel caso comunque posso mettergli una pettorina, pare che dia meno problemi - aggiungo a mo' di battuta.
- La prego di fidarsi. Mi dica adesso cosa devo fare, avrei molta fame e non voglio importunarla ulteriormente -
Proprio in quel frangente, vedo arrivare Fox-Lombardi.
-Buonasera, scusate se vi disturbo. Per caso avete visto...?- comincia a dire, quando il suo sguardo si posa sul canelupo. La sua faccia assume un'espressione di calma forzata e da lì tutti i miei sospetti diventano prove schiaccianti.
- Ah ecco dove ti eri cacciata! È tutto il giorno che ti cerco - esclama, non senza una punta di divertimento.
Lo fisso come potrei fissare uno gnomo appena beccato a rubare oro.
-Giuro che Amaris di solito è bravissima, non so cosa le sia preso oggi- continua, non sapendo più che pesci pigliare. Come se non sapesse benissimo che gli animali domestici sono vietati dal regolamento, la preside li odia (anche se poi qualcuno prova a portarli lo stesso contrabbandandoli nei modi più assurdi).
Lascio passare una buona ventina di secondi, cosicché l'ansia e l'imbarazzo si sedimentino nel cuore dei miei due studenti. Sento il sudore freddo che imperla la fronte di Lombardi e ne sono soddisfatto. Non dico che debbano soffrire come ho sofferto io - cioè tutta la giornata - ma almeno un po' sì. D'altra parte non sono mai cattivo.
- Mi chiedevo in effetti di chi fosse - dico molto lentamente. - Sarà meglio che tu la tenga d'occhio meglio, è riuscita a beccarsi anche uno spuntino gratuito - Gli porgo il guinzaglio con un'occhiata d'intesa.
- Allora la lascio a te. Tieni pure il collare e tutto il resto, così vi ricorderete entrambi di oggi -
Mi giro, guardando il cane con una smorfia ironica.
- Ah, Lombardi, se vedi la tua amica Taira dille che è interrogata lunedì. Mi ero dimenticato di dirglielo la scorsa lezione. Mi pare averla vista in giro a studiare, quindi di sicuro sarà pronta -
E senza più curarmi di loro, lancio un Vieni qui a padelle, bacinelle e coltelli, che di sicuro tornano sempre utili se si vuole preparare qualcosa. Perché, veramente, tra un po' rischio di mangiare pure la cuoca.

Ultima modifica di Nietzsche (Il 09-10-2021 a 20h56)

Kokoro Taira
CUCINA

Quando vedo sbucare dal vano della porta la testa scura di Nik, quasi mi commuvo.

"Kami-sama*, l'ho evocato." penso, tutto sommato sollevata di poter sottrarmi a quella situazione che forse mi era leggermente (ma proprio poco poco, eh) sfuggita di mano.

Quando entra in cucina ed inzia ad accarezzarmi, abbaio e faccio le feste un po' per avvalorare le sue parole e un po' perché sono veramente felice di vederlo.
Il prof., comunque, non sembra credere per nulla a tutta la messa in scena (accidenti alla furbizia e alle capacità percettive di quest'uomo!), perciò sono felice di cavarmela solo con la promessa di un'interrogazione non programmata.

Comunque, tutto sommato dispiaciuta di aver messo alla prova la sua pazienza e abusato della gentilezza della cuoca, prima di seguire Nik, abbaio per richiamare la loro attenzione; mi sfrego sulle loro gambe e uggiolo in saluto, dando poi una leccatina alle mani di entrambi.

Solo dopo, sempre scodinzolando, seguo Nik fuori dalla cucina.

