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Forum- My Fashion girl.it, gioco di moda! Gioco di ragazze e per ragazze!

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#151 Il 08-11-2021 a 15h46

Moderatore
Calliope98
"L'eleganza è la sola bellezza che non sfiorisce mai"
Luogo: Roma
Messaggi: 12 415

Jasmine Alfieri

IN MARCIA


Ascoltai attentamente le parole di Colleoni, non sapevo molto dei troll se non quello che sentivo da mio padre quando parlava dei possibili modi per arginare i traffici illegali che gestivano nel nostro territorio, conoscevo l’ascia di Paestum sempre tramite mio padre e sapevo quanto poteva essere pericolosa in mani sbagliate proprio per questo la sicurezza di quest’arma era una priorità nella comunità magica italiana, oltre che ad essere un reperto storico importante era un manufatto molto potente.
La proposta di Isabella non era male, ma Colleoni non aveva tutti i torti, non sapevamo se i troll avessero prima voluto provare l’ascia e poi restituire Adriel, ma anche se così non fosse stato una volta svelato l’inganno le conseguenze sarebbero potute essere ben peggiori di questa.
Quando il professore parlò di una talpa mi so gelò il sangue

-Una talpa nel Consiglio magico-

Lo dissi a voce bassa, quasi impercettibile, la mia preoccupazione era palese, ma io cercai di nasconderla il più possibile.
I miei pensieri andarono a mio padre e alla mia famiglia, se la talpa era in grado di conoscere gli spostamenti della Preside allora conosceva anche quelli degli altri membri, cosa sarebbe successo se ci fossi stata io al posto di Adriel?
E se i troll comunicandolo alla talpa avessero scoperto chi sono?
Probabilmente avrebbero chiesto di più oppure ero io a farmi solamente dei film dovuti alla paura di quelle rivelazioni?
Una cosa era certa per me, la mia famiglia poteva non essere completamente al sicuro, ma la cosa più importante adesso era riuscire a scoprire dove fosse Adriel e liberarlo senza consegnare l’ascia ai troll.

-Prof secondo lei c’è qualcun altro dietro ai troll oppure è solo un modo per ottenere l’ascia?-

Quella domanda mi uscì spontaneamente dalla bocca, ma era più che lecita vista la situazione in cui ci trovavamo.


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#152 Il 08-11-2021 a 17h54

Prezzemolina
Clio79
Quello di cui ho bisogno per sopravvivere è il dente di leone che fiorisce a primavera.
Messaggi: 2 191

Kokoro Taira
IN MARCIA

Mentre Isabella e Jasmine sono impegnate a parlare con Colleoni, raggiungo Nik e mi siedo accanto a lui, ai piedi di un grande albero.
Prestando comunque ascolto alla conversazione che si sta tenendo a qualche metro di distanza, mi rivolgo a Nikels:

- Che succede? È da sta mattina che ti vedo strano: troppo taciturno e distratto. -


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#153 Il 08-11-2021 a 19h00

Moderatore
Artemis97
Scrivetemi pure per: GDR, problemi, bug, contatti con l'amministrazione
Messaggi: 2 382

Nikolas Axel Fox-Lombardi

IN MARCIA



Camminiamo per ore seguendo Koko e il suo olfatto, ma ad un certo punto decidiamo di fermarci, dato che siamo tutti piuttosto stanchi ormai. Mi siedo contro un albero e riprendo fiato: non sono proprio abituato e questa non è nemmeno una novità. Ascolto le domande di Isabella, le spiegazioni di Colleoni e la tacita preoccupazione di Jasmine. Una possibile talpa nel Consiglio magico? Spiegherebbe molte cose.

Ripenso alle parole della bisnonna: - C’è qualcos’altro che ti preoccupa -
C'è sempre qualcosa che mi preoccupa, nonna: dovresti saperlo ormai. E adesso, altre preoccupazioni. Koko che ieri è stata male, un rapimento, una possibile spia nel Consiglio magico. Un segreto legato all'anello, un quadro. Quale quadro? La casa dei bisnonni era piena di quadri, ci vorranno giorni interi solo per guardarli tutti, chissà quanti ad analizzarli. Forse devo restringere la ricerca a quelli dove l'anello è ben visibile sulla mano della nonna? O l'indizio si trova proprio dove l'anello non c'è?

Una voce mi risveglia dai miei pensieri. È Koko, che nel frattempo si è seduta accanto a me e mi chiede che succede.
-Ehi ciao- le rispondo con un sorriso un po' stanco. Non so se accennarle già qualcosa su stanotte, volevo aspettare che si risolvesse questa situazione ma forse è il momento giusto, se Koko mi vede distratto.
-Mmh ecco... So che non sai molto della mia bisnonna. Quella che mi ha dato l'anello. Forse te l'ho raccontato? Di quando i bisnonni sono venuti a farci Visita per affidarci i loro oggetti magici- Aspetto un secondo e la guardo con la coda dell'occhio. -Ecco, insomma, lei. È venuta a farmi Visita di nuovo stanotte. Mi ha detto che c'è un segreto sull'anello. Come unico indizio mi ha detto "il quadro". Non so neanche da dove cominciare-

Mi zittisco di nuovo, meditabondo. Mi mordo il labbro e mi giro l'anello sul dito, fissandolo.


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#154 Il 08-11-2021 a 20h34

Prezzemolina
Clio79
Quello di cui ho bisogno per sopravvivere è il dente di leone che fiorisce a primavera.
Messaggi: 2 191

Kokoro Taira
IN MARCIA


Ascolto il racconto di Nik con molta attenzione, osservando di soppiatto il modo nervoso in cui si tormenta le labbra e rigira il suo anello.

- Mi hai parlato di lei, anche se non sei sceso nei particolari: mi hai solo raccontato che il tuo anello le era appartenuto e che veniva tramandato nella tua famiglia di generazione in generazione. - dico con calma, tentando di riattirare la sua attenzione poggiando la mano sul suo braccio.

- Ha detto proprio 'IL quadro', giusto?
Una simile frase presuppone che tu sappia a quale quadro lei si riferisca...
Per caso, tua nonna possedeva una miniatura? Lo so: può sembrare una domanda strana!
Ma, vedi, la mia oba-chan conserva molto gelosamente una miniatura dei suoi quattro figli, custodendola all'interno del suo comodino.
È la prima cosa che vede al mattino, quando ripone la sua camicia da notte e l'ultima su cui posa gli occhi la sera.
Magari tua nonna possedeva un quadro a cui teneva in modo particolare, perché raffigurava persone a lei care, un momento speciale o un paesaggio per lei significativo.
Dovresti chiedere a tua madre, forse lei lo sa. - osservo dopo un attimo di riflessione, tentando di aiutarlo.

Ultima modifica di Clio79 (Il 08-11-2021 a 20h37)


