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Forum- My Fashion girl.it, gioco di moda! Gioco di ragazze e per ragazze!

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#26 Il 21-10-2021 a 23h33

Moderatore
Artemis97
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Nikolas Axel Fox-Lombardi

CORRIDOIO



Me ne sto tornando in camera dopo cena, un po' più tardi del solito. Domani mattina c'è lezione, quindi non c'è molta gente in corridoio.
Sono perso nei miei pensieri e non mi accorgo di una ragazza in mezzo al corridoio che guarda un foglietto che tiene in mano. Sembra un po' persa, in realtà.

Vedo anche il professor Colleoni, che stranamente si trova nell'ala studenti. Forse è venuto a fare un giro per controllare la situazione. Le si avvicina e le chiede se ha bisogno di una mano.

Devo passare davanti a loro per andare nella mia camera, quindi rallento almeno per salutare il professore -Buonasera prof- gli dico, con un cenno della mano.

Guardo meglio la ragazza e penso di non averla proprio mai vista, ma passare oltre senza salutare mi pare proprio brutto. -Ehi, ciao- dico, abbozzando un sorriso.


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#27 Il 21-10-2021 a 23h36

Superstar
blairwnice
Senti NANA... ❤
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Bella Grimaldi
corridoio dormitorio


Mi girai di scatto rimandendo un attimo interdetta - sss-i grazie- risposi titubante. Sembrava giovane ma non di certo un coetaneo, aveva un'aspetto così stanco e trasandato "di certo non è uno studente". Abbassai di colpo lo sguardo imbarazzata quando mi venne in mente che era uno dei professori. - credo di essermi persa, non ho un gran senso dell'orientamento, mi scusi-

Mi resi conto di un'altra presenza, un ragazzo dai capelli lunghi. Saluta il professore "ecco la conferma che temevo, che bella figura", poi saluta anche me -buonasera- dissi abbozzando un timido sorriso "probabilmente è solo per gentilezza,non riuscirò facilmente a farmi degli amici con il carattere che mi ritrovo"

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#28 Il 21-10-2021 a 23h49

Fusion
Nietzsche
Aizawa è tornato Kaneda per colpa del forum. Comunque non sopporta tutto questo rosa
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Elio Colleoni
CORRIDOIO DEGLI STUDENTI


Proprio mentre la ragazza mi sta rispondendo (effettivamente pare che non abbia dimestichezza col luogo) arriva Fox-Lombardi e ci saluta. Pare che anche lui non abbia mai visto la ragazza, ma questo non lo rende meno socievole.
- Ciao Lombardi, come va il cane? - faccio, a mo' di battuta. In realtà non ce l'ho con lui, si è fatto valere bene durante l'interrogazione e ha anche preso un buon voto.
- Comunque... Guarda, purtroppo non mi ricordo proprio il tuo nome, sono pessimo - proseguo, rivolgendomi alla ragazza. - Però le stanze proseguono in quest'ordine, quindi sei sulla strada giusta. Senti Fox - talvolta alterno i cognomi del povero ragazzo, è troppo lungo il cognome intero - ci indichi la strada? Appena trovata la camera, me ne vado a dormire, sono cotto oggi -

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#29 Il 21-10-2021 a 23h58

Superstar
blairwnice
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Bella Grimaldi
corridoio dormitorio


-si possono portare animali all'interno del dormitorio?- mi resi conto di aver dato fiato alla bocca quado vidi i loro sguardi rivolti su di me, cercai di dissimulare -Isabella Grimaldi- rimasi un momento in silenzio - non vorrei recare disturbo, probabilmente prima o poi riuscirò a trovare la camera, non preoccupatevi- "non ci credo neanche io a quello che ho appena detto, sono un disastro, e non mi hanno ancora visto utilizzare la magia, mi sbatteranno fuori prima di iniziare" scossi la testa come a voler scacciare via i miei pensieri negativi


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#30 Il 22-10-2021 a 00h07

Moderatore
Artemis97
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Nikolas Axel Fox-Lombardi

CORRIDOIO



Il prof mi saluta e mi chiede come va il cane. Per un attimo mi sento perso, complice anche la stanchezza, ma mi riprendo (spero) subito. Tanto ormai l'ha capito che del cane non ce n'è neanche l'ombra, ma figuratevi se non rivangava sta storia. Non riesco a trattenere lo sbuffo di una risata e gli rispondo -Tutto bene, grazie... Oggi era stanca, starà già dormendo-.

Dice alla ragazza che non ricorda il suo nome, quindi deve davvero essere una nuova studentessa: il prof si ricorda i nomi di tutti. La ragazza sta rispondendo al mio saluto, quando Colleoni mi chiede di indicargli la sua stanza.

-Mmh sì certo, posso vedere il foglietto?- chiedo, guardando velocemente il numero scritto sul foglio. -Sì, in effetti non manca molto, in fondo al corridoio a destra-

La ragazza si presenta, al che mi accorgo che in effetti non mi sono neanche presentato. -Giusto, mi presento anche io. Mi chiamo Nikolas Axel... Fox-Lombardi. Puoi chiamarmi Nikolas o come preferisci, ho un po' troppi nomi- le rispondo con una risata. E poi aggiungo -Non ti preoccupare, non disturbi, tanto devo andare da quella parte anche io. Se mi seguite vi faccio strada-


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#31 Il 22-10-2021 a 00h26

Fusion
Nietzsche
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Elio Colleoni
CORRIDOIO DEI DORMITORI DEGLI STUDENTI