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Ylla
cucina
Quel teatrino sotto i miei occhi sul "chi è chi" in parte mi ha anche divertito, cosi accetto mio malgrado le spiegazioni spiccie del prof e la beccata al povero Fox-Lombardi sulla necessità di esser attenti al proprio animale. Assecondo l'uno e l'altro e cerco di non fare congetture che poi mi portano a pensare troppo e spesso sbagliando. "Questa volta accetta in silenzio, Ylla", alla fine il cagnolone mi sembra in buone mani, soprattutto perchè slegato e una volta salutati lo studente simpatico e la sua amica pelosa, avverto anche io un senso di inquietudine. Forse è fame, del resto è passato un bel po' dacche avevo regalato il grembiule al prof. che intanto è gia' ai fornelli con padelle in mano e fuoco acceso- un filino di olio prof e un leggero trito di cipolla e carota, lo facciamo semplice questo soffritto.- metto da parte ogni mia velleita' e gli passo gli ingredienti- pensa possa farcela senza bruciarlo?- finisco col dirgli ma senza tono di sfida. Il soffritto sembra la cosa piu' facile da fare ma se sbagli le cipolle trite, si bruciano molto velocemente e il sapore amaro rendera' il piatto immangiabile. Intanto mi porto avanti tirando fuori dal frigo i bocconcini di pollo che avevo messo a marinare la sera prima, preparo la farina e il pangrattato e lavo le patate sotto acqua fredda. Un filo d'olio nella teglia, rosmarino e inforno le patate con una buona dose di sale e origano. Il contorno è pronto. Passo velocemente all'impanatura del bocconcini. In realtà mi muovo veloce piu' come un automa che come una cuoca, ma non voglio spazientire il prof che oltre alla fame sembra anche forse un po troppo stanco di essere li. Voglio regalargli la possibiltà di andar via il prima possibile dalla cucina che sembra non essergli congeniale, ma non a stomaco vuoto, glielo devo. Manca un primo piatto pero', ne sento la mancanza...nulla di piu' facile :spaghetti ,pomodoro basilico, piatto semplice e gustoso. Facile veloce e riempitivo. Puo' bastare?

Ultima modifica di albanera (Il 09-10-2021 a 21h31)

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Nikolas Axel Fox-Lombardi

CUCINA, POI SALA


È ovvio che Colleoni non se la sia bevuta, si capisce dalla sua faccia. D'altronde, gli animali sono vietati e lo so benissimo, ma inventarsi una scusa ora sarebbe ancora più sospetto. Sono fregato, anzi siamo fregati.
Trascorrono secondi infiniti, nei quali continuo ad accarezzare la testa di Koko, che ha iniziato ad abbaiare felice. Mi sale un po' il panico ma non voglio parlare, temendo che la voce mi tradisca. Fortunatamente, è lui a interrompere il silenzio, facendo finta di credere alla mia grandissima bugia e porgendomi il guinzaglio, che accetto volentieri con un piccolo sorriso.

Mi alzo e faccio per andarmene, quando la voce del prof mi blocca di nuovo. - Ah, Lombardi, se vedi la tua amica Taira dille che è interrogata lunedì. Mi ero dimenticato di dirglielo la scorsa lezione. Mi pare averla vista in giro a studiare, quindi di sicuro sarà pronta -. Mi volto di nuovo e inizio a temere che l'interrogazione sarà anche per me. Sarà meglio che ripassi un pochino dopo cena. -Certamente prof, riferirò- gli rispondo. Guardando sia lui che Ylla, saluto educatamente entrambi. Nonostante tutto, anche Koko li saluta a modo suo. Mi volto di nuovo, uscendo dalla cucina e ritornando in sala, con Koko che mi segue.

Già che ci sono, prendo qualcosa da mangiare per entrambi, anche se a quanto apre la mia amica si è fatta uno spuntino prima. Prendo qualche panino e un paio di mele, che posso portare via senza problemi, e mi incammino verso il dormitorio.

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Elio Colleoni
CUCINA

Finalmente CIBO.
Io ed Ylla abbiamo passato la scorsa mezz'oretta a spadellare, scolare la pasta e via dicendo. Lei sembrava un'automa, mi ha fatto quasi impressione tanto erano chiari e limpidi i suoi movimenti.
Sono riuscito a non far bruciare il soffritto - grazie a lei e alle dritte di mio padre, di cui sentivo lo sguardo addosso anche ad una distanza di 600 km - ed è uscito un bel sughetto, che è stato il condimento di ottimi bocconcini di pollo. Alla fine ne è uscita anche una pasta al pomodoro, che ho apprezzato particolarmente. Non credo forse prevista, ma ad un certo punto ero così piegato in due dalla fame che forse le ho fatto pena.
Sono troppo vecchio per saltare i pasti, devo darmi una regolata, altroché.
Ci siamo coordinati tutto sommato bene, io ho dato il meglio di me nel non fare attaccare la pasta alla pentola di acqua bollente (sisì tutti bravi a dire che non ci vuole niente e poi vi rimane sempre un maccherone attaccato sul fondo), quindi sono soddisfatto mentre divoro gli ultimi bocconi.
Mi pulisco con la manica imbrattandola di rosso e, guardando la cuoca, mi rendo conto che forse non sto facendo la figura di una persona particolarmente fine. Cosa che in effetti non rinnego, quindi borbotto un Via, via dannata macchia e chiedo scusa.
- Era tutto buonissimo Ylla, la ringrazio davvero - le dico, un po' impacciato. - Senza di lei probabilmente avrei saltato il pranzo e avrei mangiato il torrone che mi ha mandato mia mamma -
Non so bene che altro dire, in realtà. Il bello di essere professori è che si ha a che fare con i ragazzi, con il quale si può usare un tono molto diverso rispetto a persone (anche di poco) più grandi di noi. Coi colleghi è un'altra storia: li conosco ormai da qualche anno, quindi ormai l'imbarazzo è sceso, mentre Ylla è il primo anno che è qui. Talvolta non mi sembra di essere affatto cresciuto da quando mia mamma mi presentava ai troll.
Insomma, alla fine me la cavo infilandomi una delle sigarette che mi sono rollato oggi in bocca. La accendo, sbuffo leggermente per non inondare la donna di fumo e la saluto così:
- Mi faccia sapere se le piace lo tsuki-cha, nel caso gliene posso procurare un po' -

