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Forum- My Fashion girl.it, gioco di moda! Gioco di ragazze e per ragazze!

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#126 Il 03-11-2021 a 15h01

Fusion
Nietzsche
Aizawa è tornato Kaneda per colpa del forum. Comunque non sopporta tutto questo rosa
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Elio Colleoni
CAMERA DA LETTO - SALA COMUNE


Dopo che il vicepreside mi ha sbattuto la porta in faccia, vado a prendere di corsa il registro, che mi porto sempre in camera. In quasi tutte le scuole dei Normali ormai si usa il registro elettronico, cosa che io vorrei disperatamente, ma figurati se qua i professori utilizzano la tecnologia. Non me lo immagino proprio Severi che prova a scrivere su una tastiera.

Alla fine, mi reco in sala comune. Vedo Ylla e Irina intente a raggruppare gli studenti per anni, mentre Severi sta in disparte, osservando con aria arcigna. Aspetto qualche minuto che i ragazzi finiscano di sciamare nella sala, dopodiché insieme agli altri professori (che fortunatamente sembrano esserci tutti), comincio l'appello. Ci dividiamo le classi, tranne Irina che si è dimenticata il registro - non sono sorpreso - e a me viene assegnato il sesto anno.
- Ayner -
- Presente -
- Besussi -
- Ci sono! -
E via dicendo. Li guardo tutti, finché non mi rendo conto che manca un volto familiare. Quando arrivo al suo cognome, mi viene un tuffo al cuore.
- Morgan? -
Silenzio. I compagni di classe si guardano attorno, un po' spaesati.
- ...Nessuno l'ha visto? - chiedo con la voce roca. Tutti scuotono la testa, compreso il suo compagno di stanza. Deglutisco. Magari si è nascosto da qualche parte, in fondo è timido e magari si è spaventato. Ma gli altri professori hanno già concluso e sembra che ci siano tutti (compresi due ritardatari dell'ultimo anno, che sono stati beccati in bagno a fumare). Finisco l'appello e, con un'espressione da funerale, dico ad alta voce:
- Del sesto anno manca all'appello Adriel Morgan -
Un brusio comincia a propagarsi per la sala.

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#127 Il 03-11-2021 a 19h57

Moderatore
Artemis97
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Nikolas Axel Fox-Lombardi

SALA



Mentirei se dicessi che è la giornata più imbarazzante della mia vita, ma è sicuramente sul podio. Vorrei davvero sparire. La classica voragine che si apre sotto i piedi potrebbe andare bene, ma mi piacerebbe andarmene con stile, magari con un drago che scende in picchiata sulla scuola e decide che sono la preda perfetta. Se riuscissi ad arrossire come una persona normale, sarei del colore degli stivali da pioggia di quelle rane. Sicuramente ho un'espressione mortificata in volto. Qualche secondo dopo, quei pochi studenti che si erano fermati a guardarmi, semplicemente si voltano e tornano a camminare in direzione della sala. Capisco subito che c'è lo zampino di qualcuno. Certo, questo qualcuno non si è voluto far sentire mentre lanciava l'incantesimo, ma adesso se la ride della grossa al mio fianco. -Ridi, ridi...- le dico, mettendo su il broncio. -Te e il tuo ombrello!- e mi lascio sfuggire lo sbuffo di una risatina. Questa la devo raccontare a Clarissa prima che lo faccia Koko: di solito ama ingigantire le mie figuracce e mia cugina le da sempre man forte. Se non le fermo subito, fra un mese si racconteranno a vicenda che avevo un costume da rana addosso e che mi hanno visto tutti gli studenti e buona parte dei professori.

Almeno l'ho fatta ridere, dopo questa mattina le serve. Mi stringe più forte la mano, mentre io clicco di nuovo il malefico tastino almeno per chiudere la copertura dell'ombrello. Ricambio la stretta ed entriamo in mensa insieme, io ormai con l'ombrello appoggiato sulla spalla. Ci fermiamo qualche minuto a parlare con la professoressa Foscari e inizialmente lei rimane un po' interdetta. Certo, lo sarei anche io se mi si presentassero davanti due studenti mano nella mano, una con una katana sguainata e l'altro con un ombrello a tema ranocchie posato sulla spalla. Fingo nonchalance e sposto il peso del corpo su una gamba sola. Koko le domanda se possiamo essere utili in qualche modo e lei ci chiede se possiamo occuparci degli studenti del primo e del secondo anno, che sono quelli più spaventati. -Certo professoressa, lasci fare a noi- le rispondo. Poverina, deve essere terrorizzata anche lei, anche se cerca di nasconderlo... se non sbaglio ha circa l'età di mia cugina, è arrivata a settembre fresca di laurea. Forse qualche anno in più, perché non mi pare di ricordarla nel suo giro di amicizie qui alla Splendente.

Ci dirigiamo verso gli studenti del primo e del secondo anno, già divisi nei rispettivi gruppi. Mi sembrano ancora tutti piuttosto preoccupati, si guardano intorno impauriti mentre aspettano di ricevere indicazioni dai professori. Poso l'ombrello a terra un po' più platealmente del necessario e alcuni lo guardano divertiti. -Ehi, ciao a tutti! Io sono Nikolas, lei è Kokoro- dico con un sorriso e con un gesto della mano ormai libera. Direi che ci vuole un bell'incantesimo per farli tranquillizzare un pochino, ho in mente quello perfetto. Niente di serio, ma fa sempre ridere le mie sorelle. Ok, gli studenti sono un poco più grandi di loro, ma fa niente. Lascio la mano di Koko ed esclamo -Se sei felice, tu lo sai, batti le mani-. Batto le mani all'altezza del mio viso, un po' sulla destra per non bloccarmi la visuale da solo. La pietra sull'anello della bisnonna risplende di nero e mi illumina un po' il viso. Sorrido quando vedo che l'incantesimo ha fatto effetto e gli studenti sono più tranquilli e rilassati. Mi stanno guardando tutti e non riesco a capire se dipende dall'incantesimo. Mi guardo un po' intorno per cercare di capire se qualche prof mi sta guardando. Vedo il prof di matematica confabulare con la Foscari, probabilmente le sta dando qualche ordine. Sorrido a Koko e le faccio l'occhiolino. -Coprimi- le dico. -Guardate un po' qua!- Stendo la mano verso i ragazzi, che ormai hanno fatto una specie di capannello intorno a me e Koko e, con voce convinta, dico -Daje!-. Coriandoli e luci fuoriescono a fiotti dalla pietra e dal gruppetto di studenti si alza un -Ooh- di esclamazione. Ridacchio un po' e tiro indietro la mano. Ecco, almeno di questo la bisnonna sarebbe stata orgogliosa.

Sto per cercare di far sparire i coriandoli (sto ancora lavorando sugli incantesimi di svanimento), quando io e Koko veniamo chiamati dalla professoressa di letteratura italiana, che deve fare l'appello per il nostro anno. Saluto gli studenti più piccoli e faccio loro l'occhiolino, mettendomi il dito sulla bocca in segno di silenzio -Ehi, non dite che sono stato io- rido. Prendo su l'ombrello di Koko e mi avvio con lei nell'angolo della sala dove ci sono i nostri compagni. La professoressa fa l'appello e non manca nessuno, tiro un sospiro di sollievo. Neanche il tempo di rilassarmi, che Colleoni alza la voce. - Del sesto anno manca all'appello Adriel Morgan -. Mi giro verso Koko, gli occhi spalancati.


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#128 Il 03-11-2021 a 22h11

Prezzemolina
Clio79
Quello di cui ho bisogno per sopravvivere è il dente di leone che fiorisce a primavera.
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Kokoro Taira
SALA


I ragazzini del primo e del secondo anno se ne stanno l'uno vicinissimo all'altro, ciascuno nelle rispettive file.

"Sembrano tutti piuttosto scossi." penso, guardando i visi infantili adombrati da confusione e paura.

Così, ci avviciniamo con grossi sorrisi stampati sul volto e Nik presenta entrambi con fare scanzonato: tutti gli occhi si puntano immediatamente su di noi.
Nikels inizia subito a tenere banco, eseguendo alcuni incantesimi divertenti e parlando ai ragazzi con fare calmo e rilassato, complice; io osservo tutta la scena con un sorrisso appena accennato.
Tuttavia, la mia attenzione è attirata quasi subito da un gruppo di ragazzetti del secondo anno che si fanno avanti, spintonandosi gli uni con gli altri e che sembrano non avere occhi che per la mia katana.
Sorrido loro con aria furba:

- Lei è Kaguya.
Vi piace? - chiedo, facendogli l'occhiolino.

- È bellissima e sembra davvero affilata!
Ehi, signorina, che ci hai mai fatto qualcuno a fette? - domanda un bimbetto moro, evidentemente il più intraprendente del gruppo.

- Non ne ho ancora avuto l'occasione, ma una volta ci sono andata molto vicina: mio cugino Kosuke aveva rotto la mia tazza preferita e l'ho inseguito con Kaguya, realmente intenzionata a farlo a fettine - dico con fare scherzoso e vengo ricompensata da un lungo 'oooooohhhh' e da parecchi risolini divertiti.
Una volta rotto il ghiaccio, ciascuno di loro non si fa più problemi a fare domande o chiedere di poterla usare (- Quando sarai più grande, ti darò personalmente qualche lezione -); quando Nik mi chiama per coprirlo mentre lancia un Daje, sento chiaramente qualche mormorio di protesta.
In ogni caso, la scontettezza dura poco, sostituita dal divertimento per l'effetto dell'incantesimo; alla fine, costretti ad allontanarci per rispondere all'appello, i ragazzi ci salutano con grossi sorrisi e ampi gesti delle mani.