Alle parole della ragazza mi sfugge un ghigno ironico, ripensando a quanto successo con Lombardi e la sua amica Taira trasformata in cane lupo.
- Non esattamente, ma ho chiuso un occhio per il cane di Lombardi. Magari ti racconterà meglio lui - replico, mentre ci incamminiamo seguendo il ragazzo. Mi stampo in testa il nome di Isabella Grimaldi e cerco di associarlo bene alla sua faccia. In questo caso sarà semplice, lei è l'unica nuova arrivata della scuola. Arriviamo davanti alla porta della stanza nel giro di poco, nemmeno il tempo di soffocare lo schermirsi di Grimaldi.
- Beh, non è poi un gran disturbo, siamo già arrivati - le dico, sminuendo le sue preoccupazioni. - Poi sei nuova, ci sta non sapere bene dove si è. - Come sempre, non riesco a mantenere un tono formale - Nel caso, cerca sempre di non perdere la bussola -
Una freccia argentata mi indica la direzione per la mia camera.
- Ecco, di là c'è la mia fermata - borbotto con stanchezza. Mi rivolgo poi alla ragazza - Segnatelo da qualche parte, potrebbe tornarti utile come incantesimo -
Saluto entrambi con un gesto della mano e concludo dicendo alla ragazza:
- Io sono il prof Colleoni comunque. Ci vediamo a lezione, Grimaldi -
E mi incammino verso il mio adorato letto, che spero stavolta non mi tradisca.

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#32 Il 22-10-2021 a 00h42

Superstar
blairwnice
Senti NANA... ❤
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Bella Grimaldi
corridoio dormitorio


Senza rendermene conto ero finalmente davanti alla mia nuova camera. -il piacere è mio- mi rivolsi ad entrambi -non so davvero come ringraziarvi, davvero, probabilemte senza di voi starei ancora vagando per i corridoi. Annui alle parole del professore, provai senza successo a cercare una penna fra le mie cose ma senza successo "dovrò fare affidamento sulla memoria" -questo si che è un incantesimo utile- Mi riprometto di appuntarmelo subito sul quaderno, non appena fossi entrata in stanza. Spero davvero di avere modo di conoscerli meglio, sono curiosa sulla storia del cane. "ancora non ho capito se per davvero Nikolas ha un cane o è tutto uno scherzo. Forse è meglio non chiedere, non voglio fare la ficcanaso"

Saluto e ringrazio ancora una volta il prof Colleoni -non mancherò- "probabilmete avrei bisogno già di ripetizioni"


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#33 Il 22-10-2021 a 00h58

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Artemis97
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Nikolas Axel Fox-Lombardi

CORRIDOIO



Il prof spiega a... Isabella? (devo cercare di ricordarmi il suo nome e il sonno non aiuta) che il mio "cane" ha un permesso speciale e mi viene da ridere. Povera Koko, davvero. -Sì, ecco, è una storia un po'... - Divertente? Strana? Assurda? -lunga- decido di concludere. -Fortunatamente il prof è stato così gentile-. Vorrei ricambiare la battuta nominando dolci e grembiuli, ma mi sembra più stanco del solito, quindi mi trattengo. Deve essere stata una settimana pesante per lui, anche questa mattina a lezione non era proprio in forma.

Lancia un Non perdere la bussola per farsi indicare la sua camera, ma sicuramente l'ha usato solo per farlo vedere alla ragazza. Si allontana salutando e ci lascia davanti alla porta della stanza.

Guardo un attimo la ragazza, che sta cercando tra le sue cose probabilmente una penna. Potrei crearla dal nulla con un Di punto in bianco, ma non riesco ancora a padroneggiarlo perfettamente. E in più non so se ha davvero una penna in borsa, quindi un incantesimo di richiamo potrebbe essere inutile.

Mi viene in mente la soluzione più semplice e con una risata dico -Mi sono spiegato?- Fortuna che Colleoni se n'è già andato...
Con il dito scrivo per aria "Non perdere la bussola". E poi, più sotto "Mi sono spiegato/a?". -Ecco, così hai tempo di trovare la penna, le scritte andranno via con un Cambiare l'aria- Scrivo anche quest'ultimo incantesimo sotto agli altri, per sicurezza.


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#34 Il 22-10-2021 a 01h06

Superstar
blairwnice
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Bella Grimaldi
corridoio dormitorio


sorrido al ragazzo, sbalordita e affascinata da quelle magie sono proprio una novellina in tutto. Le parole fluttuavano in aria, sembrava quasi che danzassero -sei bravissimo- dissi senza pensarci troppo, ci credevo davvero in quelle semplici e banali parole -ho davvero tanto da imparare- i miei occhi ora erano tendenti all'arancio dovuto alla curiosità e allo stupore, li abbassai di colpo, era imbarazzante non poter nascondere le miei emozioni -grazie ancora, dimmi come posso sdebitarmi-


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#35 Il 22-10-2021 a 01h26

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Artemis97
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Nikolas Axel Fox-Lombardi

CORRIDOIO



Isabella mi fa i complimenti e io non so bene come risponderle -Bravissimo... insomma, è un incantesimo davvero semplice, si impara al secondo anno- le dico, un po' imbarazzato. E poi aggiungo -Ma se sei un po' nuova alla magia è normale che tu non lo conosca: imparerai col tempo. Insomma, lo dico perché mi hai dato questa impressione, scusami se mi sbaglio.- La guardo per un momento negli occhi e mi sembra che abbiano cambiato colore, ma non posso esserne sicuro perché li abbassa subito.

