Elio Colleoni
STANZA PERSONALE
Alla fine, la scorsa notte era stata meno peggio di quello che credevo (e io credevo che avrei fatto secca mia madre, quindi poteva essere solo andare meglio). Lei non aveva voluto sentire ragioni: mi aveva accompagnato nel bosco, aveva tenuto i miei vestiti per la notte - non fatemene parlare, meno male che ero riuscito a tenerla lontano mentre mi spogliavo, altrimenti avrebbe fatto commenti su quanto ero cresciuto e altre cose veramente imbarazzanti che non volevo nemmeno immaginare - e si era appollaiata su un grosso pioppo, rendendosi invisibile con Essere o non essere. Mi aveva raccontato che, quando mi ero trasformato, avevo annusato un po' attorno all'albero, ma poi avevo preferito sfogarmi su un povero cinghiale.
- Per il resto hai corso in giro come un ossesso, sembravi quei cani che vanno fuori di testa dopo aver fatto il bagno - mi aveva detto dopo che ero tornato in forma umana, facendosi delle grasse risate. Le avevo risposto furente che avevo ammazzato tre troll in quella forma e che ero veramente pericoloso, ma lei aveva continuato a ridere, ignorandomi. Nulla sembrava scalfirla, ma mia madre era così.
Alla fine, ero tornato a scuola la mattina presto, che era sabato (cioè oggi). Stavo molto meglio di ieri, ma mi sentivo comunque stanco, perciò passai la mattina a dormire, per schiarirmi le idee. Le rivelazioni di mia mamma erano state importanti e avrei dovuto pensarci con calma. Inoltre, la soluzione di uscire ogni notte di luna piena non era male per evitare danni alla scuola, ma avevo paura di destare sospetti: alla preside avevo detto che i troll mi avevano preso, ma ero riuscito a liberarmi tramortendoli con qualche incantesimo, passando poi la notte in cerca dei miei studenti. Sapevo che poi il corpo docente e qualche agente della polizia magica era andato a controllare i cadaveri, ma non mi avevano fatto domande sullo stato dei corpi, probabilmente perché immaginavano che qualche animale selvatico avesse compiuto quello scempio. Quindi, per ora, non avevano sospetti. Ma che qualcuno uscisse una volta al mese, passando la notte fuori? Era decisamente strano. Forse dovevo inventarmi che avevo un amante (sia con che senza apostrofo)? Che cosa ridicola, io poi.
Passai il resto del pomeriggio a fumare tsuki-cha e a riflettere, finché ad un certo punto non sentii picchiettare alla finestra. Era una colomba bianca, con attaccata alla zampa un messaggio. Aggrottai la fronte, aprendo le imposte e lasciandola entrare. Le grattai il capino, dopodiché presi il biglietto e lei scomparve.
Era un biglietto di Morgan, che mi invitava ad una sorta di festino nel dormitorio degli studenti.
Ripensai alla faccia dolce e timida del ragazzo e non riuscii a trattenere un ghigno. Tra lui e Irina, non sapevo chi si fosse svegliato fuori di più. Ad ogni modo, la richiesta era abbastanza inusuale: agli studenti non era espressamente vietato di fare feste, ma c'era il coprifuoco a una certa ora e mi sembrava ridicolo che una festa di adolescenti finisse presto.
Così, buttai giù due righe:
Ciao Morgan,
grazie per aver pensato a me, ma penso che sarei fuori posto in una festa per studenti. Tra l'altro, in teoria non dovreste finire tardi, ma facciamo finta che tu non mi abbia mai mandato questa lettera, così non dovrò passare a controllarvi.
Easy.
Come al solito, non mi firmai (non potevo certo rischiare che quell'"easy" venisse identificato), ma evocai il mio solito gheppio, così Morgan avrebbe capito il mittente.
Siccome volevate vederla (ma anche no) ecco come mi sono immaginata la mamma di Elio da giovane
Sono immagini di Lyza di Made in Abyss, provenienti dall'anime.
Ultima modifica di Nietzsche (Il 20-11-2021 a 22h38)