Quando veniamo chiamati, rispondiamo a voce alta e alziamo la mano per attirare l'attenzione della professoressa; con sollievo, pochi minuti dopo abbiamo la conferma che tutta la nostra classe è presente.
Il sollievo, tuttavia, è destinato a durare incredibilmente poco: la voce di Colleoni risuona nella sala, annunciando che Adriel Morgan manca all'appello.
In un attimo scoppia il caos e il vicepreside fa una certa fatica a riportare l'ordine tra studenti e corpo insegnanti.

- SILENZIO, BRANCO DI SMIDOLLATI! PROFESSORI, AVVICINATEVI! - urla a squarcia gola (alla fine), il viso rugoso di un acceso rosso pomodoro.

Gli insegnanti si affrettano a raggiungerlo, successivamente tutti insieme si dirigono in un angolo appartaro della sala per discutere sul da farsi.

Faccio segno a Nik, voltatosi verso di me e già pronto a dire qualcosa, di rimanere in silenzio e tendo (figurativamente) le orecchie.

"Per fortuna non sono ancora sparite." penso, cercando di cancellare il brusio tutto intorno e concentrandomi sulla conversazione dei docenti.

- Colleoni, raduni gli studenti che ritiene meno incapaci e perlustrate ogni angolo di questa scuola: dobbiamo essere certi che il ragazzo non sia nascosto in qualche buco polveroso.
Voi altri, con me: dobbiamo ripristinare la barrierra che protegge la scuola.
Non sappiamo se i troll si siano effettivamente ritirati ed è meglio che si inizi subito a rialzarla, in caso di futuri attacchi; quando avrete ultimato questo compito, rimarrete all'esterno a perlustrare il perimetro.
Per quanto riguarda il resto di questi sciocchi dalle teste vuote, ho già mandato Foscari a recuperare dei viveri: li terremo occupati dando loro da mangiare e li tratteremo qui, mentre la professoressa rimarrà di guardia. Nel frattempo il sottoscritto ... -


Non seguo oltre la conversazione, ma, forse perché lo appena sentita nominare, cerco per la sala la figura della professoressa.
La individuo qualche attimo dopo: come ordinato dal vicipreside, sta distribuendo bibite e panini agli studenti, aiutata da parte del personale delle cucine.
Noto subito come la donna cammini con passo malfermo, ancora evidentemente scossa, su degli zatteroni dal tacco vertiginoso; scambia una parola con ogni studente, il sorrisso sempre fisso sul volto, ma le mani che reggono il vassoio continuano a tremare.
Mentre sta ancora dicendo qualcosa ad un gruppetto di ragazze, muove il primo passo per allontanarsi, inciampando nei suoi stessi piedi; allungo la mano, quasi a volerla afferrare (impossibile, visto quanto siamo distanti), mentre con impotenza la osservo cercare di mantenere l'equilibrio.
Fa un buffo saltello, poi una stramba corsetta veloce, completamente sbilanciata in avanti.

"Oh no" ho il tempo di pensare, prima che la forza di gravità abbia la meglio e la Foscari finisca in terra, completamente distesa e il cibo voli adosso alla persona meno comprensiva che esista.

- FOOOSCARIIIII! COSA, E DICO COSA, COSA, COSA DIAMINE COMBINA? HA DIMENTICATO COME SI FA A CAMMINARE? - urla il vicepreside, inviperito.

Tutta l'attenzione viene calamitata sulla scena e la povera donna, mortificata, prova ad alzarsi con una certa fatica; nessuno di noi ha il tempo di correre in suo aiuto:

- FUORI! FUORI! FUORI! Si tolga dalla mia vista! E voi altri che cosa fate lì impalati come degli stupidi stoccafissi? Fate ciò che vi ho detto, mentre io rimarrò qui con gli studenti al posto di questa sottospecie di bipede scordinato. - urla, sputacchiando in giro e battendo in terra uno zoccolo.

"Vecchio caprone!" penso con un moto di stizza, osservando la povera professoressa lasciare la sala in lacrime.

Ultima modifica di Clio79 (Il 04-11-2021 a 10h47)


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#129 Il 04-11-2021 a 00h04

Fusion
Nietzsche
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Elio Colleoni
SALA


Severi comincia a sbraitare ordini. Se non altro ha ben chiaro che cosa fare, cosa che tutto sommato apprezzo.
Rimango abbastanza male, però, sentendolo urlare contro Irina e facendo crollare quel poco di sicurezza che le era rimasto. Non è che abbiamo legato molto, in realtà, ma - è brutto da dire, sono una persona orribile - la trovo abbastanza comica nel suo essere così ingenua. Talvolta mi dà quasi fastidio, ma immagino che un po' sia la sua indole. E poi, avrà modo di imparare.
Ad ogni modo, anche se non ne ho particolarmente voglia, mi tocca di nuovo interagire con il vicepreside. Mi avvicino e anticipo la sua rabbia:
- Sì professore, sto per andare a comporre la squadra. Volevo chiederle se ha già avuto modo di contattare la preside e, nel caso non trovassimo Morgan, se ha pensato di contattare la sua famiglia -
Severi rimane un attimo senza parole, ma subito dischiude le labbra in una smorfia, dicendo a bassa voce:
- Non ne ho ancora avuto il tempo, Colleoni, ma ovviamente, ovviamente, ci avevo già pensato. Lei faccia quello che deve e non m'importuni con i suoi dubbi -
- Comunque, l'emergenza non toglie il fatto che lei è in uno stato incommentabile. Non so di quali sostanze abbia fatto uso, ma dovrebbe vergognarsi di fare parte del corpo docenti. Questa scuola ha raggiunto veramente dei livelli bassi - aggiunge, guardandomi con disprezzo.
Sono così incredulo da rimanere immobile qualche secondo, ma poi il sangue comincia a pulsarmi nelle tempie.
"Ammazzalo, fallo fuori, dai" mi sento risuonare in testa. Il pensiero mi turba. Non è qualcosa che ho pensato spesso e mai con così tanta intensità. Eppure, in qualche modo riesco a controllarmi. Mi volto senza dire una parola e me ne vado.

Questa notte sembra non finire più.
Per la ricognizione, è meglio prendere degli studenti degli ultimi anni, dovrebbero essere più responsabili. Vado subito da Alfieri, è brava e sicuramente potrà aiutare. Vicino a lei c'è anche Grimaldi.
"Forse è meglio non lasciarla qui, non conosce nessuno. Sempre che si sia ripresa da stamattina"
- Alfieri, Grimaldi, ve la sentite di far parte del gruppo di ricerca? -
Gli studenti del settimo anno sono lì vicini. Adocchio subito Taira, con la katana sguainata, e Fox-Lombardi... con un assurdo ombrellino. Non oso fare domande. In realtà non sono molto convinto che si siano ripresi da questa mattina, quindi chiedo in generale:
- Ho bisogno di tre persone del settimo anno per le ricerche, chi si fa avanti? -
Cala il silenzio.

Ultima modifica di Nietzsche (Il 04-11-2021 a 00h06)

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#130 Il 04-11-2021 a 00h22

Superstar
blairwnice
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Isabella Grimaldi
sala


non riuscivo a capire fino in fondo quello che stava succedendo, era tutto un delirio generale, chi urlava a destra chi a manca, fatto sta che qualcuno non c'era all'appello, e visto le vicende delle ultime ore non si poteva sottovalutare la situazione. Il prof interpella il mio aiuto e quello di Jasmine.. ora non era più uno scherzo - sono dei vostri- forse ho risposto con troppa impulsività, sarei stata in grado? se fossi io in pericolo mi riterrei spacciata al solo pensiero di dover far parte della squadra di salvataggio..ma fotunatamente ora non ero da sola. Mi infondo coraggio


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#131 Il 04-11-2021 a 10h21

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Calliope98
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Jasmine Alfieri

BIBLIOTECA POI SALA


Il terrore era pian piano passato, man mano che quel frastuono si allontanava fino a scomparire del tutto, avevo ricominciato a muovermi. Il ragazzino del primo anno che stavo cercando di tranquillizzare iniziò a piangere, era davvero terrorizzato, riuscì a calmarlo grazie alla magia e non solo poi sentì una strana sensazione che mi spinse a muovermi verso la sala mensa.

Io e chiunque era presente nella biblioteca uscimmo e ci dirigemmo verso la mensa ed ecco che all’improvviso la voce del vicepreside rimbombò nei corridoi della scuola ordinandoci di raggiungere la sala mensa.
Una volta arrivata, la mia prima preoccupazione fu quella di cercare i volti dei miei amici, ero ancora preoccupata, non sapevo cosa fosse successo, quello che sapevo era che non mi era piaciuto per niente. Trovai Isabella e la raggiunsi insieme al resto degli studenti del mio anno e poi intravidi Koko e Nik intrattenere i ragazzi di primo e secondo anno, cercai di capire il più possibile cosa fosse successo, toccò al prof di Attacco e Difesa fare l’appello del nostro anno, non mancava nessuno.
Stavo per tirare un sospiro di sollievo, ma le parole di Colleoni mi trafissero come una freccia, Adriel non c’era, il vicepreside riunì gli insegnanti ma io non feci in tempo neanche ad usare un incantesimo per ascoltare cosa stesse dicendo che lo sentì urlare inviperito contro la povera professoressa Foscari.