-Non ti preoccupare, davvero... per così poco! Mi fa piacere aiutare, se poi nei prossimi giorni hai bisogno di qualcosa, chiedimi pure- le rispondo. -Beh, per il momento però mi sa che ti saluto, domani c'è lezione e si è fatto davvero tardi. Mi ha fatto piacere conoscerti, ci vediamo- le dico con un sorriso e un cenno della mano. Seguendo l'esempio di Colleoni, mi avvio anche io verso la mia stanza, sbadigliando un po'.


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#36 Il 16-11-2021 a 23h33

Prezzemolina
Clio79
Quello di cui ho bisogno per sopravvivere è il dente di leone che fiorisce a primavera.
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Kokoro Taira
STANZA DI KOKORO E VILDE


Chiusi il libro un po' troppo bruscamente e quello (per farmi dispetto, ne sono certa) produsse un rumoroso 'tumph', cosa che mise alla prova la mia già limitata pazienza; sollevai gli occhi al cielo, tutto sommato tentata di lanciare lo stupido manuale fuori dalla finestra.

"Sarebbe magnifico... se solo ce ne fosse una." pensai, riponendo il volume su una mensola.

Sospirando, riordinai la scrivania in modo metodico, poi mi diressi verso il letto e mi ci lasciai cadere a faccia in giù, sfinita.
Dieci giorni di assenza dalle lezioni erano difficili da recuperare, soprattutto quando non si riesce a rimanere concentrati per più di cinque minuti.
Ma non potevo farci nulla.
Sentivo i pensieri rincorrersi nella mente, indecisi su cosa soffermarsi: i ricordi dei giorni in Giappone, del dolore della mia famiglia e dell'infinito sostegno ricevuto oppure quelli su quanto accaduto nella foresta, la scomparsa del professore e il suo miracoloso ritrovamento ancora incolume?
Sapevo che avrei dovuto smettere di rivolgere il pensiero ad ognuna di queste cose e concentrarmi sullo studio.

"Ma non è mica semplice!" pensai, sbuffando interiormente.

Il dispiacere provato nei giorni passati e lo stress che andavo accumulando in quelli attuali stavano influendo sulla mia salute (continuavo a perdere peso), sul mio umore e, di conseguenza, sulle mie relazioni con gli altri.
La situazione mi stava sfuggendo di mano.
Ciò non di meno e nonostante fossi consapevole che non avrei dovuto farlo, cercai una posizione più comoda per continuare ad arrovellarmi su quegli stessi pensieri deleteri, girando la testa di lato.
Quello che non mi aspettavo era di incontrare lo sguardo della mia compagna di stanza.

- Ehi, ancora sveglia?
Ti ho disturbata? -

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#37 Il 16-11-2021 a 23h56

Fusion
Nietzsche
Aizawa è tornato Kaneda per colpa del forum. Comunque non sopporta tutto questo rosa
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Vilde Revven
STANZA DI VILDE E KOKORO


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Era stata una giornata pesante. Dopo i giorni di fermo dovuti ai troll, al rapimento di quello studente e alla scomparsa di Colleoni, i professori avevano deciso di metterci un paio di verifiche a settimana, quindi avevo dovuto studiare fino a tardi. Nulla che non potessi gestire, naturalmente, ma comunque in quel momento avevo solo voglia di andare a dormire.
Mi cambiai silenziosamente, mettendo la mia camicia da notte, e mi infilai a letto.
La mia compagna di stanza, Kokoro Taira, stava invece ancora con la testa china sul libro. Non sapevo che cosa stesse studiando e non gliel'avevo chiesto. Se avesse avuto bisogno di una mano, me l'avrebbe detto. Tra di noi funzionava così.
La luce della sua scrivania era ancora accesa, quindi non riuscii a prendere sonno facilmente, ma non avevo voglia di farglielo notare, così feci finta di niente e cominciai a pensare a quanto era successo nelle ultime settimane. I troll erano tipici delle mie zone e mio padre mi aveva avvertito che c'era fermento nei clan nella lettera settimanale che mi spediva, ma entrambi non avremmo mai immaginato che fosse per questo. E poi il rapimento, per quale ragione? Alla fine, in giro si mormorava che c'entrasse l'ascia di Paestum. Nessuno me ne aveva parlato chiaramente, né io avevo chiesto, ma sentivo le teorie che formulavano gli studenti e questa era la più probabile.
Era più che altro assurdo il fatto che un gruppetto di studenti con un professore fossero riusciti a tenere testa a cinque troll. E anche la fuga di quel ragazzo, la misteriosa sparizione del professore erano enigmi da risolvere. Avrei potuto chiedere a Kokoro qualcosa di più, dato che faceva parte della comitiva, ma mi imbarazzava farlo.
Ero così immersa nei miei pensieri, che non sentii nemmeno che la mia compagna di stanza chiudeva il libro, sistemava tutto e si preparava per andare a dormire. Tuttavia non doveva essere dell'umore giusto, perché la sentii girarsi un po' di volte.
Guardai nella sua direzione, un po' infastidita, ma evitai di fare commenti. Alla fine si girò nella mia direzione, dicendo:
- Ehi, sei ancora sveglia?
Ti ho disturbata?-

Mi aveva fatto due domande insieme, quindi avrei dovuto rispondere ad entrambe? Gli umani non usano un linguaggio appropriato. Così risposi con il mio solito tono composto:
- Sì per la prima domanda. No per la seconda - Avevo mentito sulla seconda parte, ma non si sarebbe mai accorta. Esitai un attimo, poi decisi di fare il mio dovere di compagna di stanza:
- Va tutto bene? -

Ultima modifica di Nietzsche (Il 17-11-2021 a 00h00)

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#38 Il 17-11-2021 a 00h30

Prezzemolina
Clio79
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Kokoro Taira
STANZA DI KOKORO E VILDE


Strabuzzai gli occhi, convinta di aver capito male.

