Kokoro Taira
ACCAMPAMENTO + FORESTA
Il rifugio era pronto, il fuoco era stato acceso e nascosto alla vista (fumo compreso) ed il cibo era già stato messo ad arrostire: tutto procedeva per il meglio.
Quindi, ci sedemmo intorno alle fiamme guizzanti e ci concedemmo qualche minuto per riposare, avvolti dal loro calore; erano stati due giorni provanti e tutti sentivamo il bisogno di prenderci qualche momento per tirare il fiato e riordinare le idee.
Poco sorprendentemente, quindi, nessuno di noi parlò molto, persi come eravamo nei nostri pensieri.
Dopo un po' di tempo, il delizioso profumo di carne e castagne arrosto mi riportó alla realtà, riscuotendomi dal mio rimuginare.
Le castagne dovrebbero essere cotte - dissi, indicandole.
Le mie parole sembrarono rianimare tutti gli altri o, più probabile, il pensiero che era arrivato il momento di mettere qualcosa sotto i denti.
Togliemmo le castagne dal fuoco e ci costringemmo ad aspettare, visto che nessuno di noi voleva finire con la lingua ustionata; una volta freddate, banchettammo con le castagne, scambiandoci qualche opinione o cercando di ideare possibili piani, immaginando le notizie che il professore avrebbe portato al suo ritorno.
Una volta nominato, non riuscii più a togliermi Colleoni dalla testa e iniziai a seguire la conversazione solo a metà.
"È passato parecchio tempo da quando si è allontanato : perché non è ancora tornato?" mi chiedevo di frequente, tra una una chiacchiera e l'altra.
"Inoltre il prof. avrebbe davvero bisogno di mangiare, visto che lui stesso ha ammesso di non sentirsi bene e digiunare non lo aiuterà di certo." continuai ad arrovellarmi, fino a che non mi decisi di andarlo a cercare.
Ascoltate, Colleoni non è ancora tornato e la lepre è pronta: immagino non si sia allontanato molto, perciò vado a cercarlo.
No, voi rimanete: qualcuno deve restare a pattugliare il forte! - dico, cercando di mostrarmi serena e allegra e rifiutando le loro offerte di accompagnarmi.
Comunque, io sono abituata a muovermi in una foresta e a seguire delle tracce che posso vedere chiaramente anche al buio, perciò è meglio che sia io ad andare.
Ma vi prometto che tornerò presto. - continuo, ignorando il palese disappunto di un certo inglese.
Rifiuto nuovamente le loro richieste di accompagnarmi, continuando a spiegare perché sia meglio che ad andare sia solo io; alla fine, nonostante non siano propriamente convinti, mi lasciano andare.
Mi inoltro tra gli alberi con la paura che mi cammina affianco, schernendomi.
Potessi trasformarmi, mi confonderei meglio con le altre creature della foresta, ma il solo pensiero di poter perdere il controllo aggiungeva ansia alla paura, per cui questa idea era da scartare.
Decisi, quindi, di camuffare il mio odore strofinandomi addosso del muschio.
"Meglio che niente." penso, muovendomi guardinga ed evitando i raggi di luce pallida che si insinuano tra le fitte chiome degli alberi.
Vagavo da un po', cercando di percepire l'odore del prof. o di vedere qualche sua traccia, quando notai un corpo accasciato contro un albero.
- Adriel! - esclamai e mi gettai al suo fianco.
Vidi immediatamente la ferita alla testa e la mia mano corse a recuperare il mio fazzoletto per premerglielo sopra e cercare di fermare la fuoriuscita di sangue.
Non ho tempo di pensare ad un qualche modo per curarlo o anche solo per chiedergli cosa fosse successo, perché sento qualcosa avvicinarsi rapidamente e non può che trattarsi dei troll, alla ricerca del loro prigioniero.
Facendogli segno di rimanere in silenzio:
- Circolare, qui non c'è niente da vedere - sussurro, cercando di darci un'ulteriore potrotezione, oltre al riparo dell'albero e alle felci che ci nascondevano.
A quel punto, gli occhi mi caddero su una delle tante pietre ricoperte di muschio; allora aspettai che i troll si avvicinassero abbastanza, poi attenta a non farmi vedere (sia mai l'incantesimo non avesse funzionato) lanciai la pietra nella direzione opposta a quella in cui ci trovavamo.
I mostri sentirono il rumore, ma, a differenza di quanto avevo sperato, non si precipitarono in quella direzione.
Allora sussurrai - Fuori dai piedi! - e pregai che almeno questo funzionasse.
In realtà, l'incantesimo funzionó in parte: uno solo dei mostri prese ad andare nella direzione in cui avevo lanciato la pietra, ma tanto bastó agli altri per decidersi a fare altrettanto.
Crollo per terra dal sollievo e, lentamente, mi trascino di nuovo vicino ad Adriel.
- Adriel, ce la fai a muoverti?
Abbiamo arrangiato un accampamento non troppo lontano da qui e Nik, Jasmine e Isabella stanno aspettando che ritorni.
Quei mostri capiranno presto che si trattava di un trucco: prima che lo facciano, dobbiamo tornare indietro, avvisare gli altri e scappare - dissi con urgenza, guardandolo dritto negli occhi.
Lui annuì, allora mi passai un suo braccio intorno al collo e portai il mio a circondargli la vita; così, il più velocemente possibile, iniziammo a ripercorrere i miei passi a ritroso.
Ultima modifica di Clio79 (Il 13-11-2021 a 22h13)