“Povera professoressa, quel vecchiaccio è davvero odioso”

Pensai guardando la prof rialzarsi e correre via in lacrime.
Quando Colleoni raggiunse me ed Isabella e ci chiese di far parte della squadra di ricerca annuì con decisione

-Può contare su di me professore-


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#132 Il 04-11-2021 a 12h44

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Nikolas Axel Fox-Lombardi

SALA



Severi ci zittisce tutti e inizia a sbraitare ordini a destra e a manca. Urla come un pazzo e diventa tutto rosso in viso, chiamando a raccolta tutti i suoi colleghi. Strano che non gli sia ancora venuto un infarto, in tutti questi anni. Sto per dirlo a Koko, mai lei mi zittisce e si concentra, evidentemente per ascoltare tutto quello che viene detto dall'altra parte della sala. Mentre lei ascolta (o meglio, origlia) la conversazione dei professori il mio sguardo vaga nella stanza. Vedo Jasmine e Isabella nel gruppo dell'ottavo anno insieme al prof di Attacco e Difesa. Anche Ylla è in sala, un po' in disparte. Sembrano tutte stare bene, anche se forse un po' spaventate e sconvolte dall'ultima affermazione di Colleoni, come tutti del resto. Vedo anche la Foscari in lontananza, che sta distribuendo bibite e panini agli studenti, con un sorriso dolce stampato in viso. Si ferma ad ogni studente e scambia una parola con tutti: è un po' impacciata (e, onestamente, disorganizzata) ma tiene molto al lato umano. L'esatto contrario del professor Severi, insomma. La sto ancora osservando mentre saluta un gruppetto di studentesse e si allontana da loro, quando la vedo inciampare sui suoi stessi piedi. Lei cade a terra e tutto il cibo sul vassoio cade addosso a Severi, che si trovava giusto giusto nella traiettoria di lancio, per uno sfortunato scherzo del destino. Ovviamente, il professore si mette ad urlare come un pazzo inveendo contro la poverina, che scoppia in lacrime e corre via dalla sala. Che razza di maleducato, certo che potrebbe essere un minimo più comprensivo, non l'ha mica fatto apposta.

Colleoni si avvicina di nuovo al vicepreside e scambiano qualche parola a bassa voce (cosa di cui Severi è stranamente capace ma che mette in pratica raramente). Si avvicina poi agli studenti dell'ottavo e chiede a Jasmine e Isabella se vogliono far parte del gruppo di ricerca: le ragazze annuiscono e accettano subito. Si volta verso il nostro gruppo, che si trova a pochi passi e lancia un'occhiata a me e Koko. Lei con la spada sguainata e io con l'ombrellino in mano, che nel frattempo sono riuscito ad accorciare di nuovo. Sembra valutarci per un secondo, lo vedo un po' indeciso. Poi, un po' in generale chiede - Ho bisogno di tre persone del settimo anno per le ricerche, chi si fa avanti? -

Silenzio di tomba e attimi di gelo. Guardo Koko e la vedo ancora un po' provata da questa mattina. Mi sembra stanca anche se ha dormito tutto il pomeriggio. Io alla fine sto bene, il riposino in infermeria mi ha fatto bene e ora sono anche troppo sveglio. Mi guardo le mani, gioco con l'anello per un secondo. Alzo lo sguardo e faccio un bel respiro. Può essere pericoloso, ma qualcuno dovrà pure andare. Alzo lentamente la mano sinistra. -Io. Io sono disponibile-


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#133 Il 04-11-2021 a 14h44

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Kokoro Taira
SALA


Alla domanda di Colleoni, cala il silenzio.

È comprensibile che nessuno voglia farsi avanti, visto il nemico che ci troviamo a dover affrontare; tuttavia, è anche vero che a noi studenti è stato solo chiesto di partecipare alle ricerche, non di combattere.

"Rimane una situazione potenzialmente pericolosa, questo è certo.
Se solo fossi più padrona di me stessa, potrei offrirmi volontaria, ma nel mio stato attuale non so se posso essere concretamente utile." penso tra me e me, valutando ogni possibile scenario ed opzione.

Sono le parole di Nik a riscuotermi dalle mie elucubrazioni.

- Pazzo di un inglese! - mi scappa dalle labbra, prima che possa anche solo pensare di trattenermi.

Arrossisco fino alla radice dei capelli, ben consapevole che la maggior parte degli studenti del settimo anno ed il prof. abbiano sentito perfettamente.
Ancora con la faccia completamente rossa, mi schiarisco la voce con (finta) nonchalance ed aggiungo:

- Può contare anche su di me. -

Al mio fianco, sento Nikels iniziare a borbottare, in disaccordo.

"È tutto inutile, ormai ho deciso: non lascerò una persona che conosco nei guai, né permetterò al mio migliore amico di affrontare da solo (non proprio solo, lo so) una situazione potenzialmente pericolosa." mi dico con determinazione, ignorandone ostinatamente i sussurri.

Inizio ad avvicinarmi al professore, seguita da un certo inglese borbottante e, una volta affiancato, osservo gli altri studenti, in attesa che qualcuno si faccia avanti.
Passa un bel po' di tempo, tanto che credo che Colleoni lascerà perdere e inizierà le ricerche con noi che ci siamo già offerti, quando si solleva una mano.

"Ma guarda un po'" penso, non del tutto sorpresa.

- Ce ne hai messo di tempo, tu e il tuo amore per il pathos. - dico scherzosamente alla ragazza, quando si accosta a noi.

Lei mi lancia un'occhiata sbilenca, non disturbandosi a darmi una rispota; anche se prova a nasconderlo, però, sento chiaramente lo sbuffo seccato che emette e sorrido, fiera di me.

La mia compagna di stanza è un tipo molto schivo e riservato, perciò di tanto in tanto provo a stuzzicarla, giusto per strapparle una parola.
Dopo sei anni di convivenza, si è abituata alle mie tattiche "per fare amicizia", perciò la maggior parte delle volte mi ignora; è anche vero che, nonostante caratteri ed idee quasi completamente
opposti, il nostro rapporto è molto buono.
Sono davvero felice che sia dei nostri.

"Sempre meglio lavorare (ed eventualmente combattere) al fianco di persone di fuducia." penso, mentre aspetto che il prof. ci dica in cosa consisterà esattamente il nostro compito.

Ultima modifica di Clio79 (Il 04-11-2021 a 14h55)


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#134 Il 04-11-2021 a 21h57

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Elio Colleoni
IN GIRO PER LA SCUOLA


Evidentemente il desiderio di ritrovare Morgan si è dimostrato più forte di qualsiasi stanchezza, perché Fox-Lombardi e Taira sono i primi a farsi avanti. Ma io ho chiesto apposta un terzo studente per avere una mano in più nel caso Taira non stesse ancora bene, quindi mi spazientisco quando nessuno si fa avanti. Alla fine, proprio quando sto per guardarli con una delle mie peggiori occhiate di sempre, si fa avanti Revven, la compagna di stanza di Taira. In realtà, non sono troppo sorpreso che si sia fatta avanti. Non è una persona loquace, né ama dare nell'occhio, ma è una studentessa abile e con un estremo senso del dovere.
Le faccio un cenno di approvazione e lei ricambia con un'occhiata inespressiva.
Anche Alfieri e Grimaldi sono pronte, così dico loro di seguirmi e cominciamo a fare una ricognizione all'interno del castello. Partiamo dall'alto e, come prima cosa, andiamo al laboratorio di astronomia, dove non troviamo nessuno. Scendendo, passo in rassegna la zona delle camere/uffici dei professori, dove non faccio entrare nessuno (visti i soggetti, non penso che qualcuno voglia rubare compiti o altro, ma non si sa mai). Chiamo Morgan e uso qualche incantesimo tipo Non sempre le cose sono quello che sembrano per vedere se il ragazzo ha celato la sua presenza con qualche incantesimo, oppure Fuori, fuori ovunque tu sia nel caso si sia nascosto. Per fortuna, stavolta sembrano funzionare, dato che trovo un pannello nascosto con delle stampe erotiche di ninfe nascosto dietro la porta di Severi.
Ad un certo punto, sento un singhiozzo discreto. Mi allerto subito e seguo la direzione del suono, che mi porta all'ufficio di Irina. La porta è chiusa e sinceramente non mi va di disturbarla: si sarebbe già accorta se Morgan fosse stato lì dentro.
Sbadigliando - non ho nemmeno più idea di che ore siano, non ho nemmeno mangiato, ma tanto ormai gli orari per me sono diventati un optional - torno dal gruppetto di ricerca e riferisco loro:
- Qua nulla. Continuiamo nei vostri dormitori - e ci incamminiamo in quella direzione. Una volta arrivati, spiego che cosa fare. Molti di loro già lo sanno, ma non è detto che Morgan sappia quali incantesimi usare:
- Per trovare Morgan, usate gli incantesimi di richiamo e svelamento magie, nel caso Morgan avesse deviato l'attenzione con qualche incantesimo. Il richiamo di solito è più facile con le cose che con le persone, ma se avete fatto pratica non dovrebbe essere un problema. Non sempre le cose sono quello che sembrano e Fuori, fuori ovunque tu sia vanno benissimo, ma usate anche altri che vi paiono appropriati. Per qualsiasi cosa, avvisatemi -

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#135 Il 04-11-2021 a 22h48

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Nikolas Axel Fox-Lombardi

SALA + VARIE



Koko si arrabbia quando mi propongo, ma non aspetta poi molto prima di rendersi disponibile. -E fortuna che il pazzo qua sono io- borbotto a mezza voce. È stata male tutta questa mattina e ora è pronta a lanciarsi in nuove avventure: proprio quello che volevo evitare. Inutile dire che non sono d'accordo con la sua scelta. So che è inutile tentare di convincerla, ma ci provo comunque. -Ma sei seria? Sai che non cercherei mai di farti fare qualcosa che non vuoi, ma oggi dovresti davvero riposare- le sussurro. Ovviamente non mi ascolta, la cocciuta. Anzi, mi ignora proprio e si incammina verso il professore. Ovviamente la seguo, continuando a borbottare come un vecchio scorbutico. Stiamo in piedi vicino a Colleoni per qualche minuto, aspettando pazientemente il terzo volontario (o volontaria). Con tutta la calma del mondo, si fa avanti anche la compagna di stanza di Koko. Ora, io generalmente sono una persona molto amichevole, ma con lei non scorre proprio buon sangue. E questo solo perché mio padre è un Normale. Ma pazienza, riconosco la sua bravura: sicuramente si renderà utile.