Nonostante una convivenza lunga sei anni, il nostro rapporto non era quello che ci si aspetterebbe esistesse dopo un simile lasso di tempo; non è che non andassimo d'accordo o che non fossimo (ciascuna a suo modo) affezionata l'una all'altra, ma non c'era alcuna intimità tra noi.
Niente confessioni a cuore aperto, confidenze o semplici chiacchiere prima di andare a dormire.

"Devo proprio avere un aspetto orribile per averla spinta a farmi una simile domanda." pensai, tutto sommato divertita dalla piega imprevista presa dalla serata.

- Ho solo molti pensieri che mi frullano per la testa. Sono successe troppe cose insieme e ad alcune non riesco ancora dare una spiegazione.
Continuo a riflettere sul rapimento e ogni volta ho la sensazione che mi sfugga qualcosa. - rispondo, svelando in minima parte i miei pensieri.

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#39 Il 17-11-2021 a 00h39

Fusion
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Vilde Revven
STANZA DI VILDE E KOKORO


Kokoro sembrava un po' stupita dalla mia domanda, ma alla fine rispose dicendo che stava ancora pensando al rapimento avvenuto nelle scorse settimane.
Effettivamente la mia domanda era stata un azzardo, ma quasi speravo che mi rispondesse così. Poteva essere una buona occasione per indagare su quanto era successo. Tuttavia ero veramente troppo stanca per poterlo fare lucidamente in quel momento. Comunque, era un buon segno.
- Capisco - risposi asciutta. - Ci stavo pensando anch'io. Parliamone domani - e spensi la luce. L'avevo detto in modo piatto, cercando di non lasciar trasparire se fosse un invito, un ordine o semplicemente un modo per dire che volevo dormire. Quantomeno avevo una scusa per poter continuare il discorso domani.

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#40 Il 17-11-2021 a 00h50

Prezzemolina
Clio79
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Kokoro Taira
STANZA DI KOKORO E VILDE


- Adesso sì che ti riconosco: mi avevi fatta preoccupare! - dissi ironicamente (ma nemmeno tanto), ridendo piano.

Sospirai, con l'animo un po' più leggero.

"Magari affrontare questo argomento con qualcuno di esterno al gruppo potrà essermi di aiuto." pensai, ripromettendomi di riprendere davvero il discorso l'indomani.

- Buona notte, Vilde-chan - augurai, senza aspettarmi alcuna risposta.

Del resto, due eventi straordinari in una stessa notte sarebbero stati davvero troppi!
Così, spensi anch'io la luce e mi rifugiai tra le coperte, abbandonandomi ben presto al sonno.

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#41 Il 17-11-2021 a 21h20

Fusion
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Elio Colleoni
STANZA PERSONALE


Era ormai passato quasi un mese da quando era successo... quello che era successo. Alla fine, non me n'ero andato da scuola, ma non perché qualcuno avesse accettato la mia condizione.
Il punto è che, dopo che la preside mi aveva addormentato e condotto in infermeria e dopo che le diverse microfratture di cui non mi ero nemmeno accorto erano state curate, mi ero reso conto di non avere le palle per dire che cosa ero diventato. Sì, era una mossa da codardi, ma se aveste vissuto un periodo della vostra vita per strada per poi uscirne faticosamente, non vorreste tornarci, ve lo garantisco.
Pur con questa consapevolezza, in realtà non avevo nemmeno le palle di tornare a lezione e di fare finta di nulla. La preside mi aveva concesso due settimane di riposo, ma la mia voglia di esistere più passava il tempo più scemava.
Certo, non avevo ammazzato nessuno. Per ora. Ero praticamente una bomba ad orologeria con un cronometro sufficientemente accurato. Mi avrebbero dovuto rinchiudere e buttare la chiave. Va bene, lo zio Gianni era riuscito a vivere per anni senza ammazzare nessuno. Questo a detta sua però, noi mica lo sapevamo con certezza. E poi, arrivati a quel punto, non sapevo più se fidarmi del ricordo che avevo di quell'uomo, anzi licantropo.
Non era neanche più venuto a farmi visita in quelle settimane. Beh... A dirla tutta non è che fossi proprio sicuro. Nelle due settimane successive alla prima trasformazione, non ero esattamente nel pieno delle mie facoltà. Anzi, era già tanto che non fossi volato giù dalla finestra della mia camera. Mi piacerebbe dire che non l'avevo fatto apposta, che ero in preda allo sconforto e quindi non ero lucido, e che alla fine dei conti c'erano delle ottime ragioni per cui mi ero strafatto di latte di unicorno, ma starei mentendo: volevo semplicemente strafarmi di latte di unicorno per avere un bel trip che mi facesse dimenticare tutto. Ma purtroppo, non era andata come speravo.