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#155 Il 08-11-2021 a 21h47

Che classe
albanera
La mia forza è la mia assolutà fragiltà...
Messaggi: 4 458

Ylla
Sala comune- giorno prima

“Hanno rapito un ragazzo”-di tutta quella storiaccia esposta dalla preside, l’unica cosa che mi  era rimasta in testa era quella.  All’inizio non avevo nemmeno fatto caso al nome, tanto mi sembrava assurdo che per quanto chi avesse agito in modo cosi’ infimo, potesse in qualche modo infrangere un codice d’onore e rapire un minore. I ragazzi non si toccano! Era l’unica legge non scritta che tra i malavitosi reggeva. Io ne sapevo qualcosa. Nella mia vita precedente ne avevo vista di gente poco affidabile e balordi ma chi si macchiava di un atto cosi criminale, poteva certamente considerarsi da quel momento in poi un “dead man walking”. Aveva in pratica, firmato la sua morte.  Mi riscossi da quei pensieri, solo quando sentii la Foscari dietro di me che ripeteva il suo nome quasi a mò di cantilena e in preda a un raptus compulsivo. Potevo sentirla tremare pur non vedendola chiaramente. No! Non doveva essersi mai trovata in situazioni simili. Ma smisi di preoccuparmi di lei anche perché ora quel nome dava il volto a chi era stato rapito e rendeva ancor piu’ agghiacciante l’evento in sé. E’ strano infatti come quando accade qualcosa di tragico, si viene colpiti nel profondo ma quando questa persona in causa è qualcuno che conosci anche se non benissimo, la piega dell’evento tragico diventa ancor piu’ angosciante . -Non si toccano i ragazzini!- la frase prese forma dalle mie labbra e venne fuori cosi’ che cio’ che avevo solo in quel momento solo pensato ora era evidente.
(Foscari)- ha ragione, sa? I ragazzi non si toccano!- ribadi’ con lei facendomi il verso anche se la sua voce era tremante- in realtà non si fa male mai a nessuno- continuò con fare un po' piu’ sicuro. La sua voce alle mie spalle, mi riporto’ a voltarmi indietro e a guardarla- pensavo a voce alta, mi scusi- mi affrettai a risponderle, accompagnando le mie parole con un sorriso d’incoraggiamento che valeva piu’ per me che per lei. Dovevo stare piu’ attenta la prossima, non dovevo dare forma ai miei pensieri cosi speditamente e in un luogo cosi’ affollato specialmente ora come ora, dove gli animi erano travagliati. E se mi fosse sfuggito anche l’altro mio pensiero a cui avevo fatto riferimento prima? Cosa avrebbero potuto pensare? Si sarebbero chiesti chi si celava dietro il volto di una semplice e innocua cuoca…scossi il capo per la mia imprudenza e cercai invece di focalizzarmi su quello che stava spiegando ancora la preside. “Perché lui? . Chi sono davvero i troll e cosa vogliono?” osservai la mimica facciale e la postura della preside, poi di Severi e dello stesso Colleoni. Nascondevano altro. Di questo ne ero certa.

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#156 Il 08-11-2021 a 23h27

Moderatore
Artemis97
Scrivetemi pure per: GDR, problemi, bug, contatti con l'amministrazione
Messaggi: 2 382

Nikolas Axel Fox-Lombardi

IN MARCIA



Koko mi spiega quello che le ho già raccontato della bisnonna e mi mette una mano sul braccio. Mi dice che potrebbe essere un quadro che conosco e mi chiede se la bisnonna aveva una miniatura. Ascolto il suo racconto e la sua idea e finalmente la guardo negli occhi.

-Sì, viene tramandato. È stato della nonna della mia bisnonna e di sua madre prima di lei. Non so chi ce lo avesse prima, né quanto realmente possa essere antico-
Conoscendo la famiglia della mia bisnonna, potrebbe essere molto antico. Nel senso che potrebbe avere centinaia di anni senza problemi.

-Comunque, non so se la nonna aveva una miniatura in particolare o un quadro preferito. Ma ne ha uno della sua famiglia, ora che mi ci fai pensare. Lei, i suoi genitori e sua sorella- aggiungo.
Beh, è l'unico quadro della sua famiglia d'origine, quindi l'indizio sull'anello potrebbe trovarsi lì. Avrebbe senso. Anche se non ha parlato mai molto della sua famiglia, tranne che di una cosa.

-Proverò a chiedere a mia mamma o a mia nonna, magari sanno qualcosa che io non so- concludo con un sorriso.


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#157 Il 09-11-2021 a 00h06

Fusion
Nietzsche
Aizawa è tornato Kaneda per colpa del forum. Comunque non sopporta tutto questo rosa
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Elio Colleoni
IN MARCIA


Rimettendomi lo zaino, sentii le parole di Alfieri. Era molto turbata, probabilmente perché suo padre sedeva nel Consiglio, e sembrava scervellarsi per trovare una soluzione al problema che l'attanagliava.
-Prof secondo lei c’è qualcun altro dietro ai troll oppure è solo un modo per ottenere l’ascia?-
La osservai per qualche secondo, indugiando. Con tutti i pensieri che avevo per la testa, non avevo avuto modo di rifletterci.
- È difficile da stabilire al momento. Questo è il modus operandi tipico dei troll: fare un gran casino per ottenere subito quello che vogliono. Mi sorprendo che non abbiano causato vittime, ma non sono scemi. Lo sanno benissimo che questo scatenerebbe una reazione pari ad una dichiarazione di guerra - dissi, massaggiandomi gli occhi.
- È vero però che i clan spesso fanno alleanze anche con gente da fuori, ovviamente per avere dei vantaggi. Anche se non sono molto fedeli: per prima cosa viene sempre il vantaggio verso la propria famiglia. Quando c'è occasione per avere qualcosa in più degli altri, i troll non hanno nessuno scrupolo a tradire i propri alleati. Insomma, ci potrebbe stare, ma sarebbe un'alleanza instabile -
Mi voltai verso la comitiva e feci un cenno verso est.
- Proseguiamo da questa parte - e mi misi in cammino.

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#158 Il 09-11-2021 a 22h05

Che classe
albanera
La mia forza è la mia assolutà fragiltà...
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Ylla
Sala comune e corridoio della scuola-sera precedente


Ciò che seguì fu una interminabile elencazione di nomi dei professori associati all’elencazione di altrettanti nomi di alunni degli ultimi due anni che avrebbero partecipato attivamente ad una spedizione in un luogo non propriamente individuato se non a grandi linee che si sarebbero mossi all’indomani. Dopo di chè la riunione venne sciolta e fu proclamata la sospensione delle lezioni per numero ridotto se non assente nella quasi totalità dei docenti. Tutti pian piano cominciarono a ritirarsi nelle proprie stanze, chi per ricaricarsi fisicamente dall’imminente partenza chi come me e la Foscari nonché la preside e il suo vice, per restare a guarnigione degli studenti piu’ piccoli che sarebbero rimasti per un periodo rinchiusi nell’edificio. Nell’aria si respirava incredulità e smarrimento, era un atto grave e inimmaginabile e il perché fosse stato rapito un ragazzo era ancora meno chiaro. Cio’ non dimeno salutai anch’io gli altri e la stessa Foscari e presi le scale che mi avrebbero condotta nella mia stanza nell’edificio. Seppur a malincuore avevo dovuto accettare le disposizioni della preside e rimanere almeno per quella notte e forse per le altre a venire ,nella scuola. Nessuno a parte chi avrebbe preso parte alla spedizione avrebbe potuto raggiungere parti esterne al luogo in cui ci trovavamo e seppur il mio bilocale era nel perimetro scolastico, era pur sempre a ridosso del confine, quindi ero stata reindirizzata nel luogo dove ormai prestavo servizio. Ingoiai a stento tale disposizione ma quelli erano stati gli ordini e a quelli dovevo attenermi. Cosi’ un po’ ciondolando e un po’ sovrapensiero, cominciai a salire i gradini della scala che mi avrebbe portato al mio piano e alla mia stanza e tra un pensiero ed un altro ancora, riflettei che si poteva render meno pesante la permanenza forzata soprattutto per i ragazzini che mal sopportavano la reclusione. Per loro forse era quasi un motivo di sollievo poter saltare le lezioni ma alla lunga si sarebbero anche tediati. Perché allora non coinvolgerli in cucina per una lezione di magia dei fornelli? L’idea mi sembrò subito buona cosi che presa dall’entusiasmo mi diressi verso la camera della preside per parlarne con lei, convinta che avrebbe accettato. Ero pronta a bussare con il mio pugno chiuso pronto a ticchettare a mezz’aria alla sua porta quando fui attratta dalle voci che provenivano dall’interno. Riconobbi subito la voce della preside che parlava con qualcuno(Preside)- come, dico come facevano a sapere dell’ascia? E come facevano a sapere della mia assenza?- glielo dico io! Sono convinta che qualcuno dall'esterno abbia fatto la spia. Qualcuno deve averli avvisati e ne hanno approfittato. Ma chi e perché mettere a repentaglio la sicurezza di tutti? Qual è lo scopo di chi ha fatto la spia? Cio’ che ne verrebbe ai Troll e ben chiaro  ma il tornaconto di chi li ha aiutati?- la voce era sommessa, era un discorso che la donna non voleva fosse ascoltato da nessun altro se non dall’interlocutore che era con le nella stanza. Ritirai in fretta la mano chiusa dalla porta e quatta ,quatta cercai di allontanarmi senza lasciar alcuna traccia. Ero a metà del mio percorso quando sentiì la preside aggiungere (preside)- per quanto mi riguarda ,la sua perlessità a riguardo della mia idea mi potrebbe portare a pensare che la spia sia proprio lei anche se ammetto che credo proprio provenga da fuori.E' una bestemmia ma la sua reticenza mi sgomenta !- Il tono era leggermente piu’ alto ma il borbottio di chi era con le mi confermò che si trattava del suo vice(Severi) -dopo tanti anni passati alle sue dipendenze, a essere la sua ombra, crede davvero che metterei in dubbio la sua parola?- e subito dopo la porta si spalanco’. Feci appena in tempo a sgattaiolare tra le tende di velluto di una delle finestre del corridoio e trattenni il fiato sperando che la mia presenza non fosse notata.”Hai capito!” pensai mentre il cuore batteva forte