Dopo esserci riuniti anche con Jasmine e Isabella, iniziamo a perlustrare il castello in lungo e in largo, partendo dall'alto e scendendo mano a mano. Colleoni controlla da solo la zona professori e poi ci dirigiamo nel dormitorio degli studenti, dove ci da qualche indicazione su un paio di incantesimi che potremmo usare per trovare Adriel, se si trova qui. Come sempre, gli incantesimi di richiamo non sono il mio forte, ma annuisco con convinzione. Il primo citato dal professore rientra in quelli di illusione, ma temo sia un po' troppo difficile per me. Proverò comunque, non si sa mai.

Ci dividiamo un po' per controllare il tutto più velocemente, ma non perdo d'occhio Koko. Non si sa mai. Lancio qualche Fuori, fuori ovunque tu sia, un paio di Tana libera tutti e anche un Si va in scena per sicurezza, ma nulla. Solo pacchetti di patatine e cioccolatini alla nocciola che escono dalle varie porte lasciate aperte per la fretta e che mi volano addosso. Provo anche con Non sempre le cose sono quello che sembrano ma non succede nulla. Probabilmente è davvero troppo avanzato per me.

Ci spostiamo nell'enorme biblioteca e nuovamente ci dividiamo in cerca di Adriel. Come nei dormitori, provo un po' tutti gli incantesimi di richiamo che mi vengono in mente, ma nulla. Ritento quello di svelamento, con scarsissimi risultati. Anche gli altri sembrano non aver trovato nulla. -Professore, anche qui niente- dico a Colleoni. -Penso ci siano rimaste solo le aule del primo piano, ormai- concludo, mentre usciamo dalla biblioteca.


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#136 Il 04-11-2021 a 22h54

Moderatore
Calliope98
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Jasmine Alfieri

CORRIDOI


Seguimmo il professore prima nell’aula di astronomia, poi nella zona della scuola riservata agli insegnanti e alla fine raggiungemmo i dormitori degli studenti.
Colleoni ci spiegò cosa fare e ci disse di dividerci, il mio primo istinto fu quello di raggiungere il piano del dormitorio del sesto anno, pensavo che da quel poco che avevo visto Adriel era un ragazzo molto solitario è riservato quindi mettendomi nei suoi panni immaginai che avesse potuto raggiungere la sua stanza.
Arrivata alla sala comune del sesto anno mi guardai intorno e poi con voce ferma e decisa pronunciai:

-Non sempre le cose sono quello che sembrano-

Niente.
Sentì la preoccupazione crescere, ma mantenni il sangue freddo e mi spostai nei corridoi che portavano alle stanze. Ripetei l’incantesimo sempre in tono deciso, ma anche qui nulla, Adriel non c’era.
Tornai all’ingresso per comunicare al professore che nel piano del sesto anno non c’era traccia del ragazzo per poi dirigermi verso il piano di un altro anno.

Dopo i dormitori perlustrammo anche la biblioteca, ma anche lì nulla, solo riviste non propriamente adatte a degli studenti nascoste da qualche studente furbetto.
Ascoltai le parole di Nik e annuì, se Adriel non si fosse trovato neanche lì non osavo pensare a cosa poteva essergli successo.
In realtà nessuno di noi sapeva cosa fosse accaduto eccetto i professori, mi voltai a guardare Colleoni in attesa delle sue istruzioni, anche se la direzione da prendere era chiara a tutti.


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#137 Il 04-11-2021 a 23h20

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blairwnice
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Isabella Grimaldi
aule del primo piano


Non conoscevo il ragazzo scomparso, ero terrorizzata ed incredula dinanzi a quello che stava accadendo. La scuola non era più un posto sicuro. I detagli erano celati, forse era un modo per i professori di tenerci al sicuro ma fatto sta che volevo saperne di più, credo che la questione sia molto più grave di quello che vogliono farci credere. Seguo alla lettera le istruzioni di Colleoni e faccio quello che fanno gli altri studenti cercando di non essere d'intralcio. Il ragazzo ancora non si trova.
Ora siamo nelle aule del primo piano, ma anche qui sembra un buco nell'acqua. Nessuna traccia ne un indizio, brancoliamo nel buio - se il ragazzo è stato rapito non credo che si trovi ancora qui nella scuola, chiunque sia stato sa perfettamente come muoversi, sembra un piano architettato a tavolino, prima le circostanze poi il diversivo, se fossero qui, con le vostre competenze li avremmo già trovati- "forse sarebbe il caso di cercare altrove" - ma la vera domanda è perchè lui, si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato? oppure tutto questo non è un caso e il tutto ha a che fare proprio con il ragazzo?- a queste domande non potevo trovare una risposta da sola ma forse i professori ne sapevano molto di più


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#138 Il 04-11-2021 a 23h52

Prezzemolina
Clio79
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Kokoro Taira
VARIE + STANZA DI ADRIEL + GIARDINO


La perlustrazione dei dormitori non porta a nessun risultato perciò, di minuto in minuto, diviene sempre più probabile l'ipotesi che Adriel sia stato preso dai Troll.
Tuttavia, nessuno di noi è disposto ad arrendersi alla dura realtà prima di aver perlustrato ogni angolo della scuola; allora, continuiamo la nostra ricerca: la biblioteca, le aule dei piani superiori e quelle al primo piano, ogni singolo anfratto del castello viene esaminato.

Nulla, di Adriel neanche l'ombra.
Le uniche cose che gli incantesimi rivelano sono riviste sconce, disegni caricaturali dei professori e pizzini.

Inoltre, fare rapporto al professore diviene, di ora in ora, sempre più difficile: ad ogni nostra cattiva notizia il suo volto si scurisce, preannunciando ciò che da subito è stato tristemente chiaro a tutti.

"Ma perché rapire uno studente?
Volevano proprio Adriel per chissà quale ragione o si tratta di un caso?" quante domande (condivise, visto che Isabella vi dà voce), eppure non abbiamo trovato nulla che possa fornirci almeno il punto di partenza per iniziare a rispondervi.

Quando anche l'ultimo studente si riunisce al gruppo annunciando di non aver trovato Adriel, il passo successivo è anche quello più logico: andare in giardino e cercare qualche indizio.

"Tuttavia, se dobbiamo muoverci alla cieca, ci converrà usare ogni mezzo a nostra disposizione." penso con risolutezza.

Mi volto verso Nikels, trattenendolo per un braccio:

- Vai avanti, io vi raggiungerò tra un po' - gli dico, iniziando a correre nella direzione da cui siamo venuti.

Mi reco velocemente (fatica permettendo) nel dormitorio del sesto anno, perlustrato da Jasmine.

- Non perdere la bussola! - pronuncio ad alta voce, pensando intensamente alla porta della stanza di Adriel.

Per fortuna, la porta in questione inizia ad emettere una fievole luce; corro in quella direzione e, chiedendo mentalmente perdono ad Adriel e al suo compagno di stanza, scassino la porta con un Apriti sesamo.
A questo punto mi introduco dentro ed inizio a guardarmi intorno; vicino ad uno dei due armadi noto il suo zaino, così vado verso il mobile e ne spalanco le ante.
Prendo uno dei maglioni che sono riposti all'interno e lo annuso, ma l'odore che mi arriva alle narici non è esattamente quello che avevo avvertito provenire da Adriel.

"Accidenti, forse perché è pulito: l'odore sarà coperto da quello del detersivo."

Inizio a disperare finché, per puro caso, non noto la giacca che portava a pranzo abbandonata sul letto; vado di corsa a recuperarla e l'annuso, percependo l'odore del ragazzo più chiaramente.

“Bingo!" penso, mettendomi la giacca in spalla e tornando velocemente indietro dagli altri, già impegnati a svolgere le ricerche in giardino.

Quando arrivo, tutti sono intorno a Colleoni e discutono di qualcosa.

- Che succede? - chiedo tra un respiro spezzato e l'altro, in cerca di ossigeno.

Il professore mi guarda come a chiedermi "ma dove eri finita? Ho già abbastanza cose di cui occuparmi"

- Ho pensato di prendere uno dei vestiti di Morgan, per poterne fiutare l'odore... Sempre che non sia stato completamente coperto dal fetore dei troll, ma anche quello potrebbe essere una buona traccia. - spiego, tentando di giustificarmi.

Colleoni annuisce, successivamente mi spiega che vicino alla barrierra è stata ritrovata una lancia con la punta di un materiale particolare, forse persa da un troll nella fretta di fuggire.

È il primo indizio concreto che abbiamo, visto che la pietra usata per la punta è una roccia calcarea, tipica di alcune grotte della zona.
Si inizia a paventare l'idea di ispezionare la zona l'indomani mattina, ma prima è necessario parlarne a Severi; con questa piccola speranza ben salda negli animi, ci separiamo diretti chi ai dormitori e chi (Colleoni) dal vicepreside.

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#139 Il 05-11-2021 a 10h43

Chiacchierona
Verinise
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Adriel Morgan

Luogo Sconosciuto

Dopo il panico e la confusione iniziale respirando a fondo riuscii a calmarmi. Cominciai a guardarmi attorno per capire dove mi trovavo. Sembrava una baracca o una specie di baita, sta di fatto che i mobili erano pochi e grezzi. Un tavolino con quattro sedie, numerose casse e barili, un letto e un camino acceso piuttosto rudimentale. In un angolo c'era un enorme mucchio di fieno e dall'altro un baule. Sospirai guardando uno dei nostri che ancora dormiva e gli altri che discutevano seduti al tavolo. Diedi un'altra occhiata alla stanza cercando una possibile via di fuga. La porta in legno massiccio probabilmente era chiusa a chiave e c'era una singola piccola finestra posta ai lati della "casa". Vidi qualcosa luccicano sopra una cassa e riconobbi subito il mio pettine. Quei così probabilmente me l'avevano tolto mentre ero svenuto. Mi ricordavo infatti solo di aver sentito quel rimbombo che mi aveva paralizzato dalla paura e poi più nulla. Sicuramente dovevo aver perso i sensi. Quello che ancora non capivo era cosa volessero quelle creature da me. Perché mi avevano rapito? Che cosa volevano? C'entrava mia madre? La mia famiglia? Oppure la scuola? Ero ancora piuttosto confuso e molto stanco. L'orco addormentato venne prepotentemente svegliato e tramite il loro linguaggio fu mandato fuori, forse a fare la guardia. I mostri bevvero un sorso di qualcosa e poi si misero a dormire, chi sul letto, chi sulla paglia, chi per terra, lasciandomi completamente inconsiderato. Forse era il momento giusto per agire, ma non ne avevo la forza. Dopo chissà quanto tempo gli occhi mi si chiusero da soli e mi addormentai.