Dovete sapere che il latte di unicorno è letteralmente latte munto, beh, dagli unicorni. Questi animali sembrano tanto puri e innocenti, ma in realtà è solo perché hanno dei poteri psichici che li fanno apparire così, poteri che consentono loro di poter incornare in santa pace lo sfortunato predatore che ha deciso di cibarsene mentre quello si sta facendo un bel viaggione. Di fatto, insomma, sono dei veri stron*i. Solo gli Eladrin, gli elfi della Selva Fatata, sono riusciti ad addomesticarli a furia moine, ma li trattano più che altro come animali da compagnia che non per utilizzarli come bestiame. Purtroppo, ormai quasi tutta la Selva Fatata è vittima del dominio dei clan dei troll, che sfruttano gli Eladrin per produrre il latte di unicorno. Come potrete immaginare, il latte di questi animali risente dei loro poteri psichici ed è un potentissimo allucinogeno. I troll lo usano durante i loro riti, ma lo commerciano anche, perché è molto efficace sia come droga per l'intrattenimento che come booster per le magie (il che è assurdo, perché poi i maghi che lo utilizzano diventano sì più potenti, ma completamente fuori di sé). Pare che sia anche in grado di rievocare in forma psichedelica ricordi cancellati anche dal più potente incantesimo di memoria (il famoso Tu non ricordi; altro tempo frastorna / la tua memoria; un filo s’addipana di Montale). Ovviamente, è estremamente rischioso assumerlo ad alte dosi, perché brucia completamente il cervello e causa forte dipendenza: la comunità magica è troppo piena di sé per avere dei servizi come i SERT, ma se ci fossero sarebbero pieni di gente che cerca di smettere di rifugiarsi in un mondo fatato che non esiste.

Ora, nella mia vita c'erano poche cose che non avessi provato, e il latte di unicorno non era una di quelle: sapevo già come dosarlo, come diluirlo per renderlo meno dolce (è imbevibile preso al naturale, fa venire la nausea da quando è zuccheroso), cosa fare per mettere in sicurezza la stanza eccetera. La cosa migliore sarebbe stata avere qualcuno vicino a me, ma poco male, tanto in realtà non mi interessava molto la mia sorte. L'ultima volta che l'avevo preso, manco a dirlo, era stato con Mic e Condorcet, mentre la Merkel ci sorvegliava da "parzialmente sobria" (meno male che c'era anche lei, se no chissà che cosa avrebbe combinato Mic). In realtà era stato per far provare Condorcet, ormai io e Mic avevamo smesso con certa roba pesante. Perciò, quando girovagando nella foresta avevo trovato i cadaveri dei troll, avevo subito riconosciuto il contenuto della boccetta nella tasca di uno di loro e quasi in automatico me l'ero intascato, come se avessi presagito come sarebbe andata a finire. Inutile dire che avevo pensato che in realtà l'avrei tenuto lì senza farci nulla. Come no.
Il mio primo trip non era stato nemmeno male, anche se, quando ero tornato abbastanza lucido, mi ero ritrovato senza capire come o perché con il grembiule di Taira addosso - sì, ce l'avevo ancora - deturpato dal disegno di un ananas gigante con la scritta "Stiamo arrivando". Mi sembrava di ricordare una sorta di ananas alieno, ma tutto nella norma.
Solo che, al quarto giorno, avevo cominciato a percepire che qualcosa non andava. I miei viaggi erano interrotti da pareti ricoperte di sangue, tamburi, incisioni rupestri e bisbigli. Era qualcosa che avevo già visto, mi sembrava in un sogno, ma non era particolarmente piacevole. D'altra parte, ormai avevo cominciato e se non stavo almeno qualche ora nel mio mondo personale fatto di ananassi cominciavo a sentirmi male. Le visioni, però, continuavano a riproporsi con sempre più insistenza, finché non mi resi conto che forse non erano frutto del trip, ma ricordi.
Un giorno, la visione mi si presentò per intero.

Mi trovavo in una caverna ricoperta di sangue. Non potevo essere certo che lo fosse, ma mi sembrava veramente così. Sentivo una sorta di sussurro, accompagnato dal suono di tamburi, che non erano certo come quelli dei troll. Mi sentivo molto strano, come se avessi addosso qualcosa di pesante, ed effettivamente era così: indossavo una sorta di mantello fatto dalla pelliccia di lupo. Sentii chiamare il mio nome e avanzai, finché non mi trovai in uno spiazzo più largo. La caverna si apriva verso l'alto, lasciando intravedere da uno spiraglio roccioso la luce della luna. Le pareti erano ricoperte di incisioni rupestri di uomini e cani (o, a questo punto, più probabilmente lupi). Davanti a me vidi quattro persone, due uomini, una ragazza e una donna adulta che suonavano i tamburi e cantavano una litania mistica. Sobbalzai, perché il più anziano di loro era lo zio Gianni. Parlarono e io non capii nulla di quanto stavano dicendo, finché il prozio avanzò, dicendomi in dialetto:
- La mòrt de la pegora l'è la ìta del lüf*. Portalo con te e rendigli onore -
E improvvisamente, avevo sentito la pelliccia che avevo addosso fondersi con la mia pelle, fino a rientrarvi. Avevo urlato e mi ero dimenato, ma non riuscivo a muovermi come volevo. Sulle pareti della caverna, cominciai a vedere... degli ananas parlanti? Ok, questo doveva essere opera del latte di unicorno. Feci giusto in tempo a notare la figura di mia madre arrivare di corsa, prima che la mia testa si tramutasse in ananas e venisse affettato per diventare una macedonia cosmica.