Ultima modifica di Nietzsche (Il 09-10-2021 a 23h47)

Ylla
cucina- esterno
La cena tutto sommato era riuscita. Senza infamia e senza lode, semplice e veloce ma tanto era bastato per acquietare lo stomaco e i nervi tesi. alla fine mi sono rilassata anche io. La converszione beh quella è risultata un po deficitaria, forse perchè eravamo troppo intenti ad ingozzarci o forse piu' per un leggero imbarazzo di chi in una sola giornata è passato dall 'ignorarsi a condividerd il pasto, cosa assai intima se ci si pensa, poichè da sempre è legato alla famiglia, ad una comunita' ristretta di pochi intimi...-mi fa piacere abbia apprezzato e in fin dei conti mi sembra anche che se un giorno volesse smettere di fare il professore, avrebbe garantito un nuovo posto di lavoro- è il mio tentativo un po' goffo di ringraziarlo per la pazienza e l'aiuto che quel giorno mi ha prestato. Ringrazio anche per la sigaretta e mi riprometto di provarla, magari da sola giusto il tempo di provarne l'effetto. Alla fine ci salutiamo sull'uscio della porta secondaria e entrmbi prendiamo strade diverse per raggiungere le nostre stanze.
Faccio il viaggio a ritroso, qualcosina ho bevuto, nulla di allarmante, l’indomani è domenica posso rilassarmi un po’ di piu’. E’ il mio giorno libero. Strada facendo mi concedo l’ultimo tiro della mia sigaretta elettronica. Infilo la mano in tasca e al tatto mi sembra altro. Caspita! “È quella roba li” mi dico. Uno strappo alla regola, fuori non c’è piu nessuno, posso concedermela strada facendo?  Giochiamo col fuoco, e lei si accende. La porto alle labbra un po’ incuriosita e un po titubante. Che male fara? Faccio una bella tirata ,secca. Lentamente mando giu’ quel che è e …nulla. Il sapore è buono e io mi sento bene e cosi, un tiro, poi l’altro e un altro ancora. Solo un leggero stordimento , ho fatto troppi tiri uno dopo l’altro, ti credo abbia questo effetto…oh guarda lassu’ c’è una festa in paradiso,ballano tutti-ehi? Ehi? Si si dico a voi- e sventolo le braccia verso l’alto dove gli altri se la spassano.- posso venire? Sono invitata?- urlo e mi sbraccio per farmi sentire. La musica è troppo alta ,non mi sentono…”se loro sono la’ e io sono qua ma la musica sta la e qua ,io posso ballare lo stesso. Mi imbuco ad una festa degli angeli…”pero’ se la sanno spassare anche loro”.
I gun’s? ma che per davvero?- Richiesta mia paradise city, please- chiedo all’improbabile dj. Infondo mi sembra il minimo per una festa angelica. Ma lui mi ascolta e  io comincio a cantare e dimenarmi sul posto. Senza freni. Casa mia fortunatamente per me è a due passi ma non la raggiungo . Stramazzo al suolo nel bel mezzo dell’assolo . La mia giornata gloriosa finisce li, l’indomani spero di svegliarmi prima che altri ritrovino il mio corpo disteso sull’erba…

Ultima modifica di albanera (Il 10-10-2021 a 00h00)

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Ylla
Casa-arrivo cucina
Come ogni giorno svolgo le mie solite mansioni da automa. Meccanicamente mi sveglio(a prescindere dal luogo da dove mi addormento) doccia veloce, vestizione(si tratta del necessario per non girar nuda, nulla di che insomma) e quasi sempre salto la colazione ad eccezione di un buon caffe' ristretto (tanto penso che nella cucina dellascuola pilucchero' qualcosina tra una preparazione e l'altra) e infine mi reco al lavoro, percorrendo il mio solito viale alberato, attraversando il prato antistante la scuola e infine imboccando la porta secondaria dell'edificio con il mio solito Apriti Sesamo che puntualmente mi fa sorridere e un "Buongiorno a tutti" . Inizia cosi' la mia giornata aspettando gli eventi che si sussegueranno. Ma in cucina cosa puo' mai accadere di cosi' trascendentale?