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#140 Il 05-11-2021 a 17h27

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Jasmine Alfieri

DORMITORI+MENSA+PRATO


Dopo che Colleoni ci disse della lancia e dell’ispezione ci separammo, lui si diresse da Severi mentre noi tornammo alle nostre camere.
Dormire fu impossibile, continuavo a pensare a dove potesse essere Adriel, come mai i troll avevano preso proprio lui? Volevano colpite lui direttamente oppure volevano colpire la scuola  e lui era nel posto sbagliato al momento sbagliato?

Con queste domande che mi rimbombavano in testa non mi accorsi che si era ormai fatto giorno. Feci una doccia veloce e mi vestì, avevo appena terminato che la voce di Severi rimbombò tra le pareti chiedendo, anzi ordinando, a tutti gli studenti e a tutti i membri del personale di recarsi nella sala mensa per le comunicazioni.
Io e Isabella ci guardammo e uscimmo dalla stanza dirette in sala mensa e il primo istinto di quello di cercare i nostri amici e riunirci a loro.
Guardando verso i professori mi accorsi che c’era anche la preside, doveva essersi precipitata a scuola in tutta fretta poiché sembrava ancora scossa e non doveva aver dormito.
Aspettammo che la sala fosse piena poi la preside iniziò a parlare

[Preside]:-Ora che siete tutti qui, studenti e personale, vi comunico ufficialmente che dati i recenti avvenimenti le lezioni sono sospese fino a nuovo ordine, il professor Severi mi ha informata sull’accaduto e stiamo prendendo i dovuti provvedimenti nel frattempo chiedo agli studenti di dare una mano, data la possibile difficoltà davanti la quale potreste trovarvi di chiedere l’aiuto solo degli studenti di settimo e ottavo anno. Chiedo dunque ai restanti di tornare alle loro attività quotidiane e/o ai loro dormitori e li prego di non uscire per alcuna ragione dal perimetro della scuola-

I professori iniziarono a far fluire il resto degli studenti fuori finché all’interno della mensa non rimanemmo solo i ragazzi appartenenti agli ultimi anni.
Fu poi Severi ad aggiornarci meglio su ciò che era successo e che la decisione di coinvolgere solo noi più grandi era dovuta al fatto che fossimo quelli a conoscere meglio gli incantesimi e a saperli padroneggiare, poi la parola tornò alla preside.

[Preside]:-Bene ragazzi, adesso vi dividerete in squadre da non più di 4 persone anche di anni diverso, guidati da un professore o da un membro del personale scolastico e vi recherete all’esterno alla ricerca di altri indizi che possano dirci dove o troll abbiano potuto portare il signor Morgan, chi non se la sente è ovviamente libero di non partecipare a queste ricerche-

Pian piano si iniziarono a formare dei gruppetti a me, Isabella, Koko e Nik bastò uno sguardo per capirci, sapevamo lavorare bene assieme e in più Adriel era un nostro amico non potevamo non formare un gruppo.
Con nostra grande fortuna come prof ci venne assegnato Colleoni, anche se parere comune era che potesse averlo fatto apposta a farsi assegnare noi.

Una volta che la preside ci diede istruzioni e ci congedò ci recammo fuori nel prato, ai confini della scuola, nel punto dove i troll avevano attraversato la barriera adesso risanata e iniziammo a cercare altri indizi sul rapimento di Adriel.


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#141 Il 05-11-2021 a 22h23

Fusion
Nietzsche
Aizawa è tornato Kaneda per colpa del forum. Comunque non sopporta tutto questo rosa
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Elio Colleoni
UN PO' DI POSTI A SCUOLA, POI PRATO


Raga provo a vedere come va ad usare il passato remoto, faccio un po' fatica a continuare ad usare il presente. Al massimo lo rivedo più avanti.

Passammo il resto della notte in giro per la scuola, cercando e sperando di trovare indizi su Morgan. Com'era prevedibile, i nostri sforzi furono assolutamente inutili. Non che mi aspettassi qualcosa di diverso, avevo visto fin troppo chiaramente il fagotto sulla schiena di quel troll.
Tuttavia in giardino trovammo qualcosa di insperato: era una scheggia (piuttosto grossa in realtà, ma in effetti si parlava pur sempre di creature di almeno due metri e mezzo) proveniente da una lancia troll. L'avevano fabbricata in fretta e la roccia calcarea aveva un colore particolare, tipico delle grotte laziali. Era effettivamente un buon posto per nascondersi per i troll, al riparo dalla luce del sole che li avrebbe rallentati.
Prima di tornare a scuola, Taira - che era sparita un attimo - ci disse che aveva trovato un maglione di Morgan e che sarebbe stato utile seguire la traccia del suo odore per le ricerche. "Una buona idea, anche se bisogna far conto che l'odore di troll è veramente invadente" pensai.
Una volta tornati dentro, mandai gli studenti a dormire e, tentennante, mi recai dal vicepreside. Il pensiero improvviso di porre fine alla sua fin troppo lunga esistenza, anche se ovviamente era stato solo un impulso di un attimo, mi aveva leggermente scosso. Ad ogni modo, bisognava prima o poi riaverci a che fare.
Era ancora nella sala comune vicino alle mense, dispensando ordini in giro. Non appena mi vide, mi squadrò con sufficienza.
- Colleoni. Allora? -
Gli spiegai brevemente che non c'era alcuna traccia di Morgan e che cosa avevamo trovato.
- È probabile che siano in qualche grotta interna alla regione - conclusi.
Vedendolo meditabondo, aspettai una sua reazione. Dopo qualche attimo disse, come se stesse riflettendo da solo:
- Dunque, dunque, dubito che quel ragazzo possa avere un qualche valore per dei troll... -
"Non l'avrei mai detto" pensai.
- ...quindi è più che probabile che l'abbiano rapito per avere qualcosa in cambio. Dobbiamo aspettarci un qualche contatto nelle prossime ore -
Annuii. Avevo pensato la stessa cosa, salvo l'elogio dell'inutilità di Morgan spiattellato senza alcuna delicatezza da Severi. In fondo non sapevo molto di lui, se non che era figlio di una Banshee, chi poteva dire che non aveva alcun valore?
- Comunque ho allertato la preside, domattina sarà qui - concluse bruscamente il vicepreside.
- E la famiglia di Morgan? -
Sbuffò senza convinzione.
- Ci penserà la preside -
Non immaginavo nulla di diverso.
Era molto tardi e io ero veramente stanco morto, così, dopo che Severi mi ebbe congedato, arrancai fino alla mia stanza. Avevo un'aria terribile. La giornata mi aveva veramente provato, così andai a letto dimenticandomi di prendere il sonnifero. Speravo che la stanchezza avrebbe prevalso e, in qualche modo, fu così.
Fu una notte infernale. Sognai grotte piene di incisioni rupestri ricoperte di sangue, tamburi, mormorii, gente vestita con pelle di lupo... Mi svegliai almeno due o tre volte, finché non fu mattina.
Era evidente che avessi fuso i miei timori di essere un lupo mannaro con i ricordi del giorno passato, eppure mi era sembrato tutto così reale, come se l'avessi vissuto veramente.
Ad ogni modo, dovevo assolutamente farmi una doccia. Mi spogliai e, prima di entrare nella vasca, mi diedi un'occhiata allo specchio. Oltre alla mia espressione degna dei peggiori rave, c'era qualcos'altro di sbagliato. Non mi ero fatto la barba da molto, eppure mi sembrava parecchio più lunga del giorno prima. E forse anche i capelli? No, doveva essere una suggestione. Comunque era meglio rasarsi, altrimenti Severi mi avrebbe incornato.
Era ancora presto, ma non aveva più senso stare in camera, perciò dopo la doccia e la rasatura scesi. Avevo beccato il momento in cui era tornata la preside. Normalmente aveva l'apparenza di una vecchina tranquilla, ma in quel momento era livida.
- Elio! - mi faceva veramente strano che anche la preside mi chiamasse per nome - Se ben ricordo, lei sa il trollese -
La guardai stupito.
- Me la cavo, signora preside. Come mai? -
- I troll ci hanno mandato un messaggio -
Mi porse un foglio di carta con delle scritte in runico. Lo presi, osservandolo attentamente. Essendo creature provenienti dalle profondità scandinave, i troll conoscono prevalentemente l'alfabeto runico. Probabilmente chi l'aveva scritto non era abbastanza istruito da conoscere l'alfabeto corrente, figuriamoci l'italiano.
Le parole, comunque, erano poche e chiare, quindi non ci misi molto a tradurre.
"VOGLIAMO L'ASCIA DI PAESTUM".
Un brivido mi percorse la schiena.
- Vogliono... l'ascia di Paestum -
La preside mi fissò, senza parole.
- E come diamine fanno a sapere che ce l'abbiamo noi?! - sbottò, pestando il piede come in una dichiarazione di guerra. - Dovrebbe essere un'informazione riservata! Qualcuno nel Consiglio deve aver parlato. Quei maledetti. C'è sicuramente una talpa - non avevo mai visto la preside così furibonda - E sapevano che non c'ero nemmeno io! Sì, di sicuro c'è una talpa. Ma ci sono troppe incognite, Elio. Bisognerà indagare con calma, questa faccenda è grossa come un olifante -
Mi guardò un po' meglio e la sua espressione si sciolse completamente.
- Elio caro, ma lei non sta bene. È malato? - mi chiese, prendendomi una manica con affetto contegnoso.
Inclinai la testa, imbarazzato.
- Per l'Angeloni ho l'influenza - dissi, spostando il peso da un piede all'altro.
La preside annuì, dopodiché replicò:
- Capisco. Lei dovrebbe stare a riposo, ma purtroppo ho bisogno del suo aiuto. Ci servono dei professori per perlustrare la zona e almeno capire dove possano essere finiti quei troll. Poi chiederemo supporto al Dipartimento Magico della polizia, sia per le trattative che per il salvataggio, non possiamo fare tutto da soli. Questa è una cosa grossa. Pensa di farcela? Dopo le garantisco almeno una settimana e mezza di malattia, ne ha un gran bisogno -
Feci un cenno di assenso. Non potevo fare altro, non me la sarei neanche sentita. Fino a qualche anno prima non ci avrei mai scommesso, essendo una persona abbastanza chiusa, ma mi ero gradualmente affezionato ai miei studenti.
La preside mi sorrise. Ci dirigemmo poi nella sala che ormai era diventato il ritrovo principale in quella situazione di emergenza, in cui spiegò a tutti il piano di ricerca: avremmo raggiunto in piccoli gruppi i paraggi delle principali località speleologiche, facendo molta attenzione a tracce e indizi. Non ci saremmo avvicinati troppo, perché il rischio di incontrare troll era molto alto.
- E vi assicuro che non sono un nemico facile da affrontare - raccomandò in maniera eloquente. Avendoci avuto a che fare, non potevo darle torto.
Una volta formati i team di ricerca, ad ognuno venne assegnato un professore.
Osservai la combriccola che mi trovavo davanti. Chi altri potevano essere?
"Vabbè, ci sta" decretai. Ci dirigemmo così fuori, preparandoci per la ricognizione.
Sarebbe stata una lezione fuori dal comune.