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#159 Il 10-11-2021 a 11h19

Chiacchierona
Verinise
Rainbow Flower! *-*
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Adriel Morgan

Luogo sconosciuto

Dopo mangiato i troll mi portarono di peso fuori per espletare i miei bisogni. Mi slegarono momentaneamente tenendomi comunque sotto controllo e fu parecchio difficile con i loro occhi puntati addosso. Al ritorno, dopo essere stato rilegato, mi accorsi che il davanti della casa dava su una foresta, come avevo avuto modo di notare, mentre il retro della baracca si trovava inglobata in una caverna, ed era per quel motivo che dalla finestra non vedevo la luce. Una volta riportato dentro cominciai a pensare che nessuno sarebbe venuto a salvarmi. Probabilmente nemmeno si erano accorti della mia mancanza. Ricominciai a piangere copiosamente con i troll che ridevano di me, poi ormai stanchi di prendermi in giro si misero a bere e giocare a dadi. Mi sentivo profondamente sconfortato anche se dopo un po' cercai di riprendermi. Non ero più un ragazzino, dovevo trovare la forza di rialzarmi e salvarmi da solo. Mi asciugai le lacrime come meglio potevo con le mani ancora legate e mi misi a pensare. Il fantasma mi aveva detto che quei mostri amavano giocare e divertirsi quindi dovevo solo trovare una maniera per essere slegato così da riprendere in qualche modo il mio pettine. I dadi... se avessi avuto fortuna magari tramite una scommessa avrei potuto fregarli, ma poi come avrei potuto riprendere il mio oggetto magico e fuggire? Continuai a riflettere. Lo spirito... le sue parole erano la chiave. Ne ero certo


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#160 Il 10-11-2021 a 11h41

Moderatore
Calliope98
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Luogo: Roma
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Jasmine Alfieri

IN MARCIA


Le parole di Colleoni in parte mi tranquillizzarono, ma una parte di me rimaneva tesa ed in ansia. Continuavo a pensare che dietro poteva esserci dell’altro e il mio istinto difficilmente sbagliava.

Ci rimettemmo in marcia seguendo le indicazioni del professore, il mio sguardo si posò su Nik e Koko, non ero l’unica soprappensiero, ma non volevo intromettermi.
Scossi il capo cercando di allontanare i pensieri negativi la cosa più importante adesso era ritrovare Adriel.
Non era facile rimanere concentrata con tutto quello che avevo appreso sui troll e sull’eventuale spia nel Consiglio, ma ci dovevo riuscire avevamo un compito e dovevamo portarlo a termine.


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#161 Il 10-11-2021 a 12h43

Prezzemolina
Clio79
Quello di cui ho bisogno per sopravvivere è il dente di leone che fiorisce a primavera.
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Kokoro Taira
IN MARCIA


- Chiedere non costa nulla - replico, sorridendogli incoraggiante.

Spero sinceramente di essere riuscita ad aiutarlo nella sua ricerca o, anche non fosse così, di averlo tranquillizzato un po'.

"Non mi piace vederlo pensieroso e taciturno." penso, sospirando internamente.

Gli do un breve abbraccio, che risulta abbastanza impacciato visto che siamo ancora seduti, poi decido di cambiare argomento.

- Che idea ti sei fatto? - chiedo, indicando le due ragazze e il professor Colleoni ancora intenti a parlare.

- Credo che il prof. abbia ragione nel ritenere che le spie siano esterne alla scuola: la nostra preside è incredibilmente vigile e attenta, anche se a vederla non si direbbe.
Conosce ogni cosa della scuola (perfino i suoi anfratti e le stanze segrete), dei suoi insegnanti e dei suoi studenti: che le possa essere sfuggito qualcosa ha del ridicolo.
A questo punto, la spia deve trovarsi all'interno del consiglio, il che non è comunque una buona notizia per noi.
Inoltre, dare ai troll questa ascia (come è che si chiama?) fornirebbe loro un'arma incredibilmente potente: pensaci, sarebbero praticamente invincibili.
Intanto, se ne va della vita di Adriel, bisogna consegnarla... Aaaahhhh, è un serpente che si morde la coda!
Le uniche due possibilità che abbiamo di interrompere il cerchio sono la fuga di Adriel o il suo ritrovamento. -

Ci confrontiamo, condividendo idee ed impressioni, finché Colleoni non annuncia che è ora di riprendere la marcia; allora, raccogliamo le nostre cose, lanciamo l'incantesimo per poter correre più veloci e ci rimettiamo in marcia.
Passa un po' di tempo, non saprei ben dire quanto, ma ad un certo punto il mio olfatto viene investito da una puzza indescrivibile, troppo intensa per essere solo una traccia lasciata dai troll durante il loro cammino.

"Oh, m**da!"

Con uno scatto raggiungo il professore, ma dallo sguardo che mi rivolge sembra che anche lui abbia intuito qualcosa.

"Come è possibile? Che abbia visto qualcosa? Magari una traccia?" mi chiedo, sorpresa, ma metto immediatamente da parte il pensiero per sussurrare con urgenza:

- Dobbiamo nasconderci! -

Colleoni, annuisce e fa il segno concordato per arrestare la marcia; prima che anche solo uno degli altri possa fiatare, fa loro capire che si devono nascondere e tutti eseguono il comando senza perdere tempo.
Muovendoci di soppiatto e ben attenti a rimanere nascosti dalle fratte e dai tronchi degli alberi, percorriamo un altro po' di strada, fino ad incrociare un troll di piccole dimensioni.

- Potremmo seguirlo: se siamo fortunati, ci condurrà dritti dritti al loro nascondiglio e ad Adriel - sussurro al professore, la persona più vicina a me in quel momento.