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Kokoro Taira
MENSA

Alla fine delle lezioni mi dirigo in mensa, decisa a studiare lì in attesa che si faccia ora di pranzo.
Arrivata, mi siedo ad un tavolo qualunque ed inizio a sistemare le mie cose; prendo i libri e i raccoglitori con i vari appunti, le penne e gli evidenziatori.

Decido che, per prima cosa, ripasserò la lezione di Dizione (alla fine ieri sera non ero riuscita a farlo), così recupero il raccoglitore dove tengo tutto il materiale.
Questa è un'abitudine che mi è stata inculcata fin dalle elementari e che ho mantenuto per tutto il corso dei miei anni scolastici: avere ogni cosa ordinata e riposta nel medesimo posto, permette di studiare meglio e ripassare più facilmente.

Per questo motivo sono solita conservare in raccoglitori diversi, uno per ogni materia, tutti gli appunti e le mappe concettuali scritti nel corso degli anni.
Sfogliando adesso quello di Dizione, ricordo che mancano quelli della lezione sugli incantesimi sonori che ho prestato ad Adriel la sera prima.
Ieri il ragazzo si è fermato in biblioteca a studiare e, già che eravamo allo stesso tavolo, mi ero offerta di dargli una mano.
Avevamo ripassato insieme e provato alcuni incantesimi, poi gli avevo dato i miei appunti per aiutarlo nei giorni successivi.

Era stato un pomeriggio tranquillo e ci eravamo salutati amichevolmente; rispetto alla sera del ballo, il cambiamento era evidente.

"Spero in bene, chissà che non possa nascere una bella amicizia." penso, mettendomi finalmente a lavoro.

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Kokoro Taira
PRATO + SALA

Dopo aver risposto ad Adriel che stavo bene, rimango in silenzio, preferendo che siano gli altri a condurre la conversazione.
Mi limito, quindi, a seguirli verso la sala, rimanendo un po' dietro al gruppo.

Durante il tragitto, Adriel coglie l'occasione per scusarsi e sono felice di vedere che anche Jasmine e Nik lo perdonano facilmente.

"Bene, tutto si è risolto per il meglio." sorrido, senza essere vista.

Solo a quel punto e praticamente con già alcuni di noi entrati in mensa, chiedo.

- Cosa pensate che ci sarà oggi per cena? - giusto per dirottare la conversazione su argomenti più leggeri

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Nikolas Axel Fox-Lombardi

SALA


Durante il tragitto verso la mensa ci mettiamo un po' a parlare con Adriel e noto che Koko rimane qualche passo indietro. Normalmente non lo farebbe, quindi Adriel deve già essersi scusato con lei per il suo comportamento della sera della festa.

Quando ormai siamo sulla soglia della sala, Koko ci chiede cosa ci sarà secondo noi per cena. -Mmh non ne ho idea, ma a quest'ora mangerei di tutto, quindi non mi importa- le rispondo con una risata -Spero solo in qualcosa di caldo, mi si sono congelate le mani- concludo, dirigendomi verso il bancone per prendere un vassoio.

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Adriel Morgan

PRATO poi SALA e MENSA

Davvero era stato così facile? I due mi avevano perdonato subito ed erano stati decisamente più comprensivi di quello che pensavo e mi sentii ancora più in colpa. Ero stato uno stupido. In ogni caso meglio dimenticare il passato e pensare al futuro. Finalmente avevo chiesto scusa, ero stato perdonato ed ora conoscevo anche il nome della mora, ovvero Jasmine. Ero decisamente contento che le cose si fossero appianate con quasi tutte le persone che avevo trattato male. Però non appena con gli altri raggiungemmo la mensa mi venne di nuovo l'ansia. Non mangiavo lì da più di due settimane e per un motivo ben specifico. Cosa avrei fatto se avessi incontrato Ylla? Di solito non usciva mai dalla cucina ma non si poteva mai sapere. Cercai di respirare a fondo e di rilassarmi. Speravo che gli altri non si fossero accorti della mia tensione, non volevo che mi facessero domande in merito.