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#142 Il 05-11-2021 a 23h51

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Artemis97
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Nikolas Axel Fox-Lombardi

CAMERA + SALA COMUNE



Me ne sto sdraiato nel letto con gli occhi spalancati. Abbiamo cercato Adriel per tutta la scuola e alla fine ci siamo arresi all’evidenza: sicuramente non è qui. Siamo poi usciti in giardino in cerca di indizi e abbiamo trovato una lancia con la punta fatta di una roccia calcarea che si trova solo in alcune grotte del Lazio. È l’unico indizio che abbiamo, al momento. Colleoni deve parlare con Severi per capire il da farsi, quindi ci siamo dati appuntamento a domani mattina. E ora io non riesco a dormire. Colpa del riposino in infermeria. O colpa dell’ansia, della preoccupazione, delle mille domande che mi affollano la testa, simili a quelle di tutti gli altri.

Prendo in mano l’anello, che appoggio sempre sul comodino prima di andare a dormire e lo sollevo in alto. Mi piace guardarlo quando non ho risposte alle mie domande. Mi piace sfiorare la pietra con il polpastrello quando non fa magie. Brilla sotto la luce della luna: è quasi piena stanotte. Avverto un brivido di freddo e mi sistemo meglio sotto il piumone, quando sento una voce dolce, sconosciuta ma famigliare al tempo stesso. - Nikolas, piccolo mio, figlio della mia adorata nipotina -
Mi alzo a sedere sul letto con uno scatto e guardo nel buio. - Nonna…? - sussurro sbigottito.
La vedo avvicinarsi e chinarsi di fianco a me. - Mi sembri pensieroso, Nikolas -, mi dice con un sorriso e prendendomi le mani, che stringono ancora il suo anello.
- È che… sono successe delle cose. Non proprio belle. Tenere in mano il tuo anello mi calma sempre, nonna - le confesso.
- Oh, Nikolas… - sospira e mi guarda con dolcezza. - Ricordati la storia dell’anello – mi dice infine, con uno sguardo serio. Conosco la storia dell’anello. La mamma me l’ha raccontata una sera d’estate, mentre stavamo sdraiati nel prato a guardare le stelle.
- Nonna, non so se ne sono degno. - le confesso dopo un po’ - Insomma, guarda. Guardami. Sono un disastro, nonna… anche oggi ho fatto una figuraccia incredibile - le dico con una risata e un sorriso un po’ triste. - E tu eri così elegante, nonna.- concludo, guardandola.
- Nikolas, tesoro mio, dal momento in cui sei nato ho capito che avevi qualcosa dentro di te. Non qualcosa di migliore o qualcosa di peggiore, soltanto qualcosa di diverso. E che l’anello sarebbe stato tuo, come lo è stato di mia nonna e di sua madre prima di lei. Nikolas, principino mio, questo anello non potrebbe avere proprietario migliore. - Nonna chiamava tutti così: figli, nipoti e pronipoti. Era tutto un “la mia piccola principessa” e “principino mio”. Conoscendola, aveva senso questa sua scelta nei vezzeggiativi. - Mi somigli, Nikolas. E non sai nemmeno quanto. Ti svelo un segreto: anche io non mi sentivo degna dell’anello di mia nonna. Lei era perfetta, io decisamente meno. Ho sempre fatto arrabbiare mio padre. Per quello che volevo fare, per quello che volevo essere. Per il fatto che non volevo seguire la strada che aveva prefissato per me. Erano altri tempi e altri luoghi, ho combattuto tanto. E alla fine ho vinto anche un po’. - conclude con un sorriso. Le brillano gli occhi, di una luce combattiva e anche un po’ maliziosa. Riconosco mia madre in lei, sempre pronta a fare qualcosa che sconvolge tutti.

- C’è qualcos’altro che ti preoccupa - mi dice dopo un po’. Non è una domanda, ma un’affermazione. Non so neanche bene cosa risponderle.
- Gli incantesimi che non mi riescono bene…? - le chiedo, come se davvero fosse una domanda a cui potesse risponde. Mi guarda e sorride, un po’ enigmatica. Vedo in lei tutto quello che spero di essere in futuro. Forte, sicura di sé, decisa. Cocciuta e combattiva. Alza la mano destra, quella dove teneva l’anello e mi accarezza la guancia.
- C’è un altro piccolo segreto sull’anello che non sa nessuno tra i vivi. A te scoprirlo, Nikolas, sono sicura che ce la farai -. Inizia a scomparire, lasciandomi senza parole.
- Ma… almeno un indizio? Qualcosina? - chiedo velocemente, ormai più al vuoto che a lei.
- Il quadro, principino mio – conclude con un sussurro, scomparendo definitivamente.

Mi sveglio alle prime luci del giorno senza sveglia per forse la prima volta nella mia vita. Mi sono addormentato con l’anello in mano e stranamente non l’ho perso tra le lenzuola ma lo stringo ancora tra le dita. Lo indosso e mi preparo con calma ad uscire, più psicologicamente che fisicamente. Sono già in corridoio quando il richiamo del vicepreside mi fa sobbalzare per la seconda volta in meno di ventiquattro ore. Ti pareva, la giornata inizia col botto.

Nella sala comune incontro subito Koko. Devo raccontarle della mia bisnonna quando finirà questa storia. Beh non proprio tutto della mia bisnonna, giusto quello che mi ha raccontato stanotte. Koko non sa praticamente niente di lei. Faccio appena in tempo a salutarla che la preside inizia a parlare, facendo il punto della situazione e chiedendo l’aiuto nelle ricerche a noi del settimo e dell’ottavo anno e dicendoci di dividerci in gruppi di massimo quattro persone, ognuno capitanato da un professore. Vago con lo sguardo nella sala e incrocio quello di Jasmine, con accanto Isabella. Anche lei ci vede nello stesso momento e ci capiamo all’istante: le faccio un cenno con la testa e io e Koko ci avviciniamo a loro. Con nostra grande gioia, il professore che ci viene assegnato è Colleoni. Usciamo tutti in giardino e iniziamo a cercare qualcosa, qualsiasi cosa, che possa indicarci la strada che hanno preso i troll. O almeno qualcosa che possa ridurre un po’ il raggio di ricerca.


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#143 Il 06-11-2021 a 00h08

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Isabella Grimaldi
sala comune poi prato

continuavo a seguire quello che facevano gli altri senza capire il tutto fino in fondo, senza contare che il ragazzo rapito non lo conoscevo e in effetti non era neanche trascorsa una settimana dal mio arrivo.. si ero dell'ultimo anno ma le mie competenze non lo erano di certo, mi sentivo fuori posto ma daltro canto poter dare una mano in qualche modo era meglio di niente, "magari avrei potuto fare da esca" mi scappa un sorriso sardonico a questo pensiero..
il gruppo si era formato, per fortuna i miei compagni erano molto bravi e preparati, il loro potere valeva per 100 persone. Ci incamminiamo all'esterno, resto sempre un po in disparte .. avevo troppe domande che esigevano risposte, la mia testa era troppo affollata, così decido di prendere coraggio e mi avvicino al professor Colleoni, e come una bambina piccola gli tiro leggermente la maglia per attirare la sua attenzione


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#144 Il 06-11-2021 a 11h01

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Kokoro Taira
VARIE + FORESTA


Quella fu una delle notti più lunghe della mia vita.
Nonostante la stanchezza (più mentale che fisica), il sonno faticava ad arrivare.

"E, probabilmente, non arriverà affatto." mi ero detta con una buona dose di rassegnazione.