Non ricordo esattamente la fine del viaggio, ma quando mi "svegliai" ero nella vasca da bagno, immerso in una marea di paperelle di gomma, ananas - ovviamente - e detersivo per i piatti.
"Direi che può bastare per oggi" pensai, facendo sparire le paperelle e gli ananas con un incantesimo e facendomi la doccia per ripulire tutto. Ma in realtà poteva bastare in generale, perché il contenuto della boccetta del troll era finito. Passai i giorni successivi a smaltire la crisi d'astinenza in uno stato pietoso, perennemente davanti al cesso, alternando febbre a momenti di apatia completa. La notte, quando stavo un po' meglio, andavo di nascosto a sgraffignare cibo in cucina. Un giorno ero stato beccato da Ylla, che all'inizio aveva pensato ad un qualche malintenzionato e mi aveva picchiato con il mattarello, ma alla fine era stata mossa a pietà (forse aveva capito vagamente il mio stato, anche se non le avevo detto nulla) e aveva cominciato a farmi trovare due pasti al giorno fuori dalla porta della mia stanza - tutti gustosissimi anche se facevo fatica a mangiarli per intero. All'alba del primo giorno di lezione, ero in uno stato semidecente: peggio del mio solito, ma meglio dei giorni precedenti alla scorsa luna piena. Assurdo che cominciassi a scandire il tempo così.
Il tempo passato davanti alla tazza del water, comunque, mi aveva dato tempo di riflettere sulla mia visione. C'era anche mia madre che sapeva. Sapeva e non mi aveva mai detto nulla. Lo zio Gianni l'aveva accennato, quando era venuto a trovarmi, ma questa era la conferma.
Avevo smesso di considerare mia madre un esempio da ormai quindici anni, ma questo era stato un grosso colpo. Era in realtà proprio nel suo stile, quindi non ero sorpreso. Ad ogni modo, adesso ero abbastanza incazzato: le volevo un gran bene, per carità, ma dovevamo chiarirci. E poi avevo ancora dei dubbi: perché lo zio non mi aveva morso per farmi diventare un lupo mannaro? Perché per anni non mi ero trasformato?
Quei pensieri, mio malgrado, mi rincuorarono parzialmente. Forse mi era tornata un po' di voglia di vivere. Il che era un bene, perché non potevo continuare così: a lezione perdevo sempre il filo, mi dimenticavo di dare i compiti e una volta mi ero presentato senza lavarmi per quattro giorni (non puzzavo, ma poco ci mancava. Inaccettabile).
Così, decisi che le avrei scritto. Dato che non rispondeva mai al telefono, avrei usato Un uccellino mi ha detto. Scrissi il mio messaggio e lo affidai all'uccello che avevo evocato, un grosso corvo che mi continuava a pizzicare il naso, metafora del mio stato d'animo.

Passarono giorni e poi settimane. Stavo per perdere le speranze, ma quando rientrai in camera, la sera, vidi una gazza attendermi sul davanzale della finestra. L'uccello mi porse la zampina, mi fece l'occhiolino e sparì. Lentamente, scartai il messaggio.

Ciao Eli,
mi dispiace non esserti riuscita a risponderti prima. Spero veramente che tu stia bene. Vediamoci il 19, sarò a Roma, ti va?

Un bacio,
la mamma.


Era il giorno di luna piena.

*La morte della pecora è la vita del lupo

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#42 Il 20-11-2021 a 17h30

Chiacchierona
Verinise
Rainbow Flower! *-*
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Adriel Morgan

SALA COMUNE

Ad un mese da quanto accaduto nella foresta ancora dovevo riprendermi del tutto. Diciamo che ormai il peggio era passato. Avevo avuto numerosi incubi i giorni subito successivi al fatto ed ero stato trattenuto per diversi giorni in infermeria per le ferite e i traumi psicologi riportati. Adesso stavo decisamente meglio, sia fisicamente che mentalmente, e volevo in qualche modo festeggiare, o quantomeno volevo passare del tempo con le persone che mi avevano salvato visto che non ero più riuscito a stare con loro dal giorno del salvataggio. Così una volta trovate le stanze di tutti lasciai un bigliettino sotto la porta di ognuno con scritto di raggiungermi nella sala comune del dormitorio. Avevo mandato un messaggio tramite Un uccellino mi ha detto, delle candide colombe, anche al Professor Colleoni e uno anche ad Ylla dato che era da tempo che desideravo parlare con lei. Dopodiché portando vari stuzzichini come patatine, salatini ecc. e bevande varie, raggiunsi la sala comune e sistemai tutto per bene aspettando e sperando che qualcuno partecipasse alla mia "festa". O meglio riunione?


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#43 Il 20-11-2021 a 19h24

Fusion
Nietzsche
Aizawa è tornato Kaneda per colpa del forum. Comunque non sopporta tutto questo rosa
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Vilde Revven
STANZA DI VILDE E KOKO


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Era sabato e io non avevo nulla da fare. Avrei decisamente preferito essere carica di compiti, o avere una commissione da svolgere per qualche professore: non amavo stare con le mani in mano, perché mi sembrava di avere un'esistenza vuota e priva di significato. Avrei potuto trovare qualcosa da leggere, ma mi sembrava di conoscere a memoria gli scaffali della biblioteca e, anche se ovviamente non avevo letto ogni volume al suo interno, nulla di nuovo stuzzicava la mia attenzione. Forse avrei potuto chiedere al bibliotecario di consigliarmi qualcosa, tra elfi ci si capisce abbastanza. Anche se lui aveva la pecca di essere un mezz'elfo, ma nessuno è perfetto.
Tornai così in camera, pensando che sarei scesa solo per mangiare qualcosa e poi andare a dormire. Entrando, però, calpestai un pezzetto di carta. Maledicendo mentalmente Kokoro per il suo disordine, stavo per gettarlo via con un incantesimo, ma mi resi conto di due cose: innanzitutto, vi era scritto qualcosa sopra; in secondo luogo, era piegato troppo accuratamente per poter essere una cartaccia.
Così, lo raccolsi e capii che era un invito da un certo "Adriel" a ritrovarsi nella sala comune. Il nome fece suonare un campanello: era lo studente rapito. Non avevo idea di quale fosse il suo aspetto, ma mi ricordavo distintamente come il suo nome fosse circolato in giro nelle ultime settimane.
Chiaramente, il biglietto non poteva essere per me, ma per forza per Kokoro. Era però un'occasione unica per scoprire cosa fosse successo durante il salvataggio del ragazzo.
Quello era uno dei pochi momenti in cui rimpiangevo in non essermi fatta degli amici.
Mii tormentai la treccia, sedendomi sul letto. Avrei aspettato Kokoro e, in base a che cosa avrebbe detto lei, avrei deciso come comportarmi.