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#162 Il 10-11-2021 a 22h24

Fusion
Nietzsche
Aizawa è tornato Kaneda per colpa del forum. Comunque non sopporta tutto questo rosa
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Elio Colleoni
IN MARCIA


Proseguimmo per un po'. I ragazzi chiacchieravano tra loro, chi più sereno, chi più pensieroso. Io, dal canto mio, non ci facevo tanto caso. Col passare delle ore mi sentivo sempre più strano: da una parte i miei sensi erano acutizzati, sentivo qualsiasi scricchiolio e qualsiasi odore più del solito, come era successo il giorno prima; dall'altro gli occhi mi facevano male, i muscoli pure e come nuovo sintomo era pure sopraggiunto un vago senso di nausea.
"Andiamo bene" pensai, sconsolato. Fortunatamente non avevamo ancora incontrato niente di pericoloso e forse sarebbe stato così per il resto della giornata. Mi grattai il mento e feci una smorfia: come faceva la barba ad essere ricresciuta già di qualche millimetro in mezza giornata? Non feci a tempo a finire il pensiero che sentii qualcosa nell'aria. Una scarica di adrenalina mi percorse la schiena e i miei muscoli si tesero, pronti a scattare verso la preda.
La preda?
Mi riscossi. Una puzza fortissima proveniva da davanti a noi. Era l'inconfondibile odore di troll, un misto tra l'odore delle Smali, le loro enormi pecore, e di carne putrefatta. Istintivamente, mi portai una mano sul naso, per proteggerlo. Lo facevo sempre anche a lezione, quando sentivo l'odore di qualche disgraziato di studente che non si lavava da una settimana. Diedi un'occhiata al gruppetto: nessuno sembrava essersi accorto di nulla, tranne la ragazza volpe (ovviamente), che mi rivolse un'occhiata preoccupata.
- Dobbiamo nasconderci! - sussurrò Taira ed io annuii. Che cosa mi era venuto in mente? Non potevo certo pensare ai troll come ad un qualcosa da cacciare, non ne avevo le energie né la volontà: sarebbe stata una pessima strategia e ci saremmo fatti scoprire subito. Immediatamente, feci loro cenno di fermarsi e di stare in silenzio. Si sentiva un fruscio di foglie non troppo distante da noi. Mantenendoci silenziosi e lanciando dei Circolare, qui non c'è niente da vedere (che avrebbero funzionato solo se non avessimo fatto palesemente casino), ci avvicinammo di soppiatto alla fonte del rumore.
Non sorprendentemente, era un troll.
Era "piccolo" per essere un troll: poteva essere alto poco meno di due metri e mezzo. Dalla faccia sembrava abbastanza giovane e aveva commesso un'imprudenza da novizio. Si era messo a cacciare di giorno, il momento peggiore per i troll, perché alla luce del sole si trasformano parzialmente in pietra e i loro movimenti rallentano parecchio. In effetti, trascinava i piedi e la sua mazza ferrata alta quasi un metro e mezzo con esasperante lentezza.
"Se ne abbiamo trovato uno da queste parti, è un buon segno: significa che c'è un loro accampamento non molto lontano da qui" fu il mio pensiero immediato, seppur annebbiato dalla stanchezza.
Taira mi anticipò, sussurrando:
- Potremmo seguirlo: se siamo fortunati, ci condurrà dritti dritti al loro nascondiglio e ad Adriel -
Era una buona idea: anche se probabilmente avevano sparso un po' di accampamenti nel territorio circostante per nascondere le tracce, la possibilità di ritrovare Morgan in quello in cui si stava recando il troll che avevamo davanti era quantomeno plausibile.
Mi girai verso i ragazzi e bisbigliai di rimando: - Seguiamolo a distanza di sicurezza. Se dovesse accorgersi della nostra presenza, dobbiamo scappare e basta. Al massimo possiamo rallentarlo. È chiaro? - Non ero in condizioni tali da poter essere tranquillo nel proteggerli tutti, era imperativo che capissero.

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#163 Il 10-11-2021 a 22h55

Che classe
albanera
La mia forza è la mia assolutà fragiltà...
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Ylla
Allogio nella scuola-dormitorio


Rientrai alla bene e meglio seppur con qualche difficoltà nell’alloggio assegnatomi. Avevo ancora le parole della preside che mi rimbombavano nella mente soprattutto non capivo cosa fosse l’ascia , a chi appartenesse e il perché fosse nascosta tra le mura di una scuola, cosa in parte deplorevole a pensar bene, poiché visto l’importanza dell’oggetto era pericolosissimo conservarla proprio dove c’erano ragazzi poiché metteva a rischio la vita di ciascuno di loro e non soltanto di noi adulti. Fortunatamente in quella stanza non mancavano i computer(era pur sempre una scuola) cosi, presa anche da una sana curiosità mi portai verso la scrivania e azionato il pc che faceva bella mostra di sé su di essa, mi indirizzai su “La postazione magica.net” e cominciai a cercare prima La parola “Ascia” e di seguito “troll”. Quanto poco sapevo di quel mondo! Avevo vissuto tra i normali e come una di loro quasi fino all’altro ieri e ora eccomi qua a non usare piu’ google ma La postazione magica.net. Che bizzarria la vita! Ma tralsciando queste quisquiglie cominciai a scorrere i diversi significati dell’ascia che a ben vedere non era né piu’ e né meno del mero significato che avrei trovato nel mondo dei “Normali”. Stavo li’ per abbandonare la ricerca e indirizzarmi sui Troll, quando scorrendo una delle ultime pagine, relegata in fondo quasi a non voler esser notata venne fuori “L’ascia di Paestum”. Bhè cliccai che avevo da perdere? E fu allora che scoprii il suo significato e l’interesse morboso che aveva attirato i troll. Mi fu chiaro a quel punto che esseri cosi imponenti e intelligenti potevano tutto ma nel mondo in cui vivevamo avevano molte meno chance di essere supremi che in quello dei Normali. Erano infatti da considerare forti, senza scrupoli, debosciati e privi di tatto(e io nel mondo dei Normali ne avevo conosciuti di tipi cosi) ma al di la di questo, il loro potere era debole poiché erano quelli meno dotati di magia in tutto quell’universo. Possedere una tale arma per loro avrebbe avuto il significato di potere assoluto su tutti. La fine del mondo magico libero. “Due piccioni con una fava” pensai, appena lessi dell’ascia e del suo potere e di quello dei troll e di chi fossero. Cosa avrebbe fatto a questo punto la Preside? Avrebbe forse provato una qualche forma di trattiva o avrebbe imbastito una “tresca con la polizia magica” nell’ attesa di saperne di più e magari sperare in una liberazione rocambolesca del rapito?
Da quel momento in poi avrei tenuto d’occhio la Preside e chi le stava vicino, perché forse sapevo come andavano questo genere di trattive anche se le avevo vissute solo nel mondo dei “normali”. Certo, non era proprio la stessa cosa ma forse avrei potuto darle una mano anche se non sapevo come e anche se mi avesse  ritenuta degna di poterle essere accanto in questa situazione, dato il mio grado di semplice “cuoca”. Intanto quella mia ricerca mi aveva portato via tutta la notte, quando rialzai gli occhi era l'alba di un nuovo giorno


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#164 Il 11-11-2021 a 01h05

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Artemis97
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Nikolas Axel Fox-Lombardi

IN MARCIA



Koko mi chiede che idea mi sono fatto, prima di esternare i suoi pensieri.

-Mmh sono d'accordo, è più probabile che la spia si trovi all'esterno della scuola. Ma è anche vero che in pochi sanno dove si trovi l'ascia di Paestum, quindi ha senso pensare al Consiglio Magico. Comunque, non fasciamoci la testa prima di essercela rotta: speriamo di trovare Adriel prima che l'ascia venga consegnata. So che sembra impossibile, ma non dobbiamo perdere la speranza: siamo in molti a cercarlo, sono fiducioso che lo troveremo- le dico, mantenendo un tono ottimista. La speranza è l'ultima a morire, in fondo.

Siamo in viaggio da un po' ormai, quando noto che Koko raggiunge il professore con uno sguardo preoccupato e gli sussurra qualcosa. Colleoni annuisce e fa segno a tutti noi di fermarci e fare silenzio. Nella quiete che si è venuta a creare, si sente un rumore di foglie non troppo distante, al quale ci avviciniamo in pochi minuti. Ci troviamo davanti un troll, piuttosto piccolo in realtà, che evidentemente ha scelto il momento sbagliato per uscire dall'accampamento. Il prof si gira verso di noi e ci bisbiglia - Seguiamolo a distanza di sicurezza. Se dovesse accorgersi della nostra presenza, dobbiamo scappare e basta. Al massimo possiamo rallentarlo. È chiaro? -

Annuisco con forza e così le ragazze di fianco a me. Iniziamo a muoverci tutti con estrema attenzione, seguendo il troll da lontano nella sua marcia rallentata. Potrebbe anche essere uno di quelli che ha rapito Adriel: non ne siamo certi, ma una pista è meglio che niente. Seguiamo il troll per quelle che mi sembrano ore e ore, ma che in realtà potrebbero essere solo un paio d'ore e non più. Il sole ha iniziato a calare, ma c'è ancora abbastanza luce che ci illumina la strada.


