Elio Colleoni
MENSA
Era ora di cena e io non vedevo l'ora di mangiare la mia pizza. Il mercoledì è compresa nel menù, per chi vuole, ed è proprio una pizza vera, non quelle che di solito distribuiscono nelle mense scolastiche, che sono più che altro delle strisce di focaccia con sopra un po' di pomodoro e mozzarella.
Ordinai una boscaiola e attesi pazientemente che mi venisse preparata, sotto lo sguardo vigile dello chef. Mi appoggiai al muro e controllai gli ultimi messaggi: ultimamente tenevo più spesso il telefono sott'occhio perché avevo ripreso i contatti con Mic, Al e la Miri. Avevamo un gruppo dove perlopiù condividevamo meme e cose che ci interessavano, ma chiacchieravamo anche spesso delle nostre cazzate. In questi giorni il tema erano le ultime conquiste di Mic, una sirena e un tritone in una relazione poliamorosa. Lui era contentissimo ed esaltatissimo dalla parte pratica.
"No vabbè voi non avete idea di cosa facciano con le code..." alzai gli occhi al cielo e mi ritrovai di fronte Irina.
- Ciao Elio - mi salutò, occhieggiando verso il telefono. Bloccai subito lo schermo e me lo infilai in tasca. Meglio non rendere pubbliche certe cose.
- Ciao Irina - le risposi, facendo finta di nulla. - Quindi adesso mi chiami per nome? -
Lei mi sorrise.
- Beh, dato che insistevi, ho deciso che era meglio così -
Feci un segno di assenso con la testa.
- Ci sta -
Effettivamente notavo un modo di fare diverso: era molto più spigliata e piena di vita. L'avevo vista scherzare spesso con gli altri professori e ragazzi, anche se pareva essere diventata più esigente con questi ultimi, almeno a quanto avevo percepito a lezione. Casualmente la incrociavo sempre verso sera: non mi era più capitato di vederla prima delle 5-6 del pomeriggio.
Le chiesi se avrebbe preso la pizza e lei mi disse che avrebbe preso una Misteriosa, che sostanzialmente dipendeva dal mood del pizzaiolo, ma era sempre rigorosamente piccante. Ogni volta cambiava, ma era sempre molto buona. Attendemmo ancora per qualche minuto e, infine, ricevemmo il nostro ordine.
Andai a sedermi al mio solito posto e lei mi seguì. Non feci commenti, anche se tutto sommato ero dell'umore giusto per fare due chiacchiere, quindi la cosa non mi disturbò.
- Posso sedermi? - mi chiese con noncuranza.
Alzai le spalle.
- Fai pure, certo -
- Bravo, tanto anche se avessi detto di no l'avrei fatto comunque -
Mi sfuggì un sorrisetto divertito.
Ultima modifica di Nietzsche (Il 24-11-2021 a 21h33)