A quel punto, decisi di impiegare il mio tempo in modo proficuo: abbandonai il calore delle coperte e mi sedetti sul freddo pavimento, in un angolo della stanza, iniziando a meditare.
Sgombrare la mente, soprattutto quando l'animo è agitato da così tante emozioni, non è per nulla semplice, tuttavia l'abitudine e la pratica mi vengono in aiuto; c'è voluto parecchio tempo, del resto in alcuni momenti non sono riuscita a non perdermi nei miei stessi pensieri, ma alle prime luci dell'alba ho ritrovato una parvenza di serenità.
Quindi mi sistemo velocemente e scendo in sala mensa per capire il da farsi, non tenendo in considerazione che è ancora molto presto; la sala (poco sorprendentemente) è quasi vuota: sono presenti alcuni studenti mattinieri, il personale della cucina, il vicepreside e la preside e parte del corpo docenti.
Ne approfitto per avvicinare i cuochi e chiedere loro la cortesia di preparare dei pranzi a sacco da poter consumare nel corso della giornata; per fortuna, mi viene risposto che vi avevano già provveduto e mi viene consegnato un voluminoso zaino pieno di provviste.

"Bene, nel caso in cui a noi studenti non sia concesso di partecipare alle ricerche, cosa di cui dubito, darò questo zaino ai professori." penso, andandomi a sedere in un tavolo qualunque, in attesa che la sala si riempia.

Il discorso che la preside tiene una mezz'ora dopo, placa ogni mio dubbio; a quel punto, incrocio lo sguardo di tre studenti in particolare e capisco subito che faremo squadra.

"Bene, non mi andava di rimanere a scuola con le mani in mano." mi dico, mentre inizio ad avvicinarmi a Jasmine, Isabella e Nik.

Il prof. che viene assegnato al nostro gruppo, dopo qualche minuto di attesa, è Colleoni.

"E per fortuna." penso, tirando un sospiro di sollievo.

Mi fa sentire più tranquilla sapere che ci sia lui a guidarci, sia perché si è conquistato il mio rispetto e la mia fiducia come insegnante, sia perché sa cosa è successo ieri e in caso di pericolo potrà facilmenre mettermi KO.

"In ogni caso, per precauzione, niente trasformazioni: oggi farò affidamento solo sulla mia magia e la mia spada."

In realtà, non sono una maga eccellente e non poter utilizzare le doti ereditate da mia madre mi pesa parecchio, ma spero di riuscire a rendermi utile come possibile.
Per questo, una volta all'esterno, avvicino la giacca di Adriel al viso, ne inspiro l'odore e poi inizio ad annusare l'aria.
Ma le tracce olfattive si confondono nelle narici: troppe persone intorno a me.
Provo, allora, a mettere da parte gli odori conosciuti: quello di tea nero di Nik, quello del profumo di Jasmine e quello particolare che sembra circondare Isabella.
Infine, metto da parte anche quello di Colleoni: ieri non ero abbastanza lucida da prestarvi la dovuta attenzione, ma questa alterazione dell'odore non penso possa essere dovuta al mero sudore.

"Sembra... in qualche modo più simile al mio. Anche se non proprio, c'è qualcosa di diverso che non capisco." scuoto la testa, mettendo da parte questi pensieri: non è il momento per affrontare altri problemi.
Una cosa alla volta.

Comunque, per avere maggiori possibilità di riuscita, mi allontano un po' dal gruppo.

Finalmente, credo di percepire qualcosa: oltre la barriera, nella zona che dà sulla foresta, mi sembra di avvertire l'odore di Adriel... subito coperto da uno più forte.

"Ed incredibilmente puzzolente." storco il naso, infastidita.

- Credo siano passati di qui. - dico ad alta voce.

Il gruppo annuisce e ci addentriamo nel bosco, iniziando a correre (chi con l'uso di qualche incantesimo chi senza); non è semplice muoversi all'interno della foresta per chi non è abituato a farlo, ciò non di meno la nostra corsa ha un ritmo costante e  il gruppo procede abbastanza compatto.

Non so quanto tempo sia passato, so che sono dovuta ricorrere alla magia, non riuscendo più a tenere il passo senza; decidiamo di fare una sosta: abbiamo bisogno di riposare.
Prendo fiato, poi distribuisco l'acqua al gruppo e mi rimetto a fiutare in giro: purtroppo sta diventando quasi impossibile percepire qualcosa.
Troppi odori: quelli del mio gruppo, quegli degli animali e delle piante, dei fiori e della terra.

Possibile che quei mostri non abbiano lasciato il benché minimo indizio dietro di sé?


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#145 Il 06-11-2021 a 16h09

Fusion
Nietzsche
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Elio Colleoni
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Cominciammo ad incamminarci per le colline vicine alla scuola. Come gli altri gruppi, avevamo solo una vaga idea di che direzione prendere: essendo una regione con rilievi minori, il Lazio è pieno di grotte e caverne, spesso circondate da boschi. Taira cercava di farci strada, seguendo la scia lasciata dall'odore di Morgan. Certo, non era facile da rintracciare, anche perché sembrava fortemente coperta da quella dei troll, che probabilmente si erano divisi ad un certo punto, disperdendo il loro fetore, che riuscivo a sentire anch'io. Ad un certo punto vidi la ragazza volpe fermarsi, con aria un po' sconsolata. Che avesse perso completamente la traccia? Forse era arrivato il momento di prendere la mappa e fare il punto della situazione. Stavo per tirarla fuori, quando sentii tirarmi la manica.
Era Grimaldi. L'avevo vista camminare un po' in disparte, abbastanza persa. D'altra parte come darle torto? Già era tutto nuovo per lei, in più un rapimento non migliorava la situazione.
Fortunatamente non era altro che una semplice ricognizione. La situazione era tesa e bisognava stare attenti, ma se avessimo avuto problemi saremmo tornati prima. Anche perché, nonostante avessi preso l'antipiretico, continuavo a sentirmi stanchissimo e avevo forti dolori muscolari. Non sarei stato così utile in battaglia, quindi era meglio non rischiare.
- Dimmi, Grimaldi - le feci, mantenendo un tono tranquillo.

Ultima modifica di Nietzsche (Il 06-11-2021 a 16h11)

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#146 Il 06-11-2021 a 23h08

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Isabella Grimaldi
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-professore mi scusi ma credo che sia arrivato il momento di dirci più, in fin dei conti anche noi altri studenti siamo in pericolo.. chi è che ha rapito il ragazzo e perchè.. come mai le barriere di protezione hanno ceduto e così l'oggetto ritrovato.. deve essere qualcosa di importante.. che cosa può succedere se cade nelle mani sbagliate.. insomma professore, quanto è grave la situazione in cui ci troviamo- pronuncio quelle domande tutte d'un fiato, avevo bisogno di qualche risposta -per favore professore ci dica come stanno realmente le cose, voi di sicuro ne sapete di più ma ho come la sensazione che non ci state dicendo proprio tutto..-


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#147 Il 07-11-2021 a 15h50

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Verinise
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Adriel Morgan

Luogo sconosciuto

Venni svegliato durante la notte da un altro fantasma. A quanto pare potevano raggiungerti ovunque ti trovassi. Si trattava di un uomo di mezza età dalla barba e i baffi ben curati. Lo riconobbi subito. Era l'uomo intagliato sul mio pettine. Fui stranamente felice di vederlo, mi sembrava come di conoscerlo da sempre.
Perché ti hanno legato in questa maniera?
Furono le sue prime parole per poi accorgersi delle creature.
Ah, troll, creature infide e misteriose.
Ecco cos'erano! Perché non ci ero arrivato da solo? Eppure li avevo studiati l'anno prima. Evidentemente ero ancora troppo scosso per ricordare.
Ascoltami ragazzo, se ti hanno rapito devi scappare il prima possibile, i troll sono creature molto pericolose. Sembrano sciocchi ma non lo sono affatto. Sono molto astuti e dotati di una forza straordinaria. Amano giocare e divertirsi.
Il tono era serio e profondo mentre mi fissava negli occhi.
Ricorda questo dettaglio
Il fantasma si allontanò pronto ad andarsene anche se avrei voluto che rimanesse. Non osai però pronunciare alcuna parola, troppo spaventato che uno dei troll potesse svegliarsi.
Prima di svanire l'uomo si voltò di nuovo verso di me.
Sei proprio il figlio di tua madre... Le assomigli più di quanto pensi.
Lo sguardo era dolce e allo stesso tempo molto significativo, come a volermi comunicare qualcosa. Dopodiché scomparve ed io rimasi nuovamente da solo al mio destino.
Sospirai e cercai di tornare a dormire un altro po' aspettando soccorsi. Ogni tentativo però fu vano. La mia mente era piena di pensieri, paure e preoccupazioni. Pensavo soprattutto alle parole dello spirito. Dovevo trovare un modo per liberarmi... Ma come?
Sobbalzai quando entrò in "casa" con un gran fracasso il troll rimasto probabilmente fuori a fare la guardia svegliando anche gli altri quattro. Discutendo a gran voce nel loro linguaggio guardai fuori dalla finestra. Dalla porta prima era entrata una gran luce, come se fosse l'alba, mentre dal vetro sporco del pertugio sembrava ancora notte. Non si vedeva niente in realtà se non forse come una parete rocciosa. Ero sempre più confuso.
Due troll si misero a ravvivare il fuoco e preparare le bevande mentre gli altri tre uscirono. Dopo pochi minuti erano già di ritorno con un grosso cinghiale, almeno 5 o 6 conigli e un cervo. Senza tante cerimonie scuoiarono gli animali per poi pulirli e metterli a cuocere. Io non osai guardare eppure lo stomaco appena sentii il profumino della carne cotta cominciò a brontolarmi insistentemente. Gli esseri mi guardarono ridendo in modo sguaiato e uno di loro prese un topolino che cercava in ogni modo di scappare dalla casa. Me lo mise davanti agli occhi facendolo pendolare dalla coda e in modo grottesco disse Mangia. Io scossi con forza la testa terrorizzato e allo stesso tempo impietosito sa quel povero topo. Il troll rise di gusto a vedere la mia espressione e schiacciò l'animale nella mano. Chiusi istintivamente gli occhi sentendo l'ultimo squittio di dolore del piccolino e una lacrima mi rigó il viso. I mostri sembravano decisamente divertiti dalla mia reazione e dopo aver addentato un cosciotto di cinghiale mi lanciarono l'osso continuando a ridere e a banchettare. Preso dalla fame mi arresi a mangiare gli scarti di quello che mi davano mettendomi a quattro zampe come un cane. Mi vergognavo da morire, avevo paura e cominciai a piangere senza volerlo. Dio come mi ero ridotto...