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#165 Il 11-11-2021 a 23h24

Fusion
Nietzsche
Aizawa è tornato Kaneda per colpa del forum. Comunque non sopporta tutto questo rosa
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Elio Colleoni
IN MARCIA, poi NON TROPPO LONTANO DAL NASCONDIGLIO DEI TROLL


Il troll avanzava veramente lento, quindi impiegammo un'eternità per percorrere un tratto di strada che avremmo perlustrato in qualche ora. Più il sole calava, più aumentava il passo. Uscimmo dal bosco nel quale eravamo, per avventurarci in qualche collina erbosa. Attraversammo un paio di strade sterrate e qualche campo, fortunatamente deserti, dopodiché ci riavvicinammo agli alberi. Il troll continuava a non accorgersi del nostro pedinamento, ma eravamo lontani e i nostri incantesimi distoglievano parzialmente l'attenzione, quindi difficilmente si sarebbe accorto di noi. Alla fine, dopo circa mezzo chilometro, svoltò a sinistra, reimmergendosi nei boschi.
Osservai le colline, immerse nella luce dorata del tramonto. Presto sarebbe stata la blue hour, quel momento che accompagna il crepuscolo, quando il sole è ormai sceso ma le tenebre non sono ancora calate completamente. Mi ha sempre messo angoscia e in quel momento la sentivo particolarmente. Il cuore mi pulsava forte e la nausea era aumentata. Ero sicuro, comunque, che arrivati a questo punto non mancasse molto all'accampamento.
Facendo un respiro profondo per reprimere la nausea, mi fermai e osservai i miei studenti. Dovevo sembrare uno spettro, me lo sentivo.
- Dunque - inghiottii a fatica - Non credo che manchi molto all'arrivo. Proseguiamo ancora un po' all'interno del bosco e poi fermiamoci. Quando sarà calato il buio, io andrò ancora un po' avanti, per osservare la situazione. Anche se ci fosse Morgan, non faremo niente però: non sto molto bene e uno scontro diretto è da evitare assolutamente. Appena possibile, torneremo indietro e riferiremo tutto alla preside, così potranno mandare una squadra di soccorso -
Sinceramente sarei tornato anche subito, ma temevo che non sarei riuscito a camminare ancora per molto, quindi forse dopo la mia ricognizione sarebbe stato meglio accamparsi al di fuori del bosco e poi rientrare la mattina successiva. Peraltro, ero abbastanza sicuro che avrei vomitato.
Probabilmente la cosa migliore era mandare un messaggio via Un uccellino mi ha detto, dato che la preside e buona parte dei miei colleghi non avevano un telefono. Meno male che non era un incantesimo complicato, sarei riuscito a farlo senza problemi.
Cominciammo ad addentrarci nel bosco, finché non raggiungemmo una piccola radura con dei tavolini da picnic. Ironico, considerato che non molto distante c'erano dei grossi e cattivi troll. Ma non era stagione da escursioni, soprattutto vista l'ora.
Mi voltai, dicendo:
- Potremmo accamparci qui per un po', finché non sarà calata la notte. Poi mi avvicinerò e tornerò non appena avrò scoperto qualcosa -
"E magari coglierò anche l'occasione per sboccare in santa pace" pensai. Chiaramente senza farmi sentire dai troll.
Sbuffai, con una smorfia disgustata. L'ultima volta che era successo ero ubriaco fradicio ed ero con Mic, poco prima che succedesse il fattaccio con Al. Ripensai con un po' di nostalgia a entrambi. Avrei dovuto chiamarli, una volta finita questa storia.

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#166 Il 12-11-2021 a 11h42

Che classe
albanera
La mia forza è la mia assolutà fragiltà...
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Ylla
Dormitorio- ricordi dal passato
La mattina dell’otto dicembre era una una mattina come tante. Ero uscita quasi all’alba, per andare al bar all’angolo opposto della mia strada e far colazione con un buon cappuccino preceduto da un ottimo caffè ristretto, senza altro. Avevo sempre voglia di molta caffeina al mattino, non di mangiare. Era un giorno qualunque, la routine di sempre. Avevo gia’ un promemoria di ciò che avrei fatto di seguito. Mi sarei incontrata alle 9 con il mio e unico cliente per quel giorno , in una stanza degli alberghi piu’ in voga di XXXXXX e avrei fatto la mia parte: cioè farlo “divertire”, farlo stordire, fargli credere che avrei eseguiti tutto le sue voglie e poi…avrei fatto il resto. Questo era il mio compito nel mio clan. Non mi dispiaceva infondo perché alla fine quella che si divertiva ero io e non i miei clienti che in genere non ottenevano nulla o quasi e con molta probabilità non facevano piu’ ritorno a casa dalle loro mogli o compagne che intanto erano magari in quel momento a darsi allo shopping piu’ sfrenato. Che dolcezza la vita matrimoniale! Ma quellla mattina forse avrei fatto eccezione. L’uomo in questione era un dei portaborse piu’ quotato di uno dei politici piu’ corrotti e piu’ in vista del panorama europeo e l’ora che avevo scelto per incontrarlo era la piu’ adatta, non era casuale. Prima di iniziare la sua giornata lavorativa, con la sua 24 ore dietro…e il resto vien da sé. Di lui avevo la scheda tra le mani, 34 anni, laureato a pieni voti in uno dei piu’ prestigiosi atenei europei, sposato ,BELLO! Ecco con lui, l’avrei fatto. Sarei andata fino in fondo. Ogni tanto la mia professione aveva il suo lato positivo. Raccolsi dalla sedia accanto al bancone, il mio borsone con gli indumenti che sapevo gli avrebbe fatto piacere che indossassi al nostro appuntamento e pagato il conto, mi incamminai verso il mio appuntamento.


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#167 Il 12-11-2021 a 12h53

Prezzemolina
Clio79
Quello di cui ho bisogno per sopravvivere è il dente di leone che fiorisce a primavera.
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Kokoro Taira
IN MARCIA + ACCAMPAMENTO (ABBASTANZA LONTANO DAL NASCONDIGLIO DEI TROLL)


Continuammo a seguire il troll protetti da diversi Circolare, qui non c'è niente da vedere fino a raggiungere una zona picnic nel folto della foresta; la radura era abbastanza grande, dalla forma circolare e cicondata quasi totalmente dagli alberi.
Un'unica porzione dava su dei grossi massi ricoperti di muschio che, inizialmente intervallati da qualche albero, si facevano sempre più grandi e massicci, svettando verso l'alto e dando vita ad una vera e propria parete rocciosa.

Il giorno stava rapidamente cedendo il passo alla notte, così Colleoni ci propose di fermarci nello spiazzo e riposare, mentre lui sarebbe andato a perlustrare i dintorni.
Anche se una bella luna piena faceva già mostra di sé nel cielo e avrebbe illuminato il nostro cammino anche quando fosse completamente calata l'oscurità, proseguire non era prudente.
Così, tutti accogliemmo l'idea del professore e ne ascoltammo le raccomandazioni, prima di metterci al lavoro per creare una sorta di accampamento: del resto, era probabile che avremmo finito per pernottare lì.
Per prima cosa avevamo bisogno di un riparo: gli incantesimi potevano scaldarci, ma avere un tetto (anche se precario) sopra la testa sarebbe stato un aiuto non indifferente per passare un'intera notte all'addiaccio.

- Prima che cali completamente la notte, sarà meglio raccogliere della legna e strappare qualche felce per costruire un riparo.
Non possiamo allontanarci, ma mi sembra di aver visto delle felci qui intorno e, quasi sicuramente, ci sarà anche qualche ramo secco.
Mi accompagneresti? - chiesi a Nik, che in quel momento si trovava vicino a me.

