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Forum- My Fashion girl.it, gioco di moda! Gioco di ragazze e per ragazze!

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#76 Il 17-11-2018 a 20h48

Debuttante
...
Messaggi: 6

/modules/forum/img/smilies/bimbo/en-colere.gif io non so dire e fare niente

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#77 Il 05-01-2020 a 07h03

Sensei
XOXODaphne
南無妙法蓮華経
Luogo: योग
Messaggi: 948

Una pietra in regalo

Una donna saggia che viaggiava attraverso le montagne trovò una pietra preziosa in un ruscello.
Il giorno dopo trovò un altro viaggiatore che stava morendo di fame e la donna saggia aprì la borsa per condividere il suo pasto.
L’affamato viaggiatore vide la pietra preziosa e chiese alla donna se gliela dava.
La donna lo fece senza esitare.
Il viaggiatore partì, compiacendosi della sua buona fortuna.
Sapeva che la pietra valeva sufficientemente per dargli sicurezza per tutta la vita.
Ma qualche giorno più tardi tornò a restituire la pietra alla donna saggia.
“Ho riflettuto” disse “sul valore della pietra, ma te la restituisco con la speranza che tu mi possa dare qualcosa di ancora più prezioso”.
Poi aggiunse: “Dammi quello che hai dentro di te che ti ha permesso di regalarmi la pietra”.


https://photo.myfashiongirl.it/it/1/71/moy/56399.jpg

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#78 Il 05-01-2020 a 12h17

Prezzemolina
Clio79
Quello di cui ho bisogno per sopravvivere è il dente di leone che fiorisce a primavera.
Messaggi: 2 191

XOXODaphne ha scritto

Una pietra in regalo

Una donna saggia che viaggiava attraverso le montagne trovò una pietra preziosa in un ruscello.
Il giorno dopo trovò un altro viaggiatore che stava morendo di fame e la donna saggia aprì la borsa per condividere il suo pasto.
L’affamato viaggiatore vide la pietra preziosa e chiese alla donna se gliela dava.
La donna lo fece senza esitare.
Il viaggiatore partì, compiacendosi della sua buona fortuna.
Sapeva che la pietra valeva sufficientemente per dargli sicurezza per tutta la vita.
Ma qualche giorno più tardi tornò a restituire la pietra alla donna saggia.
“Ho riflettuto” disse “sul valore della pietra, ma te la restituisco con la speranza che tu mi possa dare qualcosa di ancora più prezioso”.
Poi aggiunse: “Dammi quello che hai dentro di te che ti ha permesso di regalarmi la pietra”.


E tua Daphne? E' una storiella breve, ma il suo significato è davvero bellissimo e profondo: la ricchezza materiale non ha valore se paragonata a quella interiore ^^ mi è piaciuta molto.


Ne approfitto per postare qualcosa di mio, chissà che dai vostri suggerimenti non mi giunga l'ispirazione per concludere questa serie di drabble. Ci sto riflettendo da un po' di tempo, ma sono bloccata >.<

INTRODUZIONE:

Avete mai pensato a quanto possano essere deleterie le favole?
Nutrono la nostra fantasia e la nostra immaginazione, aiutandoci a costruire castelli fatti di sogni, ma senza metterci in guardia sulla facilità con cui questi possono crollare sotto ad un semplice soffio di vento.
Io lo capii in una mattina di inizio dicembre di tanti anni fa, quando mi resi conto che la persona che amavo stava solo giocando con i miei sentimenti; fu come se un lampo avesse squarciato il velo delle miei illusioni e in quel momento compresi che, nella vita reale, non può esistere alcun lieto fine.
Da quel giorno, forte del mio dolore e dell'umiliazione provata, bandii il disgustoso amore dalla mia vita, perchè, per essere felice, avevo imparato che non ne avevo bisogno.
...
Se solo non ti avessi incontrato, avrei potuto continuare a crederci.


1° Colpo di Fulmine

Non ricordo esattamente il come o il perché sia saltato fuori l’argomento, solo che ci stavamo scambiando messaggi da ore, come accadeva ormai da un paio di giorni.
Mi hai scritto che non credevi nel ‘colpo di fulmine’, che avevi bisogno di conoscere a fondo l’altra persona, prima di potertene dire innamorato; io concordai, dicendoti che per me era lo stesso.
Quello che tacqui è una cosa così sdolcinata da causarmi imbarazzo.
Non ti dissi che, la sera in cui ti conobbi, mi bastò parlarti si e no per un’ora per avvertire un’affinità profonda e il desiderio di poterti avere per me.
Quella è anche la sera in cui ho scoperto di essere un ipocrita.

2°Ragione e sentimento

Stiamo passeggiando in un piccolo parco, distanti qualche metro dagli altri membri della comitiva e tu mi stai parlando della fine della tua relazione, di quanto ciò ti faccia star male e della rabbia che, mischiata al dolore, ti si agita dentro.
“Adesso, voglio pensare solo a me.” concludi con convinzione ed io che posso fare, se non appoggiarti?
Razionalmente, capisco fin troppo bene che ti serve del tempo per ritrovare il tuo equilibrio, eppure il fuoco dell’impazienza continua a bruciarmi dentro e a consumarmi lentamente.
Mi sento come diviso a metà, tra ragione e sentimento, in perenne attesa di un qualcosa che potrebbe anche non arrivare mai.
E combatto con questo me stesso sconosciuto che graffia nei meandri della mia coscienza, gridando a squarciagola nel tentativo di attirare la tua attenzione: lui vuole avere tutto, lo vuole avere subito.


ok, queste sono le prime due drabble ^^ ne ho scritte altre tre e dovrebbero mancarne altre due o tre alla conclusione... e, come dicevo, mi sono bloccata XD


https://i.ibb.co/qrBd3d2/IMG-20220808-WA0007.jpg

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#79 Il 05-01-2020 a 13h08

Sensei
XOXODaphne
南無妙法蓮華経
Luogo: योग
Messaggi: 948

Clio79 ha scritto

XOXODaphne ha scritto

Una pietra in regalo

Una donna saggia che viaggiava attraverso le montagne trovò una pietra preziosa in un ruscello.
Il giorno dopo trovò un altro viaggiatore che stava morendo di fame e la donna saggia aprì la borsa per condividere il suo pasto.
L’affamato viaggiatore vide la pietra preziosa e chiese alla donna se gliela dava.
La donna lo fece senza esitare.
Il viaggiatore partì, compiacendosi della sua buona fortuna.
Sapeva che la pietra valeva sufficientemente per dargli sicurezza per tutta la vita.
Ma qualche giorno più tardi tornò a restituire la pietra alla donna saggia.
“Ho riflettuto” disse “sul valore della pietra, ma te la restituisco con la speranza che tu mi possa dare qualcosa di ancora più prezioso”.
Poi aggiunse: “Dammi quello che hai dentro di te che ti ha permesso di regalarmi la pietra”.