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Kokoro Taira
SALA

- Sei il solito mangione, anche se non posso darti torto visto che sono quasi le 22:00 - dico divertita, seguendo Nik in direzione del bancone.

-E, ora che ci penso, la cucina è chiusa... ma forse riusciamo ancora a trovare qualcosa avanzato dalla cena e lasciato in caldo dai cuochi. - dico, battendogli su una spalla con fare consolatorio.

"Prevedo una piccola crisi da Nik affamato, se non riusciamo a trovare nulla.
Mal che vada, posso sempre recuperare le scorte di merendine e dolci vari che tengo in stanza." penso, tra il divertito e il preoccupato.

Per fortuna, qualcosa è rimasto.
Mentre tutti ci serviamo, noto Adriel starse muto e leggermente in disparte

- Tieni - dico, passandogli il mio dolce, visto che non ne erano rimasti.

"Povero, sarà provato dopo gli ultimi due giorni: un buon dolce ti risolleva il morale come nient'altro." penso, prima di invitare tutti a sedersi in un tavolo qualunque.

Una volta che gli altri hanno oreso posto, appoggio la katana e il borsone accanto alla mia sedia, attenta che non intralcino il passaggio.

- Itadakimasu* - auguro poi a tutti, le mani giunte in segno di ringraziamento.

*buon appetito

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Nikolas Axel Fox-Lombardi

SALA


Koko mi ricorda che la cucina è chiusa alle dieci di sera è in effetti ha ragione, ma ci rimango un po' male comunque e metto su un piccolo broncio alla sua affermazione. Ricordo vagamente di avere qualche dolce nell'armadio, ma un pasto normale sarebbe un'ottima cosa. Fortunatamente riusciamo a trovare qualcosa di avanzato e mi illumino di nuovo.

Ci serviamo tutti e ci dirigiamo verso un tavolo libero, appoggio il vassoio e mi siedo accanto a Koko, appoggiando lo zaino alla gamba del tavolo, per evitare che caschi.

-Buon appetito- dico anche io. Metto la mano sinistra sopra al piatto e sussurro un A qualcuno piace caldo per riscaldare un po' la mia cena.

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Adriel Morgan

MENSA

Le parole di Kokoro mi rincuorarono. Giustamente era abbastanza tardi quindi era molto improbabile che avrei visto Ylla. Perciò cercai di rilassarmi e sorrisi arrossendo quando la rossa mi porse il suo dolce. Sapevo che non era il massimo dell'educazione e del bonton accettare specialmente da una ragazza, ma ero troppo provato dagli ultimi giorni e qualcosa di dolce mi serviva proprio.
-Grazie- dissdissi con calore a Kokoro. Era proprio una ragazza stupenda.
Ci sedemmo tutti quanti dopo aver preso qualcosa da mangiare e dopo averci augurato Buon Appetito a vicenda, almeno credevo che Kokoro avesse detto buon appetito, Nikolas sembrava aver capito e mi adeguai, cominciammo a mangiare. Non sapevo bene cosa dire in principio, raramente parlavo con altri studenti se non per motivi di studio. Però parlare di scuola o delle materie da studiare a quell'ora non mi sembrava il caso perciò mi mi ricordai una cosa e decisi di esporla.
-Non ti ho mai fatto i complimenti per il concerto Jasmine. Hai davvero una bellissima voce.-
Sorrisi sinceramente alla mora. Non ero riuscito ad apprezzare in pieno la sua musica ma di sicuro era brava.

Ultima modifica di Verinise (Il 13-10-2021 a 23h57)

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Nikolas Axel Fox-Lombardi

SALA


Iniziamo a mangiare e per un po' nessuno parla. Che silenzio. Si sente solo il rumore delle forchette e di noi che mastichiamo. Dopo qualche minuto, Adriel prende la parola e si rivolge a Jasmine, facendole i complimenti per la sua voce. Evidentemente si è ricordato del concerto e del fatto che lei ha cantato con la band.

-Hai ragione, Jasmine è stata davvero bravissima a cantare, vero Koko? Alla fine non ti abbiamo fatto i complimenti, ma mi è piaciuto un sacco come hai cantato A case of You- aggiungo anche io tra una forchettata e l'altra. Vedo Jasmine sorriderci, forse un po' imbarazzata per i complimenti, ma se li merita.

-Comunque, Koko... Come è andato l'allenamento oggi?- aggiungo, cambiando un po' discorso. E poi, rivolgendomi di nuovo ad Adriel gli spiego -Koko oggi è andata ad allenarsi con la katana, c'eravamo appena incontrati quando ci hai salutati prima-

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