Il mio amico accettò ed entrambi ci mettemmo al lavoro, raccogliendo ciò di cui avevamo bisogno senza allontanarci più di qualche metro dallo spiazzo e solo nella direzione da cui eravamo venuti, così da scongiurare spiacevoli incontri; come maggiore forma di precauzione lanciammo anche degli altri Circolare, qui non c'è niente da vedere, perché si sa: la prudenza non è mai troppa.

Si era ormai fatta notte, quando facemmo ritorno all'accampamento; senza perdere altro tempo, posizionammo i rami raccolti in modo tale che formassero una sorta di "tana", servendoci di un masso come punto di appoggio.
La struttura in legno venne ricoperta con le felci, sia per far penetrare meno il freddo che per camuffare il riparo, in caso i troll avessero deciso di farsi un giretto durante la notte.

"In ogni caso, dovremmo organizzare dei turni di guardia." pensai, mentre lo zaino con la rimanenza di acqua e viveri (molto pochi) veniva posizionato in fondo al riparo.

- Bene e adesso? Proviamo ad accendere un fuoco con la legna rimasta?
Dovremmo, però, nasconderlo in qualche modo. - dissi ad alta voce, senza rivolgermi a nessuno in particolare.

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#168 Il 12-11-2021 a 16h29

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Calliope98
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Jasmine Alfieri

IN MARCIA POI ACCAMPAMENTO


Mentre camminavamo in cerca di qualche indizio ecco che sia Koko che il professore percepirono qualcosa, quest’ultimo ci disse di nasconderci ed ecco un troll di piccole dimensioni (si fa per dire era comunque un bestione) apparire davanti a noi.

Iniziammo a seguirlo usando dei Circolare, qui non c’è niente da vedere fino a quando non arrivammo ad una radura con dei tavoli da picnic.
Una volta lì Colleoni ci disse di accamparci e aspettarlo e noi iniziammo a darci da fare per sistemarci, notando che il cibo scarseggiava mi proposi di andare a recuperare qualcosa mentre gli altri raccoglievano legna e altro per costruire un riparo.

Mi inginocchiai e iniziai a concentrarmi, poco a  poco il mio aspetto e il mio corpo iniziarono a cambiare. La pelle si riempì di squame, gli occhi si fecero più piccoli e completamente neri, la lingua divenne biforcuta, iniziai a stringermi ed allungarmi, braccia e gambe sparirono e in poco tempo divenni un esemplare di cobra indiano di un marrone chiaro quasi giallo.
Avevo chiesto ad Isabella se una volta diventata serpente avesse potuto legarmi attorno al collo una borsa non troppo grande giusto per poter trasportare il cibo che avrei trovato e me ne andai.

Strisciai attraverso la foresta alla ricerca di qualcosa di commestibile, trovai delle castagne e delle nocciole finché non sentì un fruscio e dai cespugli uscì una lepre.
Quando tornai all’accampamento il cielo era ormai buio, il resto della comitiva aveva creato un rifugio per la notte e si apprestava ad accendere un fuoco mentre Colleoni era già andato via.
Ripresi le mie sembianze umane e posai la borsa contenente ciò che avevo trovato accanto al rifugio

-Direi che un fuoco sarebbe l’ideale, dovremmo anche pensare a qualche incantesimo per camuffare la nostra presenza, una volta acceso il fuoco non credo basti un Circolare, qui non c’è niente da vedere-


Spoiler (clicca per vedere)


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#169 Il 12-11-2021 a 22h16

Moderatore
Artemis97
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Nikolas Axel Fox-Lombardi

ACCAMPAMENTO



Arriviamo in uno spiazzo con dei tavoli da picnic e Colleoni ci propone di accamparci per un po' qui. Si allontana per dare un occhiata in giro e dice che tornerà non appena avrà scoperto qualcosa.

Koko propone di andare a prendere legna e felci per crearci un riparo, utile in caso dovessimo rimanere qui per più tempo del previsto. Mi chiede se voglio accompagnarla e vado con lei volentieri. C'è ancora una leggera luce e riusciamo a trovare tutto senza problemi, lanciando qualche Circolare, qui non c’è niente da vedere per sicurezza. Siamo abbastanza lontani dai troll e non ci siamo allontanati dallo spiazzale, ma non si sa mai. Quando finiamo è ormai diventato buio e torniamo all'accampamento, iniziando a sistemare tutti i rami per creare un rifugio. Nel frattempo torna anche Jasmine, che si era offerta di andare a cercare qualcosa da mangiare.

-Sì, direi che un fuoco ci serve, un po' per il calore e un po' per il cibo- dico. Lancio un Giocare col fuoco per accendere un fuoco e un Circolare, qui non c’è niente da vedere per il fumo che sta iniziando a salire. Tento un Questi non sono i droidi che state cercando per nascondere il fuoco a persone esterne, ma non so se abbia funzionato. -Se vi vengono in mente altri incantesimi, lanciateli pure: più siamo coperti, meglio è- dico alle altre.


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#170 Il 12-11-2021 a 22h53

Superstar
blairwnice
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Isabella Grimaldi
accampamento


questa nuova vita non smetteva mai di stupirmi.. avevo visto un troll per la prima vota, era mostruoso, mi vengono i brividi al solo pensiero.. ed era anche uno di piccole dimensioni, non oso immaginare gli altri, pensai tra a me e me.. ma la cosa che mi scioccò maggiormente fu Jasmine.. non capii le sue parole fino a che non accadde, si trasformò in un serpente proprio davanti ai miei occhi, ero sconvolta al punto che mi cedettero le gambe dallo spavento.. io avevo la fobia dei serpenti - s-se-sei un s-s-ser-serpente?- mi porto le ginocchia al petto in segno di protezione... ci misi un po a consegnarli quello specie di zaino, tocca e fuga con il piede, provavo davvero ribrezzo.. forse non era proprio la compagna di stanza ideale per me


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#171 Il 13-11-2021 a 00h16

Fusion
Nietzsche
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Elio Colleoni
FORESTA


Non appena arrivati, i ragazzi si misero subito all'opera per cercare e costruire tutto ciò che poteva tornare utile in un accampamento: un riparo, un piccolo fuoco (ben celato alla vista da opportuni incantesimi), qualche provvista. Vedendoli così indaffarati, non li interruppi e mi inoltrai tra le frasche. Non sembravano essersi accorti di quanto stessi male e, forse, era meglio così.
Tirai su la cerniera della giacca e cominciai a camminare. L'odore fetido del giovane troll mi guidava. Misteriosamente, a dispetto della nausea, seguivo la traccia come in preda ad un'ipnosi. Non sentivo neanche il bisogno di un Sia la luce, dato che mi sembrava di vedere abbastanza bene nell'oscurità. Camminai ancora a lungo, probabilmente una buona mezz'ora, anche se non avrei saputo dire se le tempistiche erano corrette.
Aveva cominciato anche a girarmi la testa.
Mi fermai, in preda al malessere più completo. Probabilmente stavo per vomitare, anzi di sicuro. Però probabilmente non mancava molto alla metà: in lontananza vedevo una fioca luce, vicino ad una parete rocciosa. Che fossero le grotte? Chissà se Morgan era lì...
Un contorcimento allo stomaco mi fece accasciare su una radice. Forse era il caso di sedersi e prepararsi per l'infausto momento. Il nostro corpo sa veramente come farci stare male, quando vuole. Mi chinai in avanti, aspettando, ma invano. La nausea, però, non accennava ad andarsene.
"Aspetterò qui ancora per un attimo, non appena mi sentirò meglio darò un'occhiata più avanti e me ne andrò di filato" pensai, asciugandomi la fronte imperlata di sudore freddo. Cercando di far passare il tempo, alzai lo sguardo, per osservare il cielo.
La notte era meravigliosa, il nero pece trapunto di poche stelle, oscurate dalla fulgida luce lunare.
Era il plenilunio. Uno spettacolo splendido.
Il mio cuore, per un istante, si fermò.