E tua Daphne? E' una storiella breve, ma il suo significato è davvero bellissimo e profondo: la ricchezza materiale non ha valore se paragonata a quella interiore ^^ mi è piaciuta molto.


Ne approfitto per postare qualcosa di mio, chissà che dai vostri suggerimenti non mi giunga l'ispirazione per concludere questa serie di drabble. Ci sto riflettendo da un po' di tempo, ma sono bloccata >.<

INTRODUZIONE:

Avete mai pensato a quanto possano essere deleterie le favole?
Nutrono la nostra fantasia e la nostra immaginazione, aiutandoci a costruire castelli fatti di sogni, ma senza metterci in guardia sulla facilità con cui questi possono crollare sotto ad un semplice soffio di vento.
Io lo capii in una mattina di inizio dicembre di tanti anni fa, quando mi resi conto che la persona che amavo stava solo giocando con i miei sentimenti; fu come se un lampo avesse squarciato il velo delle miei illusioni e in quel momento compresi che, nella vita reale, non può esistere alcun lieto fine.
Da quel giorno, forte del mio dolore e dell'umiliazione provata, bandii il disgustoso amore dalla mia vita, perchè, per essere felice, avevo imparato che non ne avevo bisogno.
...
Se solo non ti avessi incontrato, avrei potuto continuare a crederci.


1° Colpo di Fulmine

Non ricordo esattamente il come o il perché sia saltato fuori l’argomento, solo che ci stavamo scambiando messaggi da ore, come accadeva ormai da un paio di giorni.
Mi hai scritto che non credevi nel ‘colpo di fulmine’, che avevi bisogno di conoscere a fondo l’altra persona, prima di potertene dire innamorato; io concordai, dicendoti che per me era lo stesso.
Quello che tacqui è una cosa così sdolcinata da causarmi imbarazzo.
Non ti dissi che, la sera in cui ti conobbi, mi bastò parlarti si e no per un’ora per avvertire un’affinità profonda e il desiderio di poterti avere per me.
Quella è anche la sera in cui ho scoperto di essere un ipocrita.

2°Ragione e sentimento

Stiamo passeggiando in un piccolo parco, distanti qualche metro dagli altri membri della comitiva e tu mi stai parlando della fine della tua relazione, di quanto ciò ti faccia star male e della rabbia che, mischiata al dolore, ti si agita dentro.
“Adesso, voglio pensare solo a me.” concludi con convinzione ed io che posso fare, se non appoggiarti?
Razionalmente, capisco fin troppo bene che ti serve del tempo per ritrovare il tuo equilibrio, eppure il fuoco dell’impazienza continua a bruciarmi dentro e a consumarmi lentamente.
Mi sento come diviso a metà, tra ragione e sentimento, in perenne attesa di un qualcosa che potrebbe anche non arrivare mai.
E combatto con questo me stesso sconosciuto che graffia nei meandri della mia coscienza, gridando a squarciagola nel tentativo di attirare la tua attenzione: lui vuole avere tutto, lo vuole avere subito.


ok, queste sono le prime due drabble ^^ ne ho scritte altre tre e dovrebbero mancarne altre due o tre alla conclusione... e, come dicevo, mi sono bloccata XD


Me la fece conoscere la psicoterapeuta mia e volevo condividerla con voi perché è bellissima


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#80 Il 07-01-2020 a 23h49

Che classe
albanera
La mia forza è la mia assolutà fragiltà...
Messaggi: 4 442

Senza preamboli,due righe buttate cosi al momento, tanto per mettermi alla prova con la scrittura. Non so nemmeno se ha un senso e non vuol raccontare nulla ne' far la morale o chissa' cosa, solo una prova per me che amo le sfide soprattutto con me stessa.

-prega,prega ti ho detto,prega chi non hai mai creduto, prega perdutamente chi non ti ascolta,colui che non sente le tue grida, colui che non vede
le tue lacrime, prega sommessamente, cosi che ancora non ti ascolti...ecco cosi...da brava inginocchiati a colui che ti ha tolto la vita, prega...
oh ecco ,ascolta. Ti ho detto mettiti in ascolto . lo senti?
-(?)-sto ascoltando da tempo...e piango e prego, ma cosa senti che io non odo?
la risata sferzante giunse come un colpo di frusta, e fece piu' male del male stesso
Thanatos- me...


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#81 Il 08-01-2020 a 23h09

Prezzemolina
Clio79
Quello di cui ho bisogno per sopravvivere è il dente di leone che fiorisce a primavera.
Messaggi: 2 191

Daphne è davvero molto bella e, secondo me, hai fatto bene a condividerla ^^

Albanera Mi era venuto il sospetto di conoscerti dalla prima volta che ci siamo scritte per mp XD e mi era balebata l'idea che potessi essere la girl che conoscevo come bluesky
Ne ho avuto la conferma quando hai messo quell'avatar, ma in caso non l'avessi fatto penso che l'avrei capito leggendo queste righe ^^
Quelle righe sono la perfetta espressione di te e di uno in particolare dei tuoi personaggi del gsr che amavo, sai di chi parlo
Righe bellissime ❤️


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#82 Il 08-01-2020 a 23h59

Che classe
albanera
La mia forza è la mia assolutà fragiltà...
Messaggi: 4 442

Non è l'Innominato ,Clio, era Sveva.
La cosa  che piu' mi fa piacere, pero' , è che tu mi abbia riconosciuta dietro un nick e non dietro ad un PG.
Riconoscente^^


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#83 Il 10-01-2020 a 07h28

Sensei
XOXODaphne
南無妙法蓮華経
Luogo: योग
Messaggi: 948

Pensare al femminile (sempre racconto della mia psicoterapeuta che me l’ha fatto riportare su un diario per accrescere la mia consapevolezza; una sorta di mindfulness scritta)