Ultima modifica di Nietzsche (Il 20-11-2021 a 21h24)

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#44 Il 20-11-2021 a 21h01

Prezzemolina
Clio79
Quello di cui ho bisogno per sopravvivere è il dente di leone che fiorisce a primavera.
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Kokoro Taira
CORRIDOIO + STANZA DI KOKO E VILDE


Rientravo in stanza dopo un pomeriggio intenso di studio, i passi veloci lungo il corridoio che portava all'ala dei dormitori.
Entrando in stanza senza tante cerimonie, salutai Vilde e poggiai lo zaino coi libri accanto alla scrivania; una volta riacquistata la posizione eretta, notai un foglietto bianco appoggiato sulla liscia superficie in legno.
Incuriosita, lo presi, mi diressi verso il letto, sfilai le scarpe e mi accoccolai sopra il piumone (rigorosamente con stampa a ranocchie); lessi quello che rivelò essersi un biglietto di Adriel e mi si illuminarono gli occhi per la proposta che conteneva.
Felice, stavo per rialzarmi e andare in sala comune, quando notai lo sguardo della mia compagna.

- Che ti serve? - chiesi senza troppi giri di parole.

Tra noi erano inutili, come le sottigliezze o le carinerie... e poi conoscevo troppo bene quello sguardo, perciò perché fingere di non aver capito che qualcosa bolliva in pentola?


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#45 Il 20-11-2021 a 21h05

Che classe
albanera
La mia forza è la mia assolutà fragiltà...
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LERHA

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Dovevo avere una pessima cera, la notte era trascorsa con qualche bevuta di troppo, rinchiusa nel bagno per non farmi scoprire dalla rompib***e della compagna di stanza.
Vero è che io stessa nei tempi giusti ricerco la perfezione, ma diamine il venerdi sera no! Impossibile resistere a qualche trasgressione. Ho vissuto con la trasgressione in casa. Ai miei non faceva di certo difetto  essere bravi ospiti durante i fine settimana e oltre al cibo, i loro ospiti gradivano non poco cio’ che si accompagnava in tavola. Alla fine della serata erano piu’ o meno tutti alquanto allegrotti. Mio padre soprattutto che sembrava essere sempre quello piu’ brillo di tutti e che invece con quel suo fare da ubricaco fradicio compiva i gesti piu’ osceni e al limite della decenza e le sboccate piu’ atroci per offendere ,tradire e eludere da ogni convenienza ,i suoi ospiti. Lo faceva per gioco, un gioco dissacrante e poco elegante ma si divertiva cosi almeno fino a quando la mia mammina adorata con qualche colpo di magia, riusciva a far dimenticare quelle sceleratezze, perché si poteva essere ubriachi finchè si voleva ma certe “uscite” non passavano innosservate…
“OK, basta! È ora di riprendersi. Una doccia, due aspirine un buon caffè amaro e il mio senso di spossatezza passerà”. Un, due e tre…doccia fatta, mi vesto in modo piu’ “idoneo” per un sabato in libera uscita e poi apro la porta e vado giu’ in sala per una buona colazione in pieno pomeriggio come giusto che sia dopo una salutare sbronza.-questo cos’è?- lecito chiederselo. Mi abbasso e raccolgo un fogliettino riposto sotto la porta e leggo” Bene ,un invito da parte di Adriel Morgan…e perché no? Se c’è un’altra occassione per far baldoria in questo mortorio, accidenti se ci sto. Bravo Adriel” e metto in tasca le due pasticche. A questo punto mi basta solo un buon caffè e una o due tirate di quelle buone fuori dall’edificio.

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#46 Il 20-11-2021 a 21h17

Fusion
Nietzsche
Aizawa è tornato Kaneda per colpa del forum. Comunque non sopporta tutto questo rosa
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Vilde Revven
STANZA DI VILDE E KOKORO


Non passò molto tempo prima che Kokoro rientrasse. Notò subito il biglietto, ma preferì prima togliersi le scarpe e sistemarsi con tranquillità. Quando lo lesse, assunse un'espressione di gioia e si rimise le scarpe, pronta di nuovo per uscire e senza rivolgermi nemmeno la parola.
"Pazienza, anzi meglio così: questa socialità superflua mi avrebbe fatto dormire male" pensai, guardandola prepararsi, non senza un poco di malinconia.
Tuttavia mi sbagliavo.
- Che ti serve? - mi chiese Kokoro, osservandomi con curiosità.
Detestavo aver lasciato trasparire un certo desiderio, ma ormai non aveva più alcun senso "fare la gnorri". Che espressione buffa.
Mi raddrizzai gli occhiali e chiesi semplicemente:
- Quel biglietto è riferito soltanto a te o a entrambe? -

Ultima modifica di Nietzsche (Il 20-11-2021 a 21h23)

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#47 Il 20-11-2021 a 21h37

Prezzemolina
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Kokoro Taira
STANZA DI KOKO E VILDE


Non riuscii a trattenere un sorriso ferino.

- Il biglietto non ha un intestatario...
e, in ogni caso, più si è e più ci si diverte. - replicai, facendole l'occhiolino.

L'idea che venisse anche Vilde, mi riempii di ulteriore entusiasmo e poco importava che si stesse unendo a noi per i suoi motivi.
Non ero una sciocca: doveva mirare a qualcosa per essere disposta a trascorrere il suo prezioso tempo con persone poco "degne" della sua considerazione.

"E vista la conversazione dell'altra sera, posso indovinare anche quale sia il suo obiettivo" pensai.

In ogni caso, feci finta di nulla e corsi a recuperare la scorta di dolci che tenevo nell'armadio.

- Andiamo? - chiesi poi e, senza aspettare alcun assenso, aprii la porta e uscii nel corridoio.


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#48 Il 20-11-2021 a 21h51

Che classe
albanera
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LERHA
Corridoio del dormitorio-sala mensa-esterno

Scendo con una certa agilità (smaltisco bene come mio padre) le rampe di scale che mi portano fin giu’ in sala mensa. Annuso quasi come un segugio l’aria che si respira e seguo con gli occhi cosa c’è alla mia destra e alla mia sinistra. Il nulla!  Le solite pareti bianche, tetre finestre e una sala ancora spoglia. Tiro su il bavero della mia giacchetta a quadroni e infilo le mani nelle tasche, per poi stringere con una certa pressione l’accendino e il pacchetto delle mie chesterfield. E’ la roba piu’ leggera che mi sono concessa in quella scuola, Di meno non si puo’. Avevo gia fin troppo concesso. L’idea di prendere quel caffè a quell’ora di pieno pomeriggio da sola, mi intristisce un po' e mi spiace aver gia smaltito tutta la mia sbronza. Ad avercela ancora un po' forse mi avrebbe distratto, ma tutto quel color neutro delle pareti e quei tavoli senza anima e il silenzio, mi intristiscono alquanto. Faccio spallucce e cerco di non pensarci oltre, intanto bevo l’ultima goccia di caffè e esco da quella prigione. Quasi mi metterei a ballare e infondo lo faccio. Due giri di piroetta su me stessa e chi se ne…per chi mi passa accanto e mi osserva. “la vita è fuori, belli!” mi vien da urlare e tiro fuori l’accendino incurante di chi mi osserva.

Ultima modifica di albanera (Il 20-11-2021 a 22h15)


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#49 Il 20-11-2021 a 21h56

Fusion
Nietzsche
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Vilde Revven
STANZA DI VILDE E KOKORO - CORRIDOIO verso la festa


Kokoro sapeva benissimo che non mi sarei mai divertita ad un evento sociale come quello. Ma io non ero lì per perdere tempo, bensì per lavorare: mio padre con l'ultima lettera mi aveva chiesto esplicitamente di reperire informazioni ed era quello che avrei fatto.
Così, mi cambiai velocemente, afferrai Sirte - al mio fianco in qualsiasi occasione - e raggiunsi Kokoro a passo spedito.
Notai che la mia compagna di stanza avevo recuperato la sua scorta "segreta" di dolcetti. Li teneva nell'armadio e io non li avevo mai toccati. Dolci e amenità simili mi erano stati vietati da sempre: secondo mio padre, rischiavano di fiaccare lo spirito e soprattutto di causare iperglicemia che avrebbe portato ad essere disattenti. - E noi non possiamo mai esserlo, perché i vampiri sono infidi e aspettano solo una nostra debolezza per sopraffarci - diceva sempre.
Comunque, di tanto in tanto, quando io e le mie sorelle eravamo state brave, ci portava dei dolci al miele deliziosi. Il ricordo mi fece sorridere tra me e me.
Io non avevo pensato di portare nulla, ma ero sicura che non sarebbe servito: probabilmente questo Adriel Morgan era un festaiolo e molta altra gente oltre a lui avrebbe portato da mangiare. Mi auguravo solo che ci fosse qualcosa anche per me, che ero vegetariana, ma ne dubitavo.

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#50 Il 20-11-2021 a 22h08

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Artemis97
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Nikolas Axel Fox-Lombardi

STANZA, POI CORRIDOIO



Sono in camera e, come ogni sabato pomeriggio, sono al telefono con Oscar e Clarissa. Tema di oggi: formaggi francesi, non so nemmeno come ci siamo arrivati. Fortunatamente il mio coinquilino non è in camera, non penso gli interessi. Dopo due ore di discussione, li saluto e mi alzo dal letto. Ed è in quel momento che noto un foglietto sul pavimento davanti alla porta della camera. Lo apro e mi scappa un sorriso quando leggo il contenuto. Mi sistemo velocemente i capelli, che dopo un'ora sdraiato sul letto sono letteralmente sparati in aria, apro l'armadio e tiro fuori dei dolcetti e delle patatine che stranamente mi sono ancora rimasti. Infilo le scarpe ed esco in corridoio.

Sono quasi arrivato alla sala comune indicata da Adriel, quando vedo Koko. -Ehi Koko, ciao!- le sorrido, salutandola con un cenno della mano. Dietro di lei, Vilde. -Ciao anche a te, Vilde- la saluto, un po' meno felicemente. Sono sempre cortese, ma non posso certo fingere che sia la mia migliore amica.


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