E poi, qualcosa cominciò a muoversi dentro di me.
Cominciò dalla testa. La sentii aprirsi come un uovo rotto, facendone fuoriuscire un qualcosa di caldo. Urlai, eppure non riuscivo più a sentire la mia voce. Continuò lungo le orecchie, poi il collo, per poi proseguire su braccia e gambe: una lunga ferita che si allungava su tutto il corpo e che lasciava fuoriuscire qualcosa. Non sapevo cosa: i miei occhi avevano smesso di funzionare. Mi sentii completamente scoperto, come se non avessi più la pelle. Il dolore era lancinante. E poi, pian piano, percepii qualcosa che cresceva lungo tutto me stesso, come se mi ricoprisse di un mantello. E più sentivo crescere la nuova pelle, più il dolore diminuiva, fino a tramutarsi in una sensazione estremamente strana, ma quasi... piacevole? Non riuscii a capirlo, perché le ultime forze che avevo vennero meno e svenni.


?
FORESTA

Finalmente poteva ululare.

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#172 Il 13-11-2021 a 11h37

Chiacchierona
Verinise
Rainbow Flower! *-*
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Adriel Morgan

Luogo Sconosciuto poi Foresta

Mentre pensavo e ripensavo si fece sera, lo capii quando uno dei troll rientrò nella baracca aprendo la porta. Nonostante erano passate probabilmente ore da quando avevo avuto l'idea di fuggire ancora non avevo trovato una soluzione definitiva. Mi maledissi per la mia totale mancanza di fantasia che a volte mi imprigionava nei soliti schemi e nelle solite cose. Cominciai seriamente a pensare che sarei morto lì, che i troll stanchi alla fine mi avrebbero ucciso. Pensai ai miei amici e soprattutto ai miei genitori. Chissà se avrebbero mai saputo della mia morte. Mia madre non avrebbe sopportato un altro defunto nella sua vita, specie di suo figlio.
Aspetta... mia madre... era una banshee...
Mi portai le mani alle tempie, come potevo, massaggiandole. Il fantasma aveva detto che le assomigliavo più di quanto pensavo...
Ed ecco il lampo di genio. I troll amavano giocare ed io ero figlio di una banshee. Mi illuminai mentre i troll avevano cambiato gioco, ora stavano giocando a carte.
-Io giocare con voi.-
Dissi lentamente cercando di farmi capire il più possibile. I troll si girarono verso di me guardandomi confusi poi scoppiarono a ridere. Li guardai leggermente offeso. Cosa c'era da ridere? Non mi ritenevano forse abbastanza bravo a carte?
-Scommetto che potrei battervi tutti-
Feci provando a mostrarmi più spavaldo di quanto non fossi.
Uno dei troll si alzò in tutta la sua altezza e mi venne vicino, si abbassò squadrandomi per qualche minuto che mi parve un'eternità, poi mi alzò di peso e mi portò al tavolo.
Giochiamo
Fece in modo rozzo dando le carte. A quanto pare avremmo fatto una partita a Briscola.
-Non riesco a vedere bene le carte con le mani legate.-
Feci sperando che il mio piano avrebbe funzionato. Mi slegarono con un sorrisetto, probabilmente erano certi che avrebbero vinto.
-Se vinco io mi slegate anche i piedi-
Feci con convinzione. I troll risero nuovamente ma accettarono la scommessa.
-Vinco io e tu mangi topo.-
Annuii sperando vivamente di avere fortuna per una volta nella vita. A metà partita ero piuttosto in svantaggio. Il troll mio rivale aveva già guadagnato un paio di assi e di tre, oltre che tutti i fanti. Mi morsi un labbro cercando di concentrarmi. Ed ecco capitarmi il tre e l'asse di Briscola. Feci finta di niente e continuai a giocare recuperando qualche punto. Ecco l'ultima giocata e grazie alle mie Briscole presi tutto io e vinsi. I troll mi slegarono le gambe contrariati e lo sconfitto si propose immediatamente per la rivincita. Accettai mettendo in palio la mia cintura dei pantaloni che era di pelle. A quanto pare piaceva loro molto. Stavo di nuovo andando maluccio, ma stavolta il mio obbiettivo non era vincere. Feci cadere "per sbaglio" una carta a terra. Mi alzai per raccoglierla e con la coda dell'occhio guardai se i troll avessero intuito qualcosa. Mi chinai lievemente quando un urlo agghiacciante scaturì dalla mia bocca. I mostri si misero istintivamente le mani sulle orecchie chiudendo gli occhi tramortiti. Corsi a recuperare il mio pettine poi lanciai un Fermo lì e Gran Paciugo creando il caos nella stanza. Uscii dalla porta che i troll avevano incautamente lasciato aperta e non chiusa a chiave. Cominciai a correre più veloce che potevo cercando di lanciarmi addosso ripetuti Precipitevolissimevolmente, ma avevo il fiatone e probabilmente data la mia pronuncia incorretta non stava funzionando molto. Continuai a muovermi tra le fratte della foresta con i rami che mi graffiavano le mani ed il viso. Con la luce della luna piena che risplendeva sopra di me vedevo giusto quel poco che mi impediva di andare a sbattere contro gli alberi. Speravo di trovare un nascondiglio o un riparo al più presto certo che i troll mi stavano inseguendo. Ad un tratto inciampai su qualcosa e feci come una capriola sbattendo la testa su un tronco. Cercai di rialzarmi con il sangue che mi colava dalla fronte e mi macchiava i capelli candidi. Le gambe però non mi reggevano più e mi sentivo. Cercai di mettermi seduto e in lontananza vidi una figura scura che sembrava un gigantesco lupo. Mi spaventai molto e cercai di nascondermi come potevo dietro un albero non avendo la forza di lanciarmi addosso un incantesimo di occultamento. Ora sentivo anche dei rumori e dei passi avvicinarsi sempre di più e mi aspettavo che da un momento all'altro i troll mi avrebbero trovato. Era la fine per me.

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#173 Il 13-11-2021 a 17h26

Che classe
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Ylla
corrdoio -ricordi dal passato


La città a quell’ora del mattino brulicava di gente indaffarata, di mezzi pubblici stracarichi di odori di ogni genere umano e taxi sempre in corsa che non si fermavano anche se dentro non vi era altri che il guidatore.
Io preferivo non prendere nessun mezzo che non fosse il mio. Questo perché non amavo condividere il mio tragitto con nessuno che non conoscessi e anche soprattutto per non dover né ascoltare né parlare se interpellata di argomenti che francamente mi interessavano poco. Meno sapevo, meglio stavo. Era cosi anche per il mio lavoro.  Mi bastava avere solo una scheda del mio cliente ,sapere i suoi gusti personali, le sue mansioni in campo lavorativo e cosa dovevo cercare o farmi dire al momento del bisogno. Nulla piu’.
Prima di ogni  “transazione” mi facevo pagare e poi risolvevo la “questione”. Con me, portavo sempre il mio borsone,  con gli indumenti di ricambio, le parrucche da indossare quando uscivo dalla porta della camera e un paio di occhiali neri. All’’interno vi era nascosta la” mia amica”. Alleata, silenziosa, precisa. Era tutto. Quella mattina, pero’ avevo deciso che avrei lasciato la mia auto nelle vicinanze della stazione. L’albergo era poco distante e la strada troppo affollata e difficilmente avrebbe offerto parcheggi se non a pagamento. Volevo evitare di lasciare alcuna traccia del mio passaggio nelle prossimità del luogo d’incontro. E cosi feci. Quella fu la decisione che mi avrebbe cambiato letteralmente il resto dei miei giorni. Ma in quel momento ,io non potevo saperlo e ignara mi incamminai verso il mio destino


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#174 Il 13-11-2021 a 17h31

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Kokoro Taira
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Il rifugio era pronto, il fuoco era stato acceso e nascosto alla vista (fumo compreso) ed il cibo era già stato messo ad arrostire: tutto procedeva per il meglio.
Quindi, ci sedemmo intorno alle fiamme guizzanti e ci concedemmo qualche minuto per riposare, avvolti dal loro calore; erano stati due giorni provanti e tutti sentivamo il bisogno di prenderci qualche momento per tirare il fiato e riordinare le idee.
Poco sorprendentemente, quindi, nessuno di noi parlò molto, persi come eravamo nei nostri pensieri.
Dopo un po' di tempo,  il delizioso profumo di carne e castagne arrosto mi riportó alla realtà, riscuotendomi dal mio rimuginare.

