Nikolas Axel Fox-Lombardi
CASA DEI (BIS)NONNI
Corriamo via verso le due del pomeriggio, dopo aver aiutato a sparecchiare e sistemare. Al grido - Cena alle nove, non fate tardi! - della nonna, iniziamo (per la seconda volta) le nostre ricerche.
In cantina non ci sono quadri e non avrebbe neanche senso metterceli, ma controlliamo di nuovo per sicurezza.
Torniamo al piano terra. Prima l'ingresso, dove ci sono due quadri di paesaggi, appesi uno di fronte all'altro alle due pareti che lo delimitano. Uno è palesemente la vista dei colli dietro casa dei nonni, l'altro... beh, non l'ho mai saputo, onestamente. Inizio a pensare che sia un particolare paesaggio iraniano. Passiamo poi al salotto, dove Madison e Willow stanno giocando (o meglio, litigando) a chissà quale gioco inventato. Qui c'è il mio quadro preferito dei nonni, fatto a partire da una foto del loro matrimonio. L'anello non si vede, perché il bisnonno le stringe la mano destra coprendoglielo, ma la bisnonna è più bella che mai. Mi sono sempre incantato a osservarlo, a vedere come si guardavano. Non ho il coraggio di toccarlo e lo tiro giù delicatamente con un incantesimo, minacciando le mie sorelle di qualsiasi cosa pur di non fare la spia.
Passiamo poi alla sala da pranzo, dove gli adulti giocano a carte e litigano non meno delle gemelle. Forse sta vincendo mia madre, a giudicare dall'espressione contrariata di mio zio. Non si accorgono neanche che stiamo fissando un po' troppo accuratamente i piccoli quadretti che si trovano sulla credenza, sotto le foto di famiglia.
Controlliamo di nuovo in cucina, ma anche lì non c'è niente. Torniamo all'ingresso e saliamo le scale, piene di foto mie, dei miei fratelli e di mia cugina.
Il quadro preferito di Nik
Arriviamo al primo piano e partiamo dalla camera dei nonni. Sulla toeletta della nonna c'è una foto del loro matrimonio e una di lei da giovanissima, probabilmente appena sposata o incinta di mio zio.
Passiamo alle due camere degli ospiti, prima quella dove dormono i miei genitori, poi quella dove dormono i miei zii. Anche qui, poco o nulla.
Passiamo per il corridoio, dove fa bella mostra di sé il quadro della famiglia della bisnonna, con i genitori e la sorellina.
Arriviamo allo studio, ora adibito a camera da letto delle gemelle. C'è solo un quadro, che rappresenta la bisnonna. Espressione austera e con qualche anno in più, ma sempre bellissima. Lo osserviamo da ogni angolatura per svariati minuti, ma anche qui niente.
Il quadro in questione
-Ehi Al, passiamo alla mansarda? Mi sa che ci è rimasta solo quella da ricontrollare- mi chiede Clarissa, con un sorriso incoraggiante. Gli occhi, della stessa tonalità di quelli di Oscar, tradiscono però una leggera incertezza.
-Sì... certo, andiamo- le rispondo, non riuscendo a trattenere la mia delusione. Guardo l'anello, rigirandomelo tra l'indice e il pollice della mano destra e sospiro. Quando alzo lo sguardo, Oscar e Clarissa mi stanno guardando. Annuisco ad entrambi con convinzione e inizio a salire le scale. Finita la prima rampa, mi fermo un attimo sul pianerottolo per controllare velocemente l'ora sul telefono: non so come, si sono fatte le sette e mezza. Alzo lo sguardo e vedo un altro quadro.
-Ragazzi... ma questo? L'ultima volta non l'abbiamo controllato... anzi, io proprio non l'avevo visto- dico, girandomi verso gli altri e indicandolo con un dito.
-Quale, Al?- mi chiede mia cugina, un po' perplessa.
-Questooo, questo qui! Lo sto letteralmente indicando con un dito, Clarissa!- le rispondo, scoppiando a ridere.
-Io continuo a non vederlo... beh toglilo, così lo vediamo anche noi. E magari con la luce ci capiamo meglio-
La sua risposta mi lascia un po' basito. Il quadro c'è, eccolo, è proprio lì. Lo sto guardando. Allungo una mano e tocco la cornice decorata, che sembra in marmo o chissà cosa. In alto a sinistra c'è un rapace, forse un falco, mentre in alto a destra c'è la testa di un drago e si vede un'ala. Sempre nella parte alta, ma centrale, due cavità, una circolare e una a forma di spicchio di luna.
-Ah ecco, adesso che lo tocchi lo vedo anche io... figo- esclama Oscar, ormai alla mia sinistra.
-La bisnonna deve averci lanciato sopra un incantesimo di occultamento. Il che è un bene, perché vuol dire che deve nascondere qualcosa- commenta Clarissa, alla mia destra.
-Beh, comunque non viene via, deve essere stato inserito nel muro o qualcosa del genere- dico, tentando di staccare il quadro dal muro. Il mio sguardo si posa nuovamente sulle due cavità nella cornice, in particolare su quella di forma circolare. Guardo l'anello e di nuovo la cornice e un'idea mi passa per la testa. Alzo la mano e appoggio la pietra dell'anello nella cavità circolare.
Il quadro
Con un rumore secco, il muro inizia ad aprirsi come una porta, rivelando un piccolo studio di forma quadrata, grande abbastanza da contenere due librerie alle pareti laterali e un tavolino tondo di legno con una elegante sedia. Fatto qualche passo, iniziamo tutti e tre a guardarci intorno, fino a che la mia attenzione non viene attirata nuovamente dal tavolino, illuminato dalla luce della luna che proviene da un piccolo lucernario sul soffitto, direttamente sopra al tavolo. C'è poggiato sopra un cofanetto di medie dimensioni, che apro con cura. Dentro è pieno di oggetti vari e in cima a tutto quanto c'è una pergamena. La srotolo lentamente, ci sono delle scritte in persiano. Nell'ultima riga, c'è scritto "Soraya" (il nome della bisnonna oltre che quello della mamma, l'ha preso da lei) in caratteri latini, poi una scritta in persiano, forse il suo stesso nome. Accanto, due date in numeri arabi: 1922 e 1925. La prima è l'anno di nascita della bisnonna, la seconda non lo so.
Appoggio la pergamena ed esclamo -Questa la devo proprio raccontare a Koko!-
-Salutaci la tua morosa*- ridacchia Clarissa in risposta, mentre osserva alcuni libri.
-Non è la mia morosa...- borbotto, mentre le scrivo un messaggio.
FROGGY!!!
Questa volta ci siamo! Abbiamo trovato una stanza segreta e un cofanetto con delle cose dentro! Non le ho ancora guardate, ma volevo avvisarti, ti tengo aggiornata
La festa come va?
*ragazza nel senso di fidanzata, aggiungo il significato perché non so in quante regioni italiane si dica xD