Ultima modifica di Verinise (Il 07-11-2021 a 15h51)


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#148 Il 07-11-2021 a 22h52

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Nietzsche
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Elio Colleoni
IN MARCIA


Vedevo Grimaldi angosciata. Quello che mi aveva chiesto era legittimo, anche se la preside aveva già dato qualche spiegazione. Ma in effetti la ragazza probabilmente non aveva mai visto un troll, né tantomeno li aveva studiati, essendo arrivata quest'anno. Così, mi sedetti a terra. Tanto avremmo dovuto fare una pausa comunque per capire dov'eravamo sulla mappa.
- Dunque Grimaldi - cominciai - come penso tu abbia capito da quanto è stato detto dalla preside, ieri sera è stato rapito Adriel Morgan, del sesto anno. Non so se tu l'abbia mai conosciuto, ma è un ragazzo tranquillo e attento -
"E con gli ormoni in subbuglio che gli fanno venir voglia di avere relazioni con donne di diversi anni più grandi" pensai, ma senza dirlo*.
- Alfieri, Taira e Fox Lombardi già lo conoscono - proseguii.
- Comunque, ieri sera i troll sono riusciti a rapirlo sfondando la barriera magica di protezione che difende la scuola con il suono dei loro tamburi da guerra. Questi tamburi sono particolari: anche se i troll non possono usare la magia, i loro tamburi hanno dei poteri particolari, perché riescono a sfondare barriere magiche e incutere terrore nelle persone, come se venisse lanciato un incantesimo di paura - mi risparmiai di raccontarle che i tamburi avevano questa caratteristica perché erano costruiti con pelli di creature magiche (tra cui esseri umani e umanoidi), era un dettaglio non necessario che probabilmente l'avrebbe inquietata.
- Per liberarsi da questi incantesimi, bisogna avere una grande forza di volontà e un potere magico molto forte. Si usano incantesimi contro il panico e il terrore, ma pure io che sono un professore ho fatto fatica a liberarmi. La preside, ad esempio, sarebbe riuscita molto più facilmente, ma non era presente al momento dell'attacco... Ed è possibile che i troll lo sapessero - aggiunsi. Non c'era altra spiegazione.
- Ad ogni modo, i troll sono creature particolari. Non sono tutti malvagi, anzi quelli che vivono nei nostri territori sono piuttosto pacifici, anche se delle teste calde, ma questi sono diversi. Ho sentito il loro accento e vengono dal Nord, probabilmente dalle regioni scandinave o comunque da quelle parti. I loro clan hanno formato una sorta di criminalità organizzata, tant'è che gestiscono una parte consistente delle attività magiche illegali in Europa. Sono senza scrupoli e farebbero qualsiasi cosa per del potere in più -
Feci una pausa per prendere un po' di tè dallo zaino, passandolo agli altri per vedere se ne volevano, e mi accesi una sigaretta. In quel momento, avrei voluto veramente essere sotto le coperte, quindi quel po' di calore mi confortava. Scaldai il bicchiere di carta con A qualcuno piace caldo (fortunatamente senza problemi, ma non era un incantesimo complicato) e sorseggiai la bevanda.
- Fino a ieri sera ne sapevamo quanto voi sul perché Morgan fosse stato rapito, ma stamattina è arrivato un messaggio dei troll. Quello che vogliono è l'ascia di Paestum, un'antichissima arma che consente a chiunque di poter usare la magia. Anche agli umani e alle creature non magiche. È un'arma potentissima nelle mani sbagliate, infatti non rimane mai nello stesso luogo per più di qualche anno ed è sorvegliatissima. In pochissimi sanno il luogo esatto in cui si trova. Non lo sapevo nemmeno io finché non sono stato assunto. Insomma, questo è stato un rapimento per chiedere un riscatto - decretai, tirando una boccata. - A dir la verità, non sono sorpreso dalla richiesta, quanto dal fatto che sapessero un bel po' di cose sulla scuola: l'assenza della preside, la presenza dell'ascia... Beninteso, non sarebbero mai riusciti a prenderla direttamente. È così ben protetta che il solo accedere alla stanza in cui si trova comporterebbe il trovarsi di fronte alla morte stessa - Bevvi un sorso di tè, facendo girare il liquido caldo nel bicchiere con un movimento circolare. Per anni mi ero trovato in quella scuola senza particolari problemi, mentre adesso tutto - le parole dello zio Gianni, il mio malessere, il rapimento - si stava riversando in un unico calderone fumante.
"Un calderone pieno di me*da".
Sospirai. Non mi faceva piacere pensarci, ma in quel momento mi sentivo sulle spalle più anni di quelli che avevo. E pensare che non avevo nemmeno una casa in affitto! L'anno prossimo però il mutuo di sicuro sarei riuscito a permettermelo, sempre che le cose non fossero cambiate per sempre. Il pensiero mi strinse il cuore. Non volevo veramente pensarci, al momento. Una cosa alla volta.
- Insomma, è probabile che qualcuno interno alla scuola oppure al governo della comunità magica italiana sia una talpa. Presto però faremo chiarezza. Non è la prima volta che succede nella storia, ma abbiamo gli strumenti per risolvere la situazione - conclusi, guardando tutti risolutamente. E speravo veramente che fosse così. Non potevo fare in modo che in quei ragazzi crescesse l'angoscia e la disperazione per il futuro. Era mia responsabilità in quanto professore, una delle poche che avevo sentito così forti nella mia vita.
Spensi la sigaretta e la feci sparire, dopodiché estrassi la mappa.
Era una cartina fisica delle zone circostanti, molto più accurata di qualsiasi mappa su app (anche perché incantata). Certo, comunque conoscere la nostra posizione con il satellite faceva comodo, così tirai fuori il telefono dallo zaino per confrontare il gps con la mappa.
- Noi siamo qui - cominciai a borbottare, indicando un punto sulla carta. Le principali grotte della zona in questa direzione sono queste e queste, ma probabilmente quelle qui a destra saranno controllate da un altro team di ricerca. Quindi io proseguirei verso queste qui. Ci vuole ancora un po' per arrivarci, probabilmente giungeremo verso fine giornata. Dopodiché osserveremo se ci sono movimenti, ci accamperemo a debita distanza e la sera stessa o il giorno dopo torneremo a scuola. Se troviamo tracce di troll, è IMPORTANTISSIMO che non ci avviciniamo. Sono esseri grossi e pericolosi e spesso su di loro gli incantesimi non funzionano. Non cerchiamo lo scontro, ma scappiamo. Nel caso, gli incantesimi elettrici sono particolarmente efficaci perché li spaventano e li indeboliscono, mentre il sole li rallenta parecchio, quindi è meglio distanziarli di giorno -
Rimisi a posto tutto e chiesi:
- Avete domande? Possiamo ripartire? -


*Mi riferisco a Ylla. Blair vai a leggere il riassunto del minievento che abbiamo fatto in precedenza xD

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#149 Il 07-11-2021 a 23h33

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Isabella Grimaldi
In marcia
[\center]
Ascolto le parole del professore con molta attenzione, come se fossi una spugna.. - in effetti non ho avuto modo di conoscerlo ma questo non importa va assolutamente portato in salvo- qualche istante per elaborare il tutto - una talpa nella scuola, la faccenda è più seria del previsto, perché però.. Qualcuno che vuole prenderne il comando? Comunque sia ok queati esseri sono pericolosi e cercank queat'arma... Ma che interesse avrebbero.. E se fossero solo delle marionette? Se dietro a tutto questo ci fosse proprio la talpa?.. Comunque sia non possiamo dargli quello che chiedono.. E se creiamo una copia? Giusto il tempo necessario per riprenderci il ragazzo.. Forse ho detto una stupidaggine ma recuperare l'arma, stando alle sue parole è quasi impossibile e se finisse nelle loro mani di certo non sarebbe nulla di buono.. A parte scappare avete un piano d'azione?


https://photo.myfashiongirl.it/it/1/26/moy/20168.jpg

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#150 Il 07-11-2021 a 23h57

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Nietzsche
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Elio Colleoni
IN MARCIA


Ascoltai le parole di Grimaldi attentamente, annuendo. Era di sicuro una ragazza arguta e le sue considerazioni erano giustissime.
- A dir la verità, non sappiamo se ci sia veramente una talpa nella scuola. Io la vedo difficile: la preside è una persona attentissima e si sarebbe accorta di qualche falla, mentre non è così facile sapere come vanno le cose nel Consiglio magico, l'organo politico della comunità magica italiana, perché non è sotto sua diretta amministrazione. Avrebbe senso che la talpa fosse lì, ma sono solo congetture. Servono prove - dissi.
- Per quanto riguarda fare una copia dell'ascia, potrebbe essere una buona idea, ma è molto rischioso per almeno due ragioni. La prima è che è estremamente difficile fare una copia di un oggetto magico, anche se una copia fasulla che non ricrea gli effetti dell'oggetto. Certo, non è comunque impossibile. La seconda è che sarebbe molto pericoloso per Morgan, nel caso loro ce lo consegnassero solo dopo aver testato l'ascia. Sono comunque delle ottime considerazioni, bisognerà parlarne con la preside -

Ultima modifica di Nietzsche (Il 08-11-2021 a 00h05)

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