Le castagne dovrebbero essere cotte - dissi, indicandole.

Le mie parole sembrarono rianimare tutti gli altri o, più probabile, il pensiero che era arrivato il momento di mettere qualcosa sotto i denti.
Togliemmo le castagne dal fuoco e ci costringemmo ad aspettare, visto che nessuno di noi voleva finire con la lingua ustionata;  una volta freddate, banchettammo con le castagne, scambiandoci qualche opinione o cercando di ideare possibili piani, immaginando le notizie che il professore avrebbe portato al suo ritorno.

Una volta nominato, non riuscii più a togliermi Colleoni dalla testa e iniziai a seguire la conversazione solo a metà.

"È passato parecchio tempo da quando si è allontanato : perché non è ancora tornato?" mi chiedevo di frequente, tra una una chiacchiera e l'altra.

"Inoltre il prof. avrebbe davvero bisogno di mangiare, visto che lui stesso ha ammesso di non sentirsi bene e digiunare non lo aiuterà di certo."  continuai ad arrovellarmi, fino a che non mi decisi di andarlo a cercare.

Ascoltate, Colleoni non è ancora tornato e la lepre è pronta: immagino non si sia allontanato molto, perciò vado a cercarlo.
No, voi rimanete: qualcuno deve restare a pattugliare il forte! - dico, cercando di mostrarmi serena e allegra e rifiutando le loro offerte di accompagnarmi.

Comunque, io sono abituata a muovermi in una foresta e a seguire delle tracce che posso vedere chiaramente anche al buio, perciò è meglio che sia io ad andare.
Ma vi prometto che tornerò presto. - continuo, ignorando il palese disappunto di un certo inglese.

Rifiuto nuovamente le loro richieste di accompagnarmi, continuando a spiegare perché sia meglio che ad andare sia solo io;   alla fine, nonostante non siano propriamente convinti, mi lasciano andare.
Mi inoltro tra gli alberi con la paura che mi cammina affianco, schernendomi.
Potessi trasformarmi, mi confonderei meglio con le altre creature della foresta, ma il solo pensiero di poter perdere il controllo aggiungeva ansia alla paura, per cui questa idea era da scartare.
Decisi, quindi, di camuffare il mio odore strofinandomi addosso del muschio.

"Meglio che niente." penso, muovendomi  guardinga ed evitando i raggi di luce pallida che si insinuano tra le fitte chiome degli alberi.

Vagavo da un po', cercando di percepire l'odore del prof. o di vedere qualche sua traccia, quando notai un corpo accasciato contro un albero.

- Adriel! - esclamai e mi gettai al suo fianco.

Vidi immediatamente la ferita alla testa e la mia mano corse a recuperare il mio fazzoletto per premerglielo sopra e cercare di fermare la fuoriuscita di sangue.

Non ho tempo di pensare ad un qualche modo per curarlo o anche solo per chiedergli cosa fosse successo, perché sento qualcosa avvicinarsi rapidamente e non può che trattarsi dei troll, alla ricerca del loro prigioniero.
Facendogli segno di rimanere in silenzio:

- Circolare, qui non c'è niente da vedere - sussurro, cercando di darci un'ulteriore potrotezione, oltre al riparo dell'albero e alle felci che ci nascondevano.

A quel punto, gli occhi mi caddero su una delle tante pietre ricoperte di muschio; allora aspettai che i troll si avvicinassero abbastanza, poi attenta a non farmi vedere (sia mai l'incantesimo non avesse funzionato) lanciai la pietra nella direzione opposta a quella in cui ci trovavamo.
I mostri sentirono il rumore, ma, a differenza di quanto avevo sperato, non si precipitarono in quella direzione.
Allora sussurrai - Fuori dai piedi! - e pregai che almeno questo funzionasse.
In realtà, l'incantesimo funzionó in parte: uno solo dei mostri prese ad andare nella direzione in cui avevo lanciato la pietra, ma tanto bastó agli altri per decidersi a fare altrettanto.
Crollo per terra dal sollievo e, lentamente, mi trascino di nuovo vicino ad Adriel.

- Adriel, ce la fai a muoverti?
Abbiamo arrangiato un accampamento non troppo lontano da qui e Nik, Jasmine e Isabella stanno aspettando che ritorni.
Quei mostri capiranno presto che si trattava di un trucco: prima che lo facciano, dobbiamo tornare indietro, avvisare gli altri e scappare - dissi con urgenza, guardandolo dritto negli occhi.

Lui annuì, allora mi passai un suo braccio intorno al collo e portai il mio a circondargli la vita; così, il più velocemente possibile, iniziammo a ripercorrere i miei passi a ritroso.

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#175 Il 13-11-2021 a 22h21

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Nikolas Axel Fox-Lombardi

ACCAMPAMENTO



Ci sediamo a mangiare intorno al fuoco e iniziamo a chiacchierare e a scambiarci idee e pensieri, immaginando le possibili informazioni che potrebbe riportare il professore. Che in effetti non è ancora tornato, nonostante sia ormai passato diverso tempo da quando ci siamo separati. Sono un po' preoccupato, è vero, ma è un uomo adulto e sa quello che fa. Almeno spero. Anche se in effetti aveva detto di non stare molto bene.

Koko sembra leggermi nel pensiero, perché esterna le sue preoccupazioni su Colleoni e si offre di andare a cercarlo. Dopo varie lamentele mie e delle altre (ma soprattutto mie, come sempre), si allontana da sola e mi lascia a borbottare il mio disappunto alle sue spalle. Un classico.

Si sta ancora ancora allontanando e so che starà attenta, ma non riesco a non lanciare un incantesimo di protezione. -Vabbè io vado da Koko. Più o meno. La aspetto ai margini della radura, non si sa mai- dico alle altre. -Voi state pure vicino al fuoco, tanto non mi allontano-.

Davvero non entrerò nella foresta, ma questo non mi impedisce di fermarmi davanti al sentiero che ha imboccato Koko, in attesa che ritorni. Vorrei camminare avanti e indietro e sbuffare, ma cerco di fare meno rumore possibile. Sono tentato di dare un calcio a qualche sasso, ma mi trattengo con fatica per lo stesso motivo. Passa anche troppo tempo prima che sento dei passi avvicinarsi e, sotto la luce della Luna, riconosco la figura di Koko che si avvicina, mentre sorregge qualcuno che non riconosco subito. Le vado incontro per aiutarla e mi accorgo che si tratta di Adriel, un po' malfermo sulle gambe. -Ehi, reggiti pure a me. Guarisci presto. Ti fa male da qualche parte in particolare? Quando c’è la salute c’è tutto-

Continuo a lanciare qualche incantesimo di guarigione mentre lentamente torniamo dalle altre e lo facciamo sedere. All'improvviso, sento un rumore abbastanza forte provenire dalla foresta e la terra trema. Guardo in direzione del rumore e vedo in lontananza due troll grandi e quello piccolo che abbiamo seguito prima. Ovviamente.

-Ok ragazzi, so che Colleoni ha detto di scappare, ma lui non è ancora tornato e non penso che Adriel sia in grado di correre bene adesso, quindi cercheremo almeno di difenderci-. Lancio un Tieniti forte, sperando funzioni e ci protegga almeno un po', mentre i troll si avvicinano. Aggiungo un Meglio prevenire che curare per sicurezza.

I troll continuano ad avvicinarsi minacciosi. Stendo il braccio sinistro in avanti ed esclamo -Fermo lì-. Non succede nulla. -Resta coi piedi per terra- ritento. Questa volta i troll si bloccano. Bene.


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