Un mattino un uomo torna dopo molte ore di pesca e decide di fare un sonnellino.
La moglie, sebbene non sia pratica del lago, decide di uscire in barca.
Accende il motore e si allontana dalla riva per una breve distanza: spegne il motore, butta l’ancora, e inizia a leggere il libro che aveva portato con sé.
Una guardia forestale arriva e con la sua barca si avvicina a quella della donna:
“Buongiorno Signora. Le posso chiedere che cosa sta facendo?”
“Sto leggendo un libro, vede?” risponde lei.
“Signora, lei si trova in una zona in cui è vietata la pesca!”
“Agente, io non sto pescando. Sto leggendo il mio libro!”
“Signora, lei però ha con sé in barca tutta l’attrezzatura necessaria alla pesca. Per quanto ne so potrebbe cominciare in qualsiasi momento. Devo portarla con me e fare rapporto”.
“Se lo fa, agente, dovrò denunciarla per molestia sessuale” ribatte la donna.
“Ma se non l’ho nemmeno toccata!” dice la guardia forestale.
“Questo è vero, ma possiede tutta l’attrezzatura. Per quanto ne so potrebbe cominciare in qualsiasi momento!”
“Le auguro buona giornata, signora” La guardia se ne va.


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#84 Il 26-01-2020 a 01h07

Che classe
albanera
La mia forza è la mia assolutà fragiltà...
Messaggi: 4 442

-Accidenti,due ore di ritardo- imprecai silenziosamente e intanto mordevo il freno, passeggiando nervosamente sulla banchina, sporgendomi quasi lungo il bordo
laddove il marcipiede incontra le rotaie, superando abbondantemente la linea gialla che segnala il pericolo. Continuai cosi per diverso tempo, un occhio all'orologio
e uno al display della stazione, nella speranza vana che un treno proveniente da chissà dove giungesse miracolasamente a prenderci tutti, la destinazione ormai
quasi non aveva piu' nemmeno tanta importanza, tutto era meglio che restare li fermi quasi prigionieri della compagnia di trasporti.Di tanto intanto incontravo
lo sguardo di altre persone (quasi sempre le stesse faccie che incontravo in orari diversi ogni giorno) ,alcuni impietriti, altri incaz**°i, altri ancora ormai
rassegnati, e quelli piu' facinorosi oltre lo sguardo avevano un intercalare da scaricatori di porto che mal si addiceva al doppiopetto e cravatta e la ventiquattrore
di pelle tra le mani. (?)- ma di cosa vogliamo parlare? è tutta colpa nostra che come capre continuaiamo a pagare un servizio salato senza che le prestazioni siano
garantite a dovere. capre,siamo capre e null'altro- tuonava l'uomo dimenendosi con una mano verso l'alto, quasi fosse il Messia con le sue invettive, c'è chi lo
appogiava silenziosamente accenando con il capo un bieco si, chi si allontanava guardandolo uasi spaventato, incredulo che da un signore cosi distinto potessero
uscire certe invettive colorite e chi ancora provava a spiegare, che ormai vivevemo in un mondo dove nulla funzionava piu' e che dovevamo ritenerci fortunati di
essere ancora in vita e chi invece ascoltava e ridacchiava mordendo un panino, tutta quella bramosia di parole sconnesse buttate la' piu' per la stanchezza di
una giornata di lavoro e la voglia di tornare a casa anche se magari al ritorno gli aspettava una cena avanzata figlia di un pranzo di qualche ora prima e una moglie
con le sue lamentele e il suo solito mal di testa, un letto freddo e un sonno agitato. Tutto sarebbe stato meglio che restare li fermi e impotenti.
La voce metallica provenienti degli altoparlanti interruppe l'uomo e i suoi apostoli intenti ad ascoltarlo e con gran sollievo fu annunciato l'arrivo del treno
proveniente da...e che ci avrebbe riportati a casa almeno per quel giorno. Le porte automatiche si aprirono e tuti si affrettarono a salirvi, compresa me.
Ad un tratto gli animi si placarono non appena fummo seduti in poltrone di siminpelle accolti dal tepore del calore dei vagoni, anche i soliti facinorosi dal
colletto blu, ripresero la loro aplomb e comiciarono a conversare amabilmente cosi tanto da far anche i complimenti al controllore, in quel caso una donna giovane
e avvenente-Signori si parte- ecco la frase magica che aspettavamo. Tutti a casa per quel giorno, l'indomani sarebbe stato un nuovo giorno e probabilmente non molto
diverso da questo ma intanto stavamo facendo ritorno

Ultima modifica di albanera (Il 26-01-2020 a 01h08)


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#85 Il 26-01-2020 a 23h58

Chiacchierona
anitastellina3
...
Luogo: Firenze
Messaggi: 2 418

Era notte fonda quando mi alzai, toccai il pavimento gelido con la punta dei piedi rabbrividendo, presi allora  una coperta e mi avvicinai alla finestra a piedi nudi incurante del freddo che mi era salito addosso. Era tutto buio, inciampai nello zaino che era sul pavimento cadendo come un sacco di patate <<Accidenti!>>Imprecai sottovoce mentre avevo l'opportunità di ammirare il pavimento più da vicino, era buio pesto nella stanza, non vedevo niente questo perché avevo avuto la brillante idea di non accendere la luce e quindi una ipotetica caduta era stata lentamente ed inesorabilmente  inevitabile! Quando arrivai finalmente vicino alla finestra dopo aver sbattuto praticamente ovunque e contro qualsiasi cosa dall’armadio ai pattini lasciati sul pavimento la sera prima, ritrovandomi con qualche livido in più, praticamente qualche decorazione in più sul mio corpo, cosa c’era di male? Aprii la finestra e così facendo il gelo entrò nella stanza. Aprii anche le persiane e guardaii fuori incurante del fatto che nella stanza potessero starci tranquillamente  i pinguini senza soffrire il caldo. Mi erano sempre  piaciuto il freddo e l’inverno  che risvegliava i miei sensi infondendomi di una strana euforia e voglia di vivere… Era sempre stata così la cosa… Mi piaceva l'inverno, mi era sempre piaciuto fin da bambino, la neve, il freddo pungente che ti entra dagli spifferi perché non ti sei coperto abbastanza, le mani ed i piedi congelati, il ritorno a casa e farsi una cioccolata calda... Correre sotto il diluvio universale mentre la temperatura calava e pian piano l’acqua diventava neve…Amavo tutto ciò! A casa tutti amavano il caldo ed il sole cosa che detestavo, le vacanze estive erano per me un autentico incubo. La brina avvolgeva il tutto mentre un silenzio addormentato, quasi assordante, mi riempiva le orecchie. Sorrisi ancora sapendo di essere una delle poche persone del mio paese ad essere sveglia a quell’ora. Il vento invernale mi scompigliò i capelli mentre chiudevo gli occhi felice, aprendo le braccia tipo il Cristo Redentore che è Rio de Janeiro, quando riaprii gli occhi mi sentivo libero come non mai. Sospirai sapendo che avrei dovuto richiudere le finestre per non beccarmi una bronchite o chissà quale altra malattia che mi avrebbe costretto a letto o magari che mi avrebbe fatto sembrare uno zombie. Gettando l’ occhio ad una delle tante sveglie sparse per la camera vidi sul display luminoso, avevo il terrore di non svegliarmi in tempo, che erano solo le quattro del mattino, mi stiracchiai e dato che mi era passato il sonno decisi di mettermi a studiare, d’altra parte dopo solo due ore mi sarei dovuto comunque alzare quindi perché non mettermi a fare qualcosa di utile? Andai in bagno e mi sciacquai il viso per svegliarmi del tutto, mi guardai un attimo allo specchio e vidi il mio riflesso come lo vedevano tutti…
Se volete e vi piace continuo


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#86 Il 27-01-2020 a 15h07

Che classe
albanera
La mia forza è la mia assolutà fragiltà...
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continua, continua pure, anzi non sapevo ti piacesse raccontare storie  /vendor/beemoov/forum/../../../public/forum/smilies/smile.png


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#87 Il 27-01-2020 a 16h03

Chiacchierona
anitastellina3
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Luogo: Firenze
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Un ragazzo con capelli biondi scompigliati, una faccia che faceva spavento, sembravo uno zombie, ero pallido quasi cereo, due grandi occhiaie intorno ai miei grandi occhi azzuri in quel momento particolarmente arrossati, peccato che fossero azzurri solo per metà della giornata la sera diventavano per qualche strano, motivo marroni. Avevo imparato a portare le lenti a contatto colorate praticamente fin da bambino in modo da averli sempre marroni nella speranza che quel  fenomeno prima o poi si bloccasse... Povero me! Quanto mi illudevo!
Ero sempre stata vittima di quello strano fenomeno mi affliggeva, i medici la chiamavano "Eterocromia temporale" in pratica avevo gli occhi di colori diversi solo in certe occasioni che fortuna eh? Avrei preferito un occhio di un colore e uno di un altro sempre e non gli occhi cangianti manco fossi un semaforo! Secondo i medici tutto era riconducibile ad un gene, in pratica avevo una malattia genetica pressochè unica al mondo! Il gene era instabile il che faceva essere i miei occhi cangianti a seconda del momento della giornata, per fortuna il tutto era risolvibile con un paio di lenti a contatto altrimenti non osavo immaginare che incubo sarebbe stata la mia vita… La cosa strana però era che i medici non erano riusciti a capire quale gene o quali geni fossero poiché essi parevano variare di continuo il che era una cosa a dir poco anomala di solito un gene o un gruppo di geni catalizzava un determinato fattore nella vita dell’essere umano come il colore degli occhi per esempio. Nel mio caso però i geni responsabili sembravano variare in continuazione il che rendeva il loro studio pressoché impossibile perché difficilmente erano gli stessi capitava una volta ogni mai che lo fossero bello vero? All’inizio i medici avevano pensato ad alcune malattie e sindromi molto rare e pericolose che mi avevano portato a fare visite su visite da bambino, ma dopo un numero enorme di controlli, analisi e chi più ne ha più ne metta ero risultato negativo a tutte e dico tutte le patologie conosciute sulla faccia della Terra! Il che rendeva tutto bello e piacevole poiché non ero malato, non rischiavo ogni giorno di morire perché ero vittima della sindrome del beota di turno che quel giorno si era svegliato ed aveva dato il nome alla malattia che ti portava lentamente all’altro mondo. Per grazia di non so chi no, ero solamente vittima di geni pazzerelli che ogni tanto si svegliavano e decidevano di farmi gli avere gli occhi marroni o azzurri a seconda della giornata, per fortuna erano solo o azzurri o marroni, immaginatevi voi ritrovarsi con gli occhi bianchi tipo zombie blea!
È un racconto eterno!


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#88 Il 27-01-2020 a 19h46

Che classe
albanera
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Abbiamo tutta l'eternità Anita, continua dai, hai catturato tutta la nostra attenzione...non sto usando il nos maiestatis credo xD ma a parte la battuta fatua, il racconto prende... /vendor/beemoov/forum/../../../public/forum/smilies/wink.png


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#89 Il 27-01-2020 a 21h03

Chiacchierona
anitastellina3
...
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Mi misi a studiare per il compito di matematica che avrei avuto di lì a poche ore quando che sentii una delle mie tante sveglie suonare, la spensi allungando la mano, per fortuna una volta spenta una le spengevo tutte, mi alzavo sempre alla prima non rimandavo mai per questo avevo collegato le sveglie in modo da spengerne una si spengevano tutte, ne avevo quattro sparse per la camera . Mi stiracchiai alzandomi dalla scrivania mentre sentivo la mia schiena fare scricchiolare. Sorrisi ed andai in cucina dove mi accolse un buon profumo di caffè  trovai mia madre intenta a preparare la colazione <<Buongiorno!>>Le dissi dandole un bacio mentre mettevo il pane a tostare <<Buongiorno Nathan! Ti vedo di buonumore stamattina!>>Mi sorrise lei mentre aspettavo il pane <<Devo esser di buonumore altrimenti qualcosa nella giornata andrà storto!>>Risposi con il mio solito ottimismo, mi misi a sedere mentre facevo colazione poi lavai i cocci nonostante le proteste di mia madre che diceva che li avrebbe lavati lei una volta tornata dal lavoro, peccato che sarebbe tornata a casa non prima delle cinque del pomeriggio! <<Ah Nathan?>>Mi chiamò ancora lei mentre uscivo dalla cucina <<Sì?>>Domandai tornando sui miei passi <<Perdonami!>>Mi disse visibilmente dispiaciuta... Non capii di cosa stesse parlando, ma scrollai le spalle senza pensarci troppo e tornai in camera dove mi rifeci il letto. Sapevo bene che se non lo avessi rifatto subito sarebbe rimasto disfatto fino a notte fonda e la cosa non è che mi andasse molto a genio... Mi preparai di tutto punto e uscendo di casa iniziai a pattinare per le strade del mio paese  come un razzo. Era molto presto neanche le sette e mezza del mattino, la brina ricopriva ancora tutto ed il ghiaccio era ancora sotto forma di grandi lastre sull'asfalto rendendo il tutto più pericoloso ed allo stesso tempo molto più adrenalinico. Schivai il ghiaccio con precisione chirurgica, rischiai di perdere l'equilibrio un paio di volte, ma riuscii a rialzarmi e ad evitare di cadere, se mi fossi fatto male mentre andavo a scuola i miei si sarebbero infuriati come delle belve e mi avrebbero impedito di andare in quel modo a scuola ed io non potevo certo permetterlo! Amavo andare a scuola in pattini! Non mi pesava affatto la solitudine o il fatto di dover evitare le macchine, il vento che mi sferzava il viso, il freddo che mi entrava da ogni parte, il brivido della velocità... Amavo tutto questo! La musica nelle orecchie mi dava la carica e la grinta necessaria per affrontare il tragitto.
Accontentata!


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#90 Il 28-01-2020 a 00h17

Che classe
albanera
La mia forza è la mia assolutà fragiltà...
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Anita...prosegui, si fa sempre piu' interessante... non postero' nulla, per non interrompere il tuo racconto /vendor/beemoov/forum/../../../public/forum/smilies/smile.png


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#91 Il 28-01-2020 a 08h40

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Arrivai a scuola in anticipo, mi sedetti sui gradini dell'edificio e mi tolsi i pattini indossando le mie scarpe da basket preferite, a causa del mio mezzo di trasporto ero costretto ad avere un paio di scarpe con me in una borsa, ma la cosa non mi pesava affatto. Ricordavo bene quando mi ero rotto il femore a causa di un incidente stradale che mi aveva impedito di pattinare per mesi, quello era stato un autentico incubo per me... I miei genitori mi avevano portato a scuola ogni giorno ed io mi sentivo intrappolato nelle mie stesse gambe... Mi ero odiato perché mi ero fatto male, non avevo potuto pattinare per mesi e questo era stato peggio di qualsiasi altra punizione al mondo! Avrei preferito aver cento compiti di matematica in più ogni giorno per tutta la mia vita invece che non poter pattinare... Ricordo che divenni molto scorbutico ce l'avevo sempre con tutti...Ogni scusa era buona per bisticciare senza considerare il fastidio delle stampelle…Mi stavo togliendo i parapolsi quando udii una voce<<Ciao Nathan!>> Alzai lo sguardo e vidi il professor Zanardi, mi sorrideva, era arrivato in quel momento, mi insegnava letteratura inglese, letteratura tedesca e tedesco  le mie due delle quali erano materie preferite in assoluto! La terza era… Superflua ecco,ma dovevo comunque seguire le lezioni…<<Buongiorno professore!>>Risposi con calma mentre mi toglievo anche le ginocchiere <<Anche oggi sei in anticipo! Vuoi una mano? Non sarebbe il caso di trovare un posto per le tue cose?>>Mi domandò lui serio <<Non saprei... Sa bene che a noi studenti non è consentito avere degli armadietti...>>Risposi a disagio evitando di guardarlo nel viso <<Lo so ma magari qualche insegnante potrebbe prestarti il suo...>>Mi rispose calmo come se volesse intendere qualcos'altro <<Non lo so per me non è un problema portarmi dietro le mie cose...>>Risposi incurante mentre rimettevo il tutto nella borsa che mi sarei portato in classe <<Posso offrirti qualcosa?>>Mi domandò lui con fare gentile, ma il suo sguardo nascondeva qualcosa sapevo che stava per chiedermi qualcosa...Guardai l'ora mancava ancora un quarto d'ora prima del suono della campanella così annuii.Andammo al bar della scuola dove mi offrì una tazza di cioccolata calda <<Dimmi Nathan tu hai origini tedesche vero?>>Mi domandò il mio insegnante calmo mentre sorseggiava la sua tazza di caffè <<Bhè... Sì da parte di mio padre...>>Risposi a disagio mentre mettevo i marshmallow nella tazza per poi gustarmela <<Quindi parli la lingua tedesca giusto?>>Mi domandò ancora il mio insegnante <<Sí certo! Papà ha voluto che lo imparassi così da grande avrei potuto avere qualche opportunità in più!>>Risposi calmo non mi stava chiedendo di rivelargli chissà quale segreto, tutti sapevano quelle cose su di me...Da bambino andavo a passare le vacanze invernali ed estive in Germania, amavo andare a trovare i parenti di papà, ma negli ultimi anni non c’ero potuto andare e la Germania mi mancava davvero moltissimo, mi rattristai al sentir parlare della lingua tedesca <<Sta per arrivare una ragazza da Berlino ed avremmo bisogno di qualcuno che ci faccia da interprete...>>Mi disse il professore calmo lasciando interpretare qualcosa <<Ma professore lei parla fluentemente il tedesco potrebbe farlo lei! In fondo è un insegnate!>>Ribattei forse con un po’ troppa veemenza <<Ma tu sarai un suo coetaneo con te si sentirà più a suo agio!>>Mi rispose lui calmo per nulla infastidito dal mio tono <<Non lo so...>>Dissi pensieroso e a disagio affogando ancora di più i marshmallow nella tazza quasi volessi ucciderli <<Pensaci un po' su ve bene?>>Mi chiese il professore con fare tranquillo mentre si alzava per andar a riportare la tazza vuota di caffè al bancone, non dissi nulla e finii di bere la mia cioccolata <<Andiamo o faremo tardi!>>Mi disse tornando da me il mio insegnante con fare calmo, sospirai e lo seguii annuendo.
Non posso postare di continuo o mi segnalano e poi mi sono resa conto che questa storia ha un capitolo solo mentre un altra ha più capitoli pensavo di aver pistato quella...  /modules/forum/img/smilies/bimbo/goutte.gif


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#92 Il 28-01-2020 a 17h08

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albanera
La mia forza è la mia assolutà fragiltà...
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A parte l'aver "pistato" una storia piuttosto che un'altra, credimi se ti dico che nessuno avra' nulla in contrario se continui a farlo, tra l'altro non è mai un doppio post, tu non sei a rischio sanzioni, perchè tra l'uno e l'altro ci sono i miei post che ti fanno da spalla  /vendor/beemoov/forum/../../../public/forum/smilies/smile.png

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#93 Il 28-01-2020 a 17h47

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anitastellina3
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Arrivaii in classe ignorando tutto e tutti, sono sempre stato un tipo che se ne stava sulle sue e nella mia classe non avevo molti amici, anzi praticamente nessuno, ma la cosa non mi dava fastidio bastava che mi lasciassero in pace. Mi sedetti al mio banco  sospirando ripensando a ciò che mi aveva detto il mio insegnante, mi spinsi con le punta delle dita gli occhiali su per il naso e mi passai una mano fra i miei capelli biondi ed in disordine, era inutile… Per quanto cercassi di tenerli in ordine essi erano sempre e comunque  in disordine. Le lezioni si susseguirono rapide senza che me ne rendessi neanche conto, prendevo appunti in maniera meccanica senza sapere realmente cosa io stessi scrivendo. Feci il compito di matematica senza neanche sapere che numeri io stessi scrivendo se qualcuno alla fine dell’ora mi avesse chiesto come era andato o i risultati di determinate operazioni non avrei saputo rispondere, per quanto mi riguardava se avessi scritto qualcosa o consegnato in bianco era la stessa identica cosa.  Avevo imparato a scrivere in maniera meccanica grazie a mio padre che da bambino pretendeva che imparassi a memoria le regole della grammatica tedesca e quindi ogni sera dopo cena mi dava un quaderno,  me le dettava e me le faceva trascrivere all’infinito fino a tarda sera. Questo mi aveva insegnato oltre alla grammatica tedesca  a fare le cose in maniera meccanica e senza pensarci troppo, specie se si trattava di scrivere o trascrivere qualcosa di cui non mi interessava granché!  I miei voti erano sempre stati eccellenti in quasi tutte le materie specie in letteratura inglese, in quella tedesca, in latino, materia tra l’altro facoltativa che avevo deciso di seguire, in inglese ed in tedesco quest’ultima per ovvi motivi e quindi i miei genitori non si lamentavano neanche troppo del fatto che io non avessi amici e questo perché sapevano bene i miei veri amici erano in Germania nel paese di mio padre, appena tornavo a casa, spesso accadeva la sera, mi collegavo al computer  e chattavo con loro… Mi mancavano davvero moltissimo… Ripensai ancora una volta a quanto il mio insegnante preferito mi aveva chiesto… Avevo voglia zero di far da balia a quella piccola Heidi che veniva giù dai monti cantando  “Loacker che bontà!” Da quando i miei genitori si erano trasferiti nella provincia di Firenze per far star mia madre vicino ai suoi odiosi parenti io difficilmente ero potuto andare su in Germania e la cosa mi dava fastidio non poco! Quando abitavamo nella provincia di Bolzano era tutto molto più semplice, spesso il venerdì sera prendevo il treno e… Via dai nonni per il weekend!
Tornai a casa pensieroso, lanciai lo zaino contro il letto di camera mia, i miei genitori lavoravano fino a sera e quindi molto di rado, anzi quasi mai, li trovavo in casa quando tornavo da scuola, ormai non  vi facevo più neanche caso mentre da bambino li chiamavo sempre a gran voce. Mi preparai il pranzo, subito dopo aver messo tutto nel lavastoviglie presi i pattini lo zaino ed uscii fuori. Pattinai per diverse ore prima di andare in biblioteca a studiare luogo che tanto amavo <<Ciao Nathan!>>Mi salutò Miriana la bibliotecaria che mi conosceva fin da quando mi ero trasferito <<Buongiorno Miriana come stai?>>Le chiesi educato mentre mi toglievo i pattini <<Bene grazie...Senti non è che...>>Iniziò lei a disagio evitando di guardarmi in viso <<Ci sono delle scatole di libri da portare in deposito? Ci penso io!>>La interruppi sorridendo intuendo già cosa mi volesse chiedere <<Sei un tesoro le trovi nella sezione bambini!>>Mi sorrise calma, annuii con il capo e dopo averle affidato i miei pattini, mi fidavo solo di lei per le mie scarpe con le ruote. Portai tre scatole di libri nel deposito nel seminterrato, rischiando di cadere un paio di volte poiché le avevo preso le scatole tutte insieme e non vedevo dove mettevo i piedi, ma nonostante questo lo feci volentieri. Lo facevo sempre, mi piaceva aiutare, non mi pesava affatto. Una volta che ebbi finito di aiutare Miriana mi diressi nella stanza dedicata alla letteratura fantasy, mettendomi a studiare con la musica a tutto volume nelle orecchie  in modo da evitare il caos degli altri ragazzi. Studiai tutto il pomeriggio aiutando Miriana con altre scatole pesanti o magari con volumi particolarmente spessi o libri in alto. Riuscii a distrarmi e a non pensare a alla piccola Heidi di cui mi sarei dovuto occupare... Inutile dire che bastò il mio rientro a casa per farsi che la piccola svizzera, austriaca insomma tedesca venisse a dilaniarmi il cervello. Non avevo la benché minima voglia di farle da balia! La faccenda peggiorò a cena con mia madre e mio padre...
Ecco a te appena ho finito di "Pistare" Questa ti daró l'altra^^


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#94 Il 28-01-2020 a 17h58

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albanera
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mi sto appassionando, mi piace leggere cio' che altri scrivono e invidio chi lo sa fare, quindi grazie ,e credo infondo che non sono solo io la fruitrice di questo "appuntamento con la scrittura" anche se nessuno commenta non vuol dire che passi inosservato.^^


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#95 Il 28-01-2020 a 18h00

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anitastellina3
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<<Allora Nathan com'è andata a scuola?>>Mi chiese mia madre calma mentre mangiavamo il cavolo bollito, amavo il cavolo me lo mangiavo anche crudo o mezzo congelato... Ma sapevo bene che il cavolo a settembre era brutto segno, mia madre lo cucinava solo nei mesi invernali poiché nei mesi estivi e primaverili era quasi irreperibile e costava un occhio della testa senza considerare il fattore puzza... <<Tutto bene grazie e voi le vostre giornate? I tuoi fiori mamma?>>Domandai casualmente, mamma faceva l fioraia mentre mio padre lavorava in una grande libreria, la sua specialità erano la sezione lingua e la sezione guide turistiche. Da giovane aveva viaggiato per il mondo senza meta facendo lavoretti un po' qua un po' là il ché gli aveva fatto avere un curriculum invidiabile dal punto di vista di vastità di esperienze lavorative. Era stato durante uno di quei lavoretti saltuari in Portogallo che aveva conosciuto mia madre che in quel periodo era a Lisbona con il suo ragazzo, mio padre stava facendo il netturbino spazzando le strade della città  quando si erano incontrati per la prima volta, lui aveva la maglia sporca ed il viso sudato, mancava poco alla fine del turno e il ragazzo di mia madre lo aveva trattato male. Mio padre non si era ribellato aveva risposto in maniera cortese ed educata scusandosi con lui per l'errore commesso. Mia madre però si era subito invaghita di lui e quella sera stessa aveva lasciato il suo ragazzo ed era andata a cercare mio padre. Da allora stavano insieme.
<<Tutto bene grazie tesoro senti...>>Iniziò lei a disagio, sentii arrivare una ondata di guai <<Si?>>Domandai con fare guardingo e sulla difensiva <<Hai parlato con il tuo professore di letteratura inglese e tedesca?>>Mi chiese mio padre con fare calmo <<Il professor Zanardi? Sì ci ho parlato stamattina... Mi ha parlato di un progetto...>>Risposi fissando i l cavolo nel piatto a disagio <<Cosa ne pensi tesoro?>>Mi domandò mia madre con dolcezza <<Onestamente non voglio fare da balia a questa nuova ragazza! Non mi va di farle da traduttore!>>Dissi schietto forse con un tono un po’  troppo aggressivo <<Ma Nathan potrebbe esser un modo per far una nuova amicizia!>>Disse mio padre calmo <<Il professor Zanardi potrà farle da interprete benissimo!>>Risposi secco ignorando quello che aveva detto mio padre <<Nathan per favore almeno pensaci!>>Mi chiese mia madre quasi implorante, rimasi in silenzio per qualche secondo <<Fatto! No!>>Dissi infine con tono scocciato <<Ma Nat…>>Ci provò mio padre con insistenza <<A chi sto oggi mettere in ordine la cucina?>>Lo interruppi deciso facendo intuire che non avevo voglia di continuare la discussione <<A me!>>Rispose mia madre con tono esausto <<Ci penso io!>>Le dissi calmo, lei provò a ribattere, ma io le feci un cenno con la mano come per dirle che non accettavo repliche lei annuì calma ringraziandomi, io le sorrisi.
Ecco qua^^


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#96 Il 28-01-2020 a 18h11

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tutti addosso a sto povero ragazzo, porello...  /modules/forum/img/smilies/snif.gif


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#97 Il 28-01-2020 a 19h02

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anitastellina3
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A casa mia dopo cena e dopo pranzo come da consueto toccava ad uno di noi rimettere a posto la cucina mentre gli altri  due fortunati avrebbero sbrigato le loro faccende senza troppi problemi, la colazione era una cosa un po’ particolare in quanto ognuno puliva le proprie cose.  Questa era una sorta di regola non scritta che si attuava da quando avevo circa dieci anni ossia da quando avevo imparato a mettere in ordine una stanza senza rischiare di rompere qualcosa.
Una volta finita la cucina andai a chattare con gli amici tedeschi , avevo veramente tanta nostalgia di loro...Chattai fino a tarda sera, sperando di poter tornare a passare del tempo con loro, anche se sapevo che la cosa era quasi impossibile poiché di prendere l’aereo e andare da loro era praticamente fuori discussione!
Andai a letto molto tardi, secondo una delle sveglie erano le tre del mattino ed avrei dormito solo quattro ore al massimo, ma non mi interessava granché ero abituato a fare le ore piccole, a volte anche nottata in bianco, ma ero sempre riuscito a non addormentarmi in classe, certo poi dormivo nel pomeriggio, ma dettagli!
Quando mi svegliai la neve ricopriva il mio paese, mi stiracchiai stanco ed andai in cucina a fare colazione, i miei genitori dormivano ancora in quanto con la neve avevano deciso di restarsene al calduccio sotto le coperte, mia madre almeno, mio padre  lavorava di pomeriggio. Una volta finita la colazione presi i miei pattini stavolta quelli con la lama per il ghiaccio e via! Giù a tutta birra per le strade del paese, la neve ricopriva strade, marciapiedi e case, insomma tutto!  Arrivai a scuola come sempre in anticipo e mi misi ad aspettare.  Il tempo passava, ma nessuno arrivava. Le strade erano deserte, il vento fischiava  ed il freddo si infilava nei miei vestiti nei punti in cui non ero riuscito coprirmi bene, mi tolsi il cappello di lana che mia nonna paterna mi aveva cucito, nero e giallo godendomi quel gelo che tanto mi era amico.
Ero perso nei miei pensieri quando ecco qualcuno mi distolse da quella sorta di sonno ad occhi aperti <<Ciao!>>Mi disse una ragazza calma, aveva più o meno la mia età, gli occhi azzurri e i capelli nero corvini, come me indossava uno zaino e degli abiti non troppo pesanti, ma si vedeva subito che come me non aveva freddo <<Ciao io sono Anja Körtig piacere di conoscerti!>>Si presentò lei calma mentre mi tendeva la mano con fare gentile, era davvero molto carina <<Piacere mio io sono Nathan! Nathan Levi!>>Dissi stringendole la mano <<E così tu saresti il famoso Nathan colui che mi aiuterà in questa scuola! Anche se oggi non credo che ci saranno le lezioni…>>Constatò lei calma, mi sentii veramente a disagio, lei non aveva la benché minima idea del fatto che il ragazzo con la quale stava parlando era in realtà un emerito coglione che aveva fatto le bizze come un poppante perché non aveva avuto la benché minima voglia di aiutarla… Dio solo sapeva quanto io mi sentissi un’imbecille!
<<Già lo penso anche io che oggi non ci saranno le lezioni!>>Constatai a disagio, pregavo Dio o qualunque altra entità divina, da Budda alla dea Calì che la terra si aprisse ed io sprofondassi in una qualunque voragine per poi non uscirne mai più! Cosa che ovviamente non avvenne! <<Senti già che siamo qui perché no ne approfittiamo per conoscerci meglio?>>Propose lei tranquilla <<Perché no? Ti va di fare colazione insieme? Offro io!>>Risposi calmo sperando di farmi perdonare <<Affare fatto!>>Sorrise lei radiosa.
Andammo da Marco un amico di famiglia che aveva una pasticceria e ci sedemmo ad un tavolino. Mi sentivo a disagio mentre guardavo il menù che ormai conoscevo a memoria, decisi di prendere una fetta di torta Sacher con un infuso ai frutti rossi e con mia grande sorpresa anche lei prese la torta che avevo scelto io con un infuso all’arancia <<Mi ricorda la mia terra, la mia Germania!>>Parve quasi giustificarsi visibilmente a disagio <<Qui è buonissima!>>La rassicurai mentre ordinavamo dal cameriere <<Eterocromia  temporale!>>Disse lei una volta soli con fare serio, mi sentii mancare la terra sotto ai piedi, ma cercai di mantenere la calma <<Come scusa?>>Domandai casualmente mentre mi maciullavo le dita sotto il tavolo <<Tu soffri di Eterocromia temporale io lo so!>>Non era una domanda <<Etero...Cosa? Non è che hai sbagliato persona? O bevuto qualcosa che ti ha fatto male? Magari hai la febbre… >>Decisi di fingere di non capire o di non sapere di cosa stesse parlando <<I tuoi occhi cambiano colore dall'azzurro al marrone...È tutto normale! Va tutto bene Nathan so che sei a caccia di risposte ed io posso aiutarti!>>Mi disse lei calma come se stesse parlando di quanto fossero buone le torte che avevamo ordinato <<E tu come lo sai?>>Domandai confuso, non aveva più senso fingere <<Lo so perché succede anche a me!>>Mi annunciò come se fosse una cosa normale <<Stai scherzando?!Tu sei pazza pazza pazza!>> Le gridai contro mentre prendevo le mie cose e me ne andavo, una strana sensazione di terrore, no! Non era terrore, era panico! Il panico mi avvolse come un serpente fra le sue spire, mi alzai ed andai a pagare per poi scappare via a gambe levate.
Appena uscito dalla pasticceria quando me la ritrovai davanti, presi a correre in una direzione casuale, ero terrorizzato e impanicato a morte, qualcosa dentro di me mi diceva di scappare via il più lontano possibile da lei. Non seppi dove andai, ma ad un tratto mi parve di averla seminata, ma la sensazione non mi abbandonava, guardai l'ora, era quasi mezzogiorno, decisi di tornare a casa, se mia madre mi avesse chiesto spiegazioni avrei evaso la domanda in qualche modo.
Appena tornai a casa vidi però qualcosa che non tornavo... La tipa che avevo incontrato prima era lí in casa mia!<<Nathan sei a casa tesoro! So che conosci già Anja vieni siediti vicino sul divano!>>Mi disse mia madre calma, era chiaro che conosceva la ragazza <<Ciao Nathan scusami per prima non volevo spaventarti!>>Mi disse la ragazza con tono dispiaciuto, non dissi nulla e mi sedetti sul divano dalle tonalità che avevamo in salotto <<Anja si è trasferita da Stoccarda per te!>>Mi annunciò mia madre calma, annuii in silenzio chiedendomi dove volesse andare a parare <<Nathan è inutile girarci intorno tu sei un angelo!>>Mi annunciò Anja seria <<Mi state prendendo in giro vero?>>Feci incredulo sentendomi mancare la terra da sotto ai piedi <<No Nathan nessuno qua ti sta prendendo in giro tu sei un angelo!>>Mi rispose mia madre quasi dispiaciuta, ma il suo tono era serio , vidi tutto nero, avevo perso i sensi.
Fine per ora questo racconto


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#98 Il 28-01-2020 a 22h30

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va bene, grazie Anita per la storia. L'hai raccontata proprio bene. Doveroso il mio ringraziamento ,ho potuto leggere qualcosa^^


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#99 Il 28-01-2020 a 22h47

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La sveglia suonò, allungai la mano verso il comodino, nella speranza di trovare il cellulare...Bella illusione...Non c'era! Ovviamente non c'era! Tastaii sotto il cuscino alla ricerca del mio telefonino quando lo trovai, accesi il display con il cuore in gola...Che ore erano? Di quanto ero in ritardo stavolta? Sentivo una grande puzza, non vi feci troppo caso, io sentivo puzze ovunque! Anche in un negozio di profumi io avrei sentito delle puzze! Guardai il telefono e scoprii che erano solo le tre e mezza del pomeriggio e che potevo dormire ancora quattro ore circa prima di fare colazione, collegarmi con il mio insegnante ed iniziare un’altra lunga serata di scuola. Perché la sveglia allora aveva suonato? Guardai il display e vidi che non era stata la sveglia che avevo impostato prima di andare a letto a svegliarmi, ma dodici chiamate perse da uno stranissimo numero di telefono, sospirai, ricevevo telefonate da quel numero ormai da anni, a qualsiasi ora del giorno o della notte. All’inizio avevo anche ignorato la cosa sperando che magari non rispondendo la cosa si sarebbe risolta a modo suo o che colui o colei che mi cercava si sarebbe arreso prima o poi, ma niente! Avevo provato anche a denunciare la persona per stalking, ma data la mia incapacità di star sveglio di giorno… Bhè quando sono stato a fare la denuncia praticamente mi sono addormentato sul bancone della polizia facendo la figura dell’emerito coglione! Quel giorno sarei voluto morire, i miei genitori avevano cercato di consolarmi, ma santo Merlino avevo sedici anni come avevo fatto ad addormentarmi? In tutta quella faccenda c’erano alcune cose strane. Il fatto è quando tentavo di rispondere ed era praticamente una cosa rarissima che io ci riuscissi a prendere la telefonata era come se non ci fosse mai campo e sentivo sempre uno strano e fastidiosissimo “Bzzzz…” Un’altra cosa era che quando provavo a chiamare io quel numero mi diceva che il numero era inesistente, ma questo solo che provavo a chiamare con il mio cellulare, se invece chiamavo con un altro o con un qualunque apparecchio che non fosse proprio il mio telefono esso andava in tilt! Avevo anche provato a cambiare numero, ma le chiamate non era affatto sparite anzi semmai erano aumentate quasi triplicate! Ormai ricevevo qualcosa tipo trenta telefonate misteriose al giorno,il numero variava dai giorni, un tempo ero diventato talmente paranoico che ne avevo tenuto traccia ed avevo notato che le chiamate seguivano il corso del calendario lunare quando la luna cresceva che chiamate si fermavano intorno alle trenta quando invece decresceva le telefonate raggiungevano anche le cinquanta!Misi il telefonino in carica e mi rigirai nel letto mentre intravedo il sole che batteva sulle tapparelle abbassate di camera mia. Nell’altra stanza o nel corridoio sentivo mia madre che parlava al telefono con qualcuno, la ignorai, nascondendo la testa sotto il cuscino e mi rimisi a dormire.
Ecco qua spero che ti piaccia ^^


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#100 Il 28-01-2020 a 22h55

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cambiare il numero non bastava? povero ragazzo, un assedio continuo. Ho come l'impressione che gliene capiteranno di ogni. piena